GAD LERNER

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Un amico mi ha omaggiato di quest’articolo di Gad Lerner (qui) di 4 anni fa. Ammetto che non l’avevo letto come non leggo quasi mai quelli del suo ex capo Sofri, altro personaggio “limpido e coerente”. Non posso scrivere quello che penso di Lerner né quello che gli auguro per l’avvenire. Qualsiasi persona “per bene” lo intuirà da solo perché quest’uomo ha la stessa stoffa del suo ex compagno di lotte (sessantottarde), il francese Bernard Henry Levy. Tutti della massima coerenza. Gad Lerner era di Lotta continua (come appunto Sofri e, se non erro, Paolo Mieli; mentre un Santoro era di “Servire il popolo” cioè il partito marxista-leninista; sempre se non ricordo male, per carità, tutto è possibile). Rammentassero una volta quello che sono stati, dov’erano! Peccati di gioventù? Bene, capita, ma ricordateli. Lerner accusa tutti di incoerenza, di non averne azzeccata una. Capite che sfrontatezza? E capite perché dico che la “sinistra” non deve essere rispettata, che bisogna odiarla con tutte le nostre forze? E quando finalmente arriverà il momento della loro disgrazia, dovremo urlare loro in faccia il vecchio motto maoista, “bastona il can che annega”; e comportarci di conseguenza. E’ troppo immensa l’infamia di costoro. Io ho più volte rispettato gli avversari. Mi piace ricordare qualcosa dei miei “due padri”: quello naturale (rimasto fascista) e il mio Maestro (comunista e che aveva passato 8 anni nelle galere fasciste ed è uscito solo per il 25 luglio del ’43). Si conobbero e stabilirono quasi un’amicizia, comunque una certa simpatia. Perché? Perché si riconoscevano coerenti, dotati del coraggio delle loro idee; non degli immondi voltagabbana. Non aggiungo altro; i lettori sapranno cosa pensare di questo Lerner. “Amatelo” come lo “amo” io, per favore; e augurategli “ogni bene” come faccio io!