Gli uomini del Quirinale di GLG

gianfranco

I nostri giornalisti (stampa e TV) sono proprio dei miserevoli, dei poveracci che dovrebbero al massimo affidarsi con umiltà alla benevolenza di chi accetta di far loro l’elemosina; e invece sono così arroganti da sollecitare un vero odio, come i compari di destra e di sinistra che non rinunciano ancora al patto del Nazareno. Da ieri sera ci tempestano con il “Tria ha dovuto cedere”; e fino alle 20 e oltre di sera si notava in loro la speranza che si dimettesse e facesse entrare in crisi il governo o almeno desse a questo una bella scossa. E’ evidente che Mattarella, di fronte alla decisione dei due partiti governativi (uniti certo per interesse precipuo verso lati diversi del decreto) ha “consigliato” (spero capiate le virgolette) al “suo uomo fidato” nel governo di restare, sperando in una occasione migliore per mettere con più efficacia la “gambetta” di traverso. In fondo, i due partiti hanno capito che al Quirinale non conveniva creare una crisi per loro ulteriormente favorevole in termini di sondaggi e dunque di gradimento da parte della popolazione ormai avversa a quei “poteri forti”, predominanti a partire da “mani pulite” (anche se la popolazione italiana non ha coscienza di tutto questo; comunque è di fatto avversa). Adesso si useranno finanza e mercati, magari lo spread e i giudizi avversi delle tre società di rating (o anche del FMI), tutti strumenti del vecchio establishment, all’attacco dappertutto, a partire dagli Stati Uniti. E sempre non usando la politica, ma proprio o la magistratura o “i mercati”. Particolare disgusto si avverte ascoltando le dichiarazioni dei maggiorenti di F.I. (uno più meschino e inetto dell’altro), che cianciano fingendo di dimenticare che spread e Agenzie di rating sono state all’origine della liquidazione del governo Berlusconi nel novembre 2011, sostituito da Monti (da poco fatto senatore a vita proprio per l’occasione). E adesso capiamo meglio perché F.I. (su chiara indicazione del suo capo) abbia votato la fiducia a Monti (solo la Lega si oppose); conseguenza del cedimento totale del “nano” agli Usa di Obama. Mille volte ho ricordato la sua resa al G8 di Deauville del marzo 2011 con, fra l’altro, l’infame tradimento di Gheddafi, la cui caduta (assieme alla ridicolmente denominata “primavera araba”) ha messo in moto un turbinoso processo, che per fortuna è stato l’inizio della caduta in disgrazia del vecchio establishment negli Usa e nella UE. La preoccupazione è che non bastino i poco capaci politicanti (e vogliosi solo di consenso elettorale) denominati “populisti” per sotterrare definitivamente i vecchi poteri; e se non lo saranno abbastanza presto (in senso politico ma, se non si arrendono, anche in altro senso), la situazione si farà grave e foriera di disgrazie veramente letali soprattutto per l’Europa (e per l’Italia ancor più). 

PS Avevo già scritto questo articolo quando ho visto il seguente articolo in Virgilio:

https://notizie.virgilio.it/top-news/boom-dei-tassi-dei-titoli-di-stato-italiani-btp-al-3-199308?ref=virgilio

Ovviamente non sono né un genio né un profeta. Le canaglie del vecchio establishment sono sempre all’opera. Avete quindi capito anche voi, immagino, perché Tria è stato “consigliato” a rimanere. Si spera che qualcuno si “spaventi” (cioè approfitti dell’occasione per mettere in crisi Di Maio e Salvini e salire verso la vetta dei rispettivi partiti) e che perciò, almeno nella discussione in Parlamento, alcuni (in specie leghisti, ma anche qualche “5 stelle”) si defili. Adesso vediamo chi ha le palle! I “vecchi poteri” sono disperati e devono fare di tutto; e prima che si arrivi in queste condizioni alle elezioni europee. Dopo potrebbe essere tardi per loro, perfino se ci fossero difficoltà per Trump con le midterm o altro