GOVERNO E OPPOSIZIONI SI STANNO DIVORANDO L’ITALIA

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italia_a_pezziL’onorevole Maurizio Bianconi, ex del PDL, è intervenuto al programma “La Zanzara” (19/4/2016) su Radio24 descrivendo con esattezza quello che sta accadendo in Italia in questa fase politica. Per noi non c’è nulla di nuovo, lo scriviamo da tempo. Tuttavia, l’analisi del parlamentare merita di essere rilanciata per denunciare, una volta di più, il pantano in cui è finito il nostro paese, dove non esiste più un’opposizione, il governo è in mano a dilettanti e piazzisti che lo gestiscono per conto di poteri sovranazionali ed il resto della società produttiva ed economica nazionale viene divorato da consorterie e mafie (di Stato e non).
Ecco le parole di Bianconi: “Col cazzo [che Berlusconi sta all’opposizione]. Le riforme costituzionali e la Legge Italicum sono passate grazie ai voti determinanti di Berlusconi e di Forza Italia. Io sono stato l’unico alla Camera che si è opposto e per questo sono stato fatto fuori dalla I Commissione. Renzi ha dato a Berlusconi la fusione Mondadori-RCS senza colpo ferire, ha fatto amministratore delegato di Telecom, un certo dott. Cattaneo, unico berlusconiano nell’areopago dei dirigenti di aziende italiane, l’ha fatto amministratore Telecom in modo che il rapporto Vivendi-Mediaset potesse avere luogo col cambio delle azioni e con la consegna delle torri [tlc] a Berlusconi, il Presidente della Rai è di gradimento di Berlusconi, come noto, la Gasparri è rimasta con il duopolio, come voleva Berlusconi, come noto, non è stato messo un tetto alla pubblicità, come noto. Mediolanum è quanto mai in sella senza bisogno di ulteriori specificazioni, il Foglio è passato, senza colpo ferire, da Berlusconi a Renzi, la D’Urso fa le interviste genuflesse a Renzi. In cambio Belusconi cosa garantisce? Garantisce di fare il cane dell’ortolano, cioè di stare lì a rompere i coglioni a chi volesse mai fare un partito di centro-destra diverso dai lepenisti, ci sta lui che fa la guardia, il cane dell’ortolano abbaia, non mangia e non fa mangiare…lui fa questa funzione qui…Berlusconi è il primo renziano d’Italia…tanto è vero che il suo figliolo ha detto che mai bene così come con Renzi e Confalonieri tifa per Sala a Milano, come nessuno, ogni tanto Parisi è vicino a vincere [nei sondaggi] e allora dice che fa una moschea o, come oggi, dice che è di sinistra, caso mai dovesse vincere. A Roma [Berlusconi] tiene in piedi Bertolaso, così è sicuro che non vince. Gioca a perdere. E’ dei loro, non c’è dubbio. In vent’anni di governo B. non ha mai ottenuto quello che ha ottenuto con il governo Renzi…C’è il partito Mediaset che è il partito renziano e, oggi come oggi, il partito Mediaset ha il sopravvento su tutti gli altri [le correnti interne a FI]. Berlusconi forse ci si è piegato, forse ci si è adattato, forse l’ha ideato. O per amore, o per convenienza, o per forza, lui ci sta. E poi cosa fa? Dopo aver fatto tutti questi cavoli qua è ritornato all’opposizione ma, furbo com’è, ha lasciato le sue brigate nere, i suoi servizi in avance, con Verdini, a fare il lavoro sporco…Verdini garantisce al Governo i voti che Berlusconi non garantisce più perché c’è Verdini che glieli garantisce. Tutte le volte però che c’è stato un problemino o un rischio FI o ha abbandonato l’aula o ha garantito il numero legale o ha dato i voti a sostegno…Questa legislatura deve durare il più possibile per tutti, anche per Renzi, neanche i 5 Stelle che dicono di volere votare subito vogliono votare subito. I 5 Stelle vogliono ancora tenere Berlusconi e Renzi a friggere [per poi andare all’incasso]”.
Qualche mese fa avevo scritto su ConflittieStrategie: “Se l’Italia è giunta ad un tale livello di devastazione istituzionale le responsabilità sono anche di Berlusconi che, per salvarsi il sedere, ha ceduto ai ricatti della magistratura e a quelli ancor più nefasti di Giorgio Napolitano, abbandonando il suo posto nel momento di massima criticità per lo Stato, facendo largo al pessimo Mario Monti, l’uomo scelto dai poteri forti per ridimensionare le aspirazioni nazionali.
In quella occasione, B. non fece assolutamente nulla per far naufragare l’ennesimo golpe di Palazzo elaborato all’estero, dalla finanza europea e dai centri strategici statunitensi contro il Belpaese, non abbastanza allineato agli equilibri atlantici nello spazio mediterraneo e sui dossier energetici più strategici.
B. si fidò delle parole di Obama, il quale gli promise una “caduta in piedi”, in cambio di una sua uscita di scena mentre si concretava l’ennesima cessione di sovranità italiana, nello scenario libico ed in quello economico europeo.
Da allora il Belpaese non si è più ripreso e adesso continua a navigare in acque tempestose, tra crisi finanziarie ed instabilità politiche. Di questo pantano B. è stato artefice e complice, anche per vie traverse, perché nessuno ci toglie dalla testa che tanto la fuoriuscita di Alfano da FI per puntellare e sostenere il Governo di sinistra che le manovre di Verdini per lo stesso motivo siano state assecondate dal Tycoon di Arcore, il quale adesso finge di soffrire per tali pugnalate alla schiena dei suoi ex pupilli”.

Così, invece, aveva anticipato La Grassa: “ancora una volta vengono pienamente confermate le interpretazioni da noi date più volte del comportamento del “nano d’Arcore”. C’è solo il “piccolo” particolare che non si vuole mai dire la verità sino in fondo. Il ruolo ignobile giocato da questo personaggio inizia da lontano, come minimo dal ben noto (ai nostri lettori, non in generale!) “pizzino” verbale scambiato tra lui e Obama a Deauville nel maggio 2011 ad un incontro del G8. Da lì sono seguiti il “