Elogio dello smog
Sono giorni in cui non si parla d’altro. Inquinamento nelle città a livelli inaccettabili, polveri sottili incontrollabili, emissioni di ossido di azoto incontenibili per le troppe vetture in giro, C02 alle stelle, migliaia di decessi per malattie respiratorie e tumori che sarebbero collegati a tali eventi. I media soffiano l’aria sporca delle metropoli davanti ai nostri occhi per annebbiarci la vista, i politici alzano dei gran polveroni d’ipocrisia, accettando la versione apocalittica ufficiale, per continuare a prendersi gioco dei cittadini impressionabili ed evitare d’occuparsi delle questioni davvero urgenti, e la società civile, questo ammasso di cretineria a cielo aperto, dal cui grembo nascono partiti zeppi di complottisti dementi, denuncia il Governo, il quale non avrebbe fatto nulla per impedire le morti da smog. Questa volta sono costretto a dare ragione a Renzi, col quale, in genere, non sono d’accordo su nulla, infatti, ha detto giustamente il Premier: “siamo passati dal piove governo ladro al non piove governo killer”.
Sono convinto che abolendo la società civile anche l’inquinamento smetterebbe di essere un problema angosciante e l’atmosfera si farebbe più sana. I nostri cervelli se ne avvantaggerebbero per minor produzione di scorie catastrofistiche e antiscientifiche e maggior ventilazione conseguente alla rimozione di idee dannose. Gli ortolani urbani sarebbero finalmente cacciati dal tempio e vivremmo con spensieratezza la modernità. La società civile genera solo mostruosità, sia allo stato solido (movimenti politicamente corretti) che gassoso (ubbie pubbliche in-sostenibili), ed i risultati da rincoglionimento climatico sono evidentissimi. La società civile è la prima vera fonte di avvelenamento esistente, bisogna combatterla con ogni mezzo. Uno dei capi indiscussi di questa insipienza popolare organizzata ha scritto sul suo blog a proposito dei recenti dibattiti sull’inquinamento: “Morti di guerra in tempo di pace #68000morti”. Tutto a causa dello smog! Bisogna fermare le auto e passare alle rinnovabili per salvare l’umanità dai suoi eccessi consumistici ed energivori. I parlamentari del suo partito lo hanno sostenuto con dichiarazioni che lasciano di stucco. Questi hanno la testa piena di grilli e di segatura. Ovvero, secondo tutti costoro, dovremmo rinunciare al nostro stile di vita attuale per ritornare nelle caverne e riappacificarci con la natura. L’armonia tra l’uomo e la natura è solo un mito per stupidi romantici che idealizzano epoche idilliache inesistenti. Questo presunto equilibrio tra umanità e suo habitat non si è mai concretizzato. Se non è l’uomo a trasformare il suo ambiente sarà quest’ultimo a mettere tutta la specie di fronte alla sua asprezza sconfinata. Per millenni abbiamo rischiato l’estinzione perché il mondo si rivelava troppo duro ed inospitale per creature deboli come noi, senza lo sviluppo della ragione e del cervello (che, peraltro, si è ingrandito grazie ad una modificazione dietetica contemplante l’assunzione di proteine animali da carni mangiate prima crude e poi cotte) avremmo soccombuto alla furia degli elementi. Un simile vantaggio rispetto ad altre bestie sul pianeta ci ha permesso di arrivare in cima alla catena alimentare. Da cibo per i carnivori più feroci ci siamo mutati in buongustai che vivono in belle case e vanno in giro su potenti automobili.
La marea di balle sesquipedali sparate quotidianamente sul tema ambientale serve a trascinare in una finta battaglia di civiltà folle preventivamente stordite da bombardamenti moralistici, le quali vengono così distratte rapidamente dai problemi più seri. Si finisce a parlare del tempo per non affrontare i tempi bui che ci stanno apparecchiando i nostri (s)governanti.
Per esempio, bloccare la circolazione per abbattere lo smog non è una soluzione, eppure è quanto si fa più spesso per compiacere gli scalmanati che urlano al disastro ad ogni superamento dei valori soglia stabiliti per legge. Bisognerebbe, al contrario, cambiare le norme per rendere più realistici i livelli di tolleranza sulle emissioni. Bisogna proteggere la salute senza concedere nulla ai talebani che vorrebbero mandarci sempre a piedi o in bici. Come scrive Franco Battaglia: “le norme europee sull’inquinamento urbano sono sciocche: esse prescrivono, ad esempio, che le polveri sottili non superino i 50 microgrammi/metro cubo, un limite inutilmente restrittivo e che potrebbe benissimo elevarsi a 150 o anche 200 microg/mc e restare anche così di molto al di sotto di valori con rilevanza sanitaria. Gli sforzi economici degli interventi strutturali per cercare di stare sotto i limiti di legge sono poderosi, magari di successo, e forse anche di beneficio per altri aspetti, ma la loro valenza sanitaria è nulla. Viceversa, bloccare il traffico saltuariamente, con provvedimenti tipo targhe-alterne o domeniche-a-piedi crea solo fastidi e danni economici fini a se stessi e, per giunta, è destinato al sicuro fallimento, non solo per i benefici sanitari, ma anche per la riduzione dell’inquinamento. Non è difficile comprenderlo: il traffico incide per il 30% all’inquinamento atmosferico, e un provvedimento targhe-alterne ipoteticamente operativo per 365 giorni l’anno, 24 ore su 24, ridurrebbe quell’inquinamento, forse, del 15% appena”. Ecco come stanno le cose, ma pochi hanno il coraggio di dirlo per non apparire impopolari. Ancora meno sono quelli che hanno il fegato di svelare quel che cela la cosiddetta energia pulita: un imbroglio colossale, un raggiro per spillarci quattrini. Se non si fossero inventati la necessità di ridurre le emissioni (i cui valori di tolleranza sono stati decisi arbitrariamente dagli stessi che hanno sollevato il problema) tutti riconoscerebbero una verità inequivocabile: sole e vento sono fonti energetiche costose ed inefficienti, comunque non adeguate ai nostri standard produttivi. Godetevi pure le ferie e lo smog, simbolo della nostra ricchezza e del nostro benessere (almeno finché dura).