GEAB N°46 " Speciale estate 2010" è disponibile! Crisi sistemica globale. Traduzione di G.P.

GEAB N°46 " Speciale estate 2010" è disponibile! Crisi sistemica globale: I quattro singoli punti di debolezza del sistema mondiale nel secondo semestre 2010
 
L' attualità conferma ogni giorno quanto la crisi sistemica globale sia ormai  entrata nella sua fase di smembramento geopolitico mondiale, anche se i mass media iniziano soltanto timidamente ad interpretare i bouleversements storici che si svolgono sotto i nostri occhi.
Secondo LEAP/E2020, la seconda metà del 2010 corrisponderà ad una nuova modulazione in tema di smembramento geopolitico mondiale, caratterizzato da un'accelerazione dei processi di decomposizione strategica, finanziaria, economica e sociale attorno a quattro singoli punti di debolezza (1) del sistema internazionale analizzati in questa GEAB N°46. Il contesto generale rimane quello descritto nelle GEAB precedenti vale a dire quello di una ripresa… della recessione economica mondiale dopo un congelamento provvisorio dovuto alle misure d'incentivazione. Ma prima di entrare nel dettaglio di questi anticipi sullo sviluppo della crisi economica e finanziaria nel secondo semestre 2010, constatiamo che l'inizio del mese di giugno 2010 offre due esempi chiari di crollo accelerato del sistema globale di quest'ultimi decenni: uno in materia di governance economica globale, l' altro attinente alla capacità degli Stati Uniti di controllare i suoi alleati (vedere GEAB N°46). Secondo la messa in prospettiva degli eventi recenti, sintomatici dello stato di accelerazione dello smembramento geopolitico mondiale in corso, i quattro punti singoli di debolezza del secondo semestre 2010 (2) per LEAP/E2020, sono i seguenti:
1. Il debito pubblico occidentale: Quando l' insolvibilità diventa insopportabile
2. Austerità europea: Quando la crescita congiunturale è abbandonata a profitto della stabilità strutturale
3. L' inflazione cinese: Quando la Cina inizierà ad esportare la sua inflazione
4. La decrescita US: “Dall’austerità generale nascosta all'austerità federale imposta”
Ciascuno tra questi sarà interessato da uno choc maggiore nel corso del secondo semestre 2010 che comporterà una crisi settoriale, regionale o globale. In questo comunicato pubblico GEAB N°46, il nostro gruppo ha scelto di presentare la sua anticipazione sul quarto punto di debolezza del secondo semestre 2010, cioè la decrescita US. Per il resto, in questo numero del GEAB, gli abbonati potranno scoprire un secondo estratto del manuale di anticipazione politica, dedicato alla questione delle risorse e dei gruppi di ricerca, come anche delle informazioni sul nuovo ciclo di formazione sulle anticipazioni politiche 2010-2011, riservato agli abbonati del GEAB. Infine, sviluppiamo le nostre raccomandazioni in materia di buoni comunali US, di mercati finanziari, di valute e del settore immobiliare in particolare per far fronte agli choc del secondo semestre 2010. In termini di governance economica globale, ricordiamo che soltanto un anno fa, il G20 pretendeva di stabilire una nuova governance mondiale e gli Stati Uniti credevano di poter organizzare questo nuovo sistema attorno alle loro priorità (3). Ma, il 3 giugno scorso, non soltanto i ministri delle finanze dei paesi del G20, riuniti a Busan in Corea del Sud, non hanno potuto intendersi per concordare una tassa bancaria mondiale (idea sostenuta da Washington, Londra ed Eurolandia); ma hanno rifiutato la proposta americana (solitaria questa volta) di sostenere nuovi piani d'incentivazione economica (4), rifugiandosi in fallo laterale decidendo “di lasciar fare ciascuno quel che poteva o quel che voleva in funzione dei suoi mezzi”. Si è ben lontani dalle dichiarazioni ufficiali di un anno fa su un G20 nuovo organo centrale della governance mondiale; e si è al contrario nel pieno di un “ciascuno per sé„ che il nostro gruppo aveva anticipato in mancanza di una rimessa in discussione del dollaro US come valuta mondiale di riferimento. Infatti più nessuno non vuole giocare il gioco globale in funzione delle norme americane (5). Ed in mancanza di un nuovo “gioco comune„, la solidarietà internazionale si sta sgretolando a vista d'occhio. Questa situazione si amplificherà nei mesi a venire, comportando più che un disaccoppiamento, una vera de-sincronizzazione politica, sociale e di bilancio delle principali potenze economiche del pianeta causando in particolare conseguenze tragiche per gli operatori ed i mercati che dipendono “dal funzionamento regolare„ del sistema internazionale. Se c’è una nuova fase di recessione economica sincronizzata, le condizioni di ogni grande potenza sono ormai così differenti che non ci possono più essere risposte comuni; tanto più che Stati Uniti non sono più capaci di imporre una direzione.
 
