ELEZIONI DI "MIL'ANO"

Il PdL ha trasformato le amministrative di Milano in un referendum sul Premier e in una sfida aperta alle Procure che lo tengono alle corde. Ci può stare, sia perché per vincere le elezioni vale tutto, sia perché il Presidente del Consiglio è oggettivamente preso di mira dai magistrati italiani da quando ha messo piede in politica, non per amore di Giustizia ma per giustizialismo cieco e unilaterale. Ciò che invece non va bene sono i colpi sotto la cintura che Letizia Moratti ha sferrato contro Pisapia, servendosi degli stessi mezzi infanganti del nemico. Innanzitutto, l’avvocato della SEL è stato assolto da quella vecchia accusa sventolatagli sotto il naso dai giornalisti di destra, in secondo luogo con una lista di ricchi e di potenti, qual è quella del sindaco meneghino uscente, ci vuole un bel coraggio a dare del mariolo a chicchessia. Non ho mai visto un benestante arricchirsi onestamente e lo scassinamento della portiera di un' auto non è peggio di reati come il falso in bilancio, l’esportazione di capitali all’estero per non pagare le tasse, la truffa, l’aggiotaggio, e tutti gli altri trucchetti necessari per accumulare capitali. Non sono un moralista e credo che anche sul mercato valga tutto se solo si è capaci di non farsi beccare, ma almeno si eviti di dare patenti di correttezza civica a destra e manca. Dalle mie parti si dice insultarsi tra ladro e ladrone, proverbio azzeccatissimo che dovrebbe fare abbassare i toni a tutti quanti. Inoltre  i quotidiani berlusconiani perdono il diritto di contestare l’uso dei collaboratori di giustizia a fini “anti-cavallereschi” allorchè appoggiano un pentito come Sandalo, detto Roby il pazzo, per asseverare le accuse contro Pisapia. Con questi presupposti diventa tutto lecito, anche che si chiami a testimoniare Jack lo squartatore e Hannibal Lecter. Dal primo verremmo a sapere che B. alla fine del Bunga-Bunga infibula ed uccide le sue sciacquette con un bisturi ed il secondo ci rivelerebbe che Pisapia divora bambini a colazione, suore a pranzo e preti a cena, bagnando il tutto con vino sangue di giuda dell'Oltrepò pavese. Fatela finita e non prendeteci per i fondelli. Piuttosto urge esame di coscienza da parte di entrambi i contendenti che sono coerenti al pari di schizofrenici con doppia personalità. Letizia dice di essere indipendente dalla finanza milanese e dall’influenza di CL, e noi le crediamo così come crediamo che suo figlio sia veramente Batman. Pisapia sostiene, invece, di essere l’amico dei diseredati e degli sfruttati e noi gli crediamo così come crediamo che Milly Moratti non sia la moglie del Presidente dell’Inter e padrone della Saras ma la Wonder woman degli oppressi venuta al mondo per vendicare l’ingiustizia sociale. Milanesi di tutta Milano: il prossimo week-end non sarebbe meglio andare al mare a mostrar le chiappe chiare piuttosto che farsi inchiappettare da questi supereroi senza poteri che amano il potere?