Evangelisti e Vendolax di Gennaro Scala
Avanzo un'ipotesi, eventualmente da verificare o smentire con conoscenze altrui e con gli eventi futuri, sulle ragioni effettive della pubblicazione dell'articolo di Valerio Evangelisti pubblicato sul settimanale "Su la testa" (sorvolo sul contenuto di infimo livello dell'articolo). Ribadisco che si tratta soltanto di un'ipotesi in quanto si basa su di una conoscenza alla lontana delle dinamiche interne a Rifondazione. Ritengo una perdita di tempo approfondire tale conoscenza, poiché gli avanzi in dissoluzione del comunismo italiano non saranno certo determinanti per la sorte della politica in Italia, tuttavia la pubblicazione dell'articolo presenta risvolti interessanti che meritano qualche parola.
Innanzitutto, credo che la pubblicazione di questo articolo sia dovuto più ad uno scontro interno che all'incombere del terribile pericolo "rosso-bruno", scontro di cui Evangelisti può essere stato lo strumento inconsapevole (la buona fede non si nega a nessuno). L'articolo può essere stato suggerito, ma da chi aveva in mente altre preoccupazioni politico-editoriali, piuttosto che la fedeltà all'antifascismo (senza fascismo). Tale scontro riguarda soprattutto le due aree di Rifondazione provenienti dal Pci, cioè "Essere comunisti" e "L'ernesto", appartenenti fino a qualche anno fa ad un'unica area ed ora contrapposte. Quest'ultima area, a differenza della prima, vorrebbe mantenere una parvenza, almeno a parole, delle posizioni "anti-imperialiste" che hanno caratterizzato il comunismo storico. Ad es., mentre Claudio Grassi sosteneva la rivoluzione colorata in Iran, "L'ernesto" ne denunciava la matrice filo-americana. Ovviamente "L'ernesto" non è arrivato a fare la stessa cosa quando analoga rivoluzione colorata si è tentata in Italia, altrimenti avrebbe dovuto cominciare a mettere in dicussione la propria vetusta ideologia, la fedeltà incondizionata alla sinistra, e rinunciare ai propri scarsi rappresentanti "nelle istituzioni" (cioè ai pochi posti che gli rimangono nei Comuni e nelle Regioni).
L'evento che credo abbia un po' agitato l'acquitrinio dei residuati del comunismo italiano è la decisione, pare, del capo effettivo della sinistra in Italia, De Benedetti, di puntare sul cavallo Vendola per quanto riguarda la guida del centrosinistra (anche lui quindi ridotto all'ultima spiaggia). Mentre Grassi e Ferrero sono per un accordo con Vendola, gli "ernestini" diffondono tramite internet vignette contro Vendolax ("la sinistra che fa cagare"). L'articolo di Evangelisti servirebbe per avviare una criminalizzazione delle velleità antimperialistiche dell'area ernestina (soprattutto nel caso volessero tradursi in discorso sulla subordinazione dell'Italia, discorso criminalizzato a priori come "nazionalismo" e quindi "fascismo"). Interessante il fatto che Evangelisti denunci l'euroasiatismo come una delle reincarnazioni del fascismo, mentre Fausto Sorini (politico di riferimento dell'Ernesto) è stato un sostenitore di una politica di alleanze euroasiatiche. "L'ernesto", inoltre, può essere un fattore di disturbo qualora non si allineasse all'accordo con Vendola, il quale già si profila ancora peggio di Bertinotti, quanto a svendita di tutte le ragioni ideali che avevano una volta animato il comunismo. Soprattutto di quel comunismo che con Gramsci, riteneva che un comunista deve saper essere "profondamente nazionale".
Ormai quel comunismo, in passato una grande forza politica, è incapace di suscitare nei suoi epigoni una qualunque resistenza, è in stato di completo disfacimento, e fornisce lo spazio alle manovre più torbide, il che ribadisce la necessità di chiudere un ciclo storico, basandosi su di un profondo ripensamento del passato in vista della ricostruzione di un progetto politico basato sulla realtà attuale.