La decrescita US: Dall’austerità generale nascosta all’austerità federale imposta
 
Le elezioni intermedie (“mid-term election„) del novembre 2010 costituiranno la prima prova elettorale degli Stati Uniti in crisi. Infatti, le elezioni presidenziali del 2008 si erano svolte in un contesto segnato dal crollo di Wall Street (che dinamizzò il voto per Barack Obama) ma senza che l'insieme della popolazione americana avesse ancora una visione precisa dell’ampiezza dei danni economici e sociali ai quali si andava incontro. Ma, nel mezzo di una perdita di petrolio senza fine nel golfo del Messico e di una grande disillusione sull’attitudine dell’amministrazione Obama ad invertire le tendenze negative in opera nel paese (deindustrializzazione (6), caduta della classe media nella classe povera, sequestri immobiliari, disoccupazione, indebitamento eccessivo delle famiglie, delle Comunità locali e degli stati, angoscia sull’ampiezza crescente dei disavanzi federali, guerre senza fine in Iraq ed in Afganistan, ecc.…) (7), la situazione elettorale è particolarmente esplosiva, come abbiamo già analizzato nella GEAB N°45, con la crescita potenziale dei nuovi secessionisti e del movimento “Tea-Party„. Non ritorneremo qui su quest'analisi. In compenso, ci sembra necessario sottolineare lo stato di rovina crescente dell’ambiente socioeconomico di una grande maggioranza di Americani, e per due ragioni:
– da una parte, perché è un fattore che ci sembra determinante per prevedere lo spostamento di voti di un grande numero d' Americani nel novembre 2010 .
– d' altra parte, perché è una realtà coperta in modo aneddotico soltanto dalla maggior parte dei grandi mass media americani e quasi completamente ignorata dai principali mass media stranieri, in particolare occidentali (8).
Questa crisi a livello delle Comunità locali e degli stati è eclissata dai problemi dei disavanzi federali. Tuttavia, è l' altra faccia della stessa medaglia, ed una faccia che mostrerà nel corso del secondo semestre 2010 che possiede un doppio carattere esplosivo: elettorale, come mostreranno le elezioni; e finanziarie, come proveranno le conseguenze della prossima crisi dei mercati “dei Muni” [Municipal bond, NDT], i titoli delle Comunità locali US (vedere la sezione “raccomandazioni„ di questo numero del GEAB).
Per LEAP/E2020 la situazione è tuttavia chiara: il contesto sociale di una grande maggioranza di Americani non ha cessato di deteriorarsi dal 2008 checché ne dicano  le statistiche e gli esperti federali (9). La disoccupazion
e reale si situa almeno tra il 15% ed il 20% (10) e va  dal 30% al 40% nelle città e regioni più toccate dalla crisi (11). Mai altrettanti Americani sono stato dipendenti dai buoni di sussidio del governo federale che contribuiscono ormai per livelli mai raggiunti ai redditi delle famiglie US (12). Parallelamente, gli stati sono obbligati a moltiplicare i tagli di bilancio (13) e la soppressione di servizi sociali di qualsiasi tipo, che peggiorano allo stesso tempo la disoccupazione (14). E questi fenomeni si svolgono mentre l'impatto del piano d'incentivazione economica dell’amministrazione Obama sembra essere al suo maximum (15)! Quindi non c’è nulla da sorprendersi apprendendo che il consumo delle famiglie non decolla, o regredisce, come mostrano le vendite al dettaglio del mese di maggio; e che il mercato immobiliare continua la sua discesa agli inferi (16). Gli indicatori avanzati più affidabili mostrano d’altronde che l'economia americana ripartirà in diminuzione nel secondo semestre (17). Lontano dal 3,5% di crescita annunciati da Ben Bernanke per il 2010, il paese sarà felice secondo il nostro gruppo se registrerà una cifra sopra lo zero per l' anno in corso. Poiché, contrariamente al discorso di Washington e Wall Street, l' austerità è in realtà già presente per la grande maggioranza degli americani che non hanno più lavoro, e/o più case, e/o debiti superiori ai loro attivi, e che non possono pagare più l'università, le passeggiate e/o le vacanze ai loro bambini, senza parlare del consumo quotidiano. Inoltre, in numerose località (18), non c’è più raccolta di rifiuti frequente (o devono pagare più tasse), hanno perso un giorno di distribuzione della posta (19), sono meno protetti in mancanza di poliziotti, devono fare code interminabili agli sportelli delle amministrazioni in seguito al licenziamento dei funzionari, ed i loro bambini hanno meno insegnanti in scuole che prestano meno servizi (mensa, trasporto scolastico,…). In termini collettivi, sono dunque le Comunità locali e gli stati che realizzano de facto una politica d'austerità nascosta all’esterno già da molti mesi, nonchè in accelerazione.
Ciò che LEAP/E2020 chiama “austerità generale strisciante„. Costituisce la principale componente dell’economia e della società reali US da due anni. È quella che incarna la fine “del consumatore US„ per insolvibilità che avevamo anticipato sin dalla fine 2006. Quest'insolvibilità è progredita gradualmente verso l'alto, verso gli attori del mercato immobiliare, verso le banche, verso i produttori di automobili. Ed ora, all’esaurimento degli stimoli economici, influisce sugli stati,  nuovamente le banche e infine sullo Stato federale poiché, in seguito alla messa in scena mediatica riuscita “della crisi greca„, il timore del fallimento sovrano ha condotto l' Eurozona ed il resto del G20 a privilegiare il ristabilimento degli equilibri di bilancio strutturali e dunque bandire la prosecuzione dell’indebitamento pubblico occidentale (20). Ma, senza indebitamento pubblico crescente, l'economia americana è condannata ad una crisi maggiore poiché da due o tre decenni, non produce più che una sola cosa, debito, ed  essa non esporta più di quest'ultimo. Il dollaro US non è altro che credito su un'economia completamente indebitata. Così, decidendo non di seguire la richiesta del segretario di Stato al Tesoro US, Timothy Geithner, di iniziare un nuovo round d'incentivazione economica per l' indebitamento, il G20 ha condannato Washington a dovere far fronte all'impensabile per i mercati mondiali: annunciare un'era d'austerità di bilancio federale. Ironia della Storia, questo approccio negativo del G20 (lasciando fare a ciascuno secondo le sue possibilità, gli altri membri del G20 non hanno osato esplicitare l'austerità necessaria agli US), si lega direttamente alle probabili conseguenze delle elezioni del novembre 2010 che vedranno gli elettori americani portare colpi violenti al sistema “washingtoniano” ed ai suoi grandi partiti (vedere GEAB precedenti), che rende non soltanto possibile ma necessaria, per i democratici ed i repubblicani, tale “rivoluzione mentale„… se vogliono avere una possibilità di vincere le elezioni presidenziali del 2012. Per il nostro gruppo, le costrizioni socio-politiche americane interne convergono così con le pressioni economico-finanziarie esterne nel corso del secondo semestre 2010, che rendono inevitabile l'attuazione del primo grande piano d'austerità di bilancio degli US da più di sessanta anni ed il più forte aumento della pressione fiscale da cinquanta anni
Le conseguenze di tale “(r)evolution” sull’economia US, gli scambi commerciali, i mercati finanziari mondiali, il valore degli attivi formulati in dollari (ai primi posti dei quali i buoni del tesoro US) ed il dollaro stesso sono immense. Vi ritorniamo nella parte di questa GEAB N°46 dedicata alle raccomandazioni. Occorre tuttavia considerare lo spirito secondo il quale dal 1945 (e forse anche dagli anni 1930), l'economia e le finanze mondiali si sono basate sul mito di un motore di crescita americano irresistibile che, pur potendo conoscere brevi rallentamenti di “giri”, restava tuttavia di un'affidabilità provata. Se la debolezza della rete sociale ha sempre imposto agli Stati Uniti una forte crescita per evitare che milioni di Americani fossero schiacciati dalla povertà, non c’è dubbio che ciò è ancora più vero per il sistema finanziario e monetario mondiale che non beneficia di alcuna rete di soccorso. Se l'austerità greca o spagnola causa tali turbolenze, si può immaginare quel che si verificherà con l' austerità US che dovrà imporre tagli di bilancio di almeno 1.000 miliardi su 3 o 5 anni (21). Questo tipo notizie causeranno una rimessa in discussione radicale del principale mito sul quale si fondano i mercati internazionali ed il sistema economico e finanziario degli ultimi decenni, dando ad esso un posto eminente fra i quattro punti individuali di debolezza del sistema globale nel corso del prossimo semestre.
 
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Notes:

(1) Un point individuel de défaillance (Single Point of Failure ou SPOF en anglais) est un point d'un système informatique dont le reste du système est dépendant et dont une panne entraîne l'arrêt complet du système. Le point individuel de défaillance a comme principale caractéristique de ne pas être protégé (redondant). Il est donc un risque pour la disponibilité du système. Dans la définition "Single Point of Failure", le mot anglais "Single" est le plus important et souligne le caractère unique et donc fragile du "composant". La notion de point individuel de défaillance est fortement liée à celle de service, dans la mesure où un problème sur le point concerné entraîne une interruption de service. Selon LEAP/E2020, l'approfondissement de la crise et le passage de ce nouveau point d'inflexion de la crise systémique globale au second semestre 2010 vont mettre en évidence des problèmes très graves au niveau de quatre points
individuels de défaillance au sein du système international actuel. Les conséquences, à l'image d'un système informatique, seront de l'ordre du déni de service, c'est-à-dire, de crises majeures dans les domaines, régions et secteurs concernés.

(2) Nos lecteurs remarqueront que, à la différence des principaux médias anglo-saxons et de ceux qui les copient/collent dans les autres pays, nous n'avons pas résumé les risques mondiaux à venir à deux causes : la Grèce et l'Euro. Nous estimons même qu'ils ne font pas partie des points individuels de défaillance du système international : la Grèce car elle est marginale et n'occupe aucune fonction-clé du système, l'Euro car il n'a jamais été en risque d'effondrement et car, en deux mois, l'Euroland a mis en place les mesures qu'elle se refusait à prendre depuis une décennie, dont l'austérité fait d'ailleurs partie. Et c'est cette austérité qui selon notre équipe fait partie des quatre points individuels de défaillance du système mondial.

(3) LEAP/E2020 avait alors investi beaucoup d'efforts et de moyens (y compris une lettre ouverte en pleine page dans le Financial Times) pour souligner que le G20 ne pourrait constituer une solution alternative à l'effondrement de la gouvernance mondiale issue de l'après Seconde Guerre Mondiale que si le projet d'une nouvelle devise de réserve mondiale était mis sur le tapis, afin de s'assurer que tous les acteurs du G20 aient un intérêt à coopérer sur le moyen et long terme (voir les GEAB du premier semestre 2009). Or, Washington n'a rien voulu savoir et les Européens ont été incapables d'assumer leurs responsabilités pour proposer une telle nouvelle devise et associer ainsi leur poids à celui des Chinois, des Russes, des Indiens et des Brésiliens. Résultat un an plus tard : le chacun pour soi règne en maître et Washington n'est même plus capable de faire adopter ses propositions au G20 qui se transforme de facto en assemblée cachant de plus en plus mal un état croissant de désunion mondiale.

(4) Source : GlobalEconomicAnalysis, 05/06/2010

(5) Source : Alphaville, 05/06/2010

(6) En Avril dernier, les licenciements ont d'abord été le fait du secteur manufacturier, réfutant tout le discours sur une reprise tirée par les exports et l'industrie. Source : Reuters, 21/05/2010

(7) Le New York Timesdu 04/06/2010 parle même d'un sentiment de chaos dans le pays.

(8) Il est en effet toujours étonnant de voir des médias faire des unes à répétition sur une manifestation de 7.000 personnes à Athènes pour rendre compte d’une mobilisation de la population contre les mesures d'austérité (voici un exemple parmi tant d'autres de ce type d'articles sur CNBC du 05/03/2010) ; tandis qu'aucun d'entre eux ne mentionne le fait que le gouverneur de l'Etat de New York annonce un chaos généralisé dans l'Etat du fait de coupes sombres dans les personnels de police, de justice, de santé, … sur fond de protestations régulières de milliers de fonctionnaires de l'Etat. Source : NYDailyNews, 10/06/2010; New York Times, 09/06/2010

(9) Les nouveaux menus à 2$ de TacoBell indiquent clairement la tendance à l'appauvrissement généralisé. Source : USAToday, 14/05/2010

(10) En matière de chômage, il est utile de consulter cette liste des quinze entreprises US qui ont le plus licencié d'employés ces derniers mois pour comprendre la logique suicidaire de leur profitabilité. Sources : CNNMoney/Fortune, 13/05/2010; Gallup, 19/03/2010

(11) Sources : MarketWatch, 08/06/2010 ; CNNMoney, 05/06/2010

(12) Source : USAToday, 26/05/2010

(13) Une demi-douzaine d'entre eux n'ont même plus les moyens de payer les crédits fiscaux dûs aux ménages et entreprises. Et trente-deux Etats vont devoir emprûnter près de 40 Milliards USD en 2010/2011 pour pouvoir payer les indemnités de chômage. Sources : New York Times, 02/06/2010 ; GlobalEconomicAnalysis, 21/05/2010

(14) Le rapport de Mai 2010 publié à ce sujet par la National League of Citiesmontre l'ampleur du phénomène.

(15) Ces derniers mois, plus d'un million d'Américains ont arrêté de chercher du travail étant donnée l'absence d'opportunités. C'est ce qui permet au gouverneme
nt fédéral de les sortir des statistiques et de proclamer que le taux de chômage baisse … alors que de moins en moins d'Américains ont du travail. Source : CNBC, 07/06/2010

(16) La consultation des dix graphiques sur ce sujet proposés par DrHousingBubbledu 10/06/2010 est très parlante.

(17) Pour ceux qui croient encore que la croissance américaine est au rendez-vous des prochains trimestres, il est très édifiant de lire les 25 questions à se poser à ce sujet listées par PrisonPlanet du 25/05/2010 ; ou encore de consulter les 20 indicateurs proposés par EconomicCollapse du 02/06/2010.

(18) Sources : CNNMoney, 01/06/2010 ; SeekingAlpha, 11/06/2010 ; USAToday, 12/06/2010

(19) Le US Postal Service ne livre plus le courrier que cinq jours par semaine au lieu de six auparavant. Source : Washington Post, 24/03/2010

(20) Tout cela se déroule sur fond de hausse des taux d'intérêts de plusieurs banques centrales comme celles du Canada, de l'Inde, d'Australie, du Brésil, … rendant donc de plus en plus improbable une capacité de vente des Bons du Trésor US à perte comme actuellement, sauf à multiplier les « coups » comme la Grèce chaque trimestre. Mais, en Europe comme en Asie, les pays candidats à ce type de « coups » s'appellent le Japon, la France, l'Italie, le Royaume-Uni …. soit des cibles trop proches ou trop dangereuses par leur capacité de nuisance.

(21) C'est une estimation basse de la part de notre équipe, dans une logique de similitude avec les autres pays occidentaux, sachant que le budget de la Défense et les programmes sociaux seront les plus touchés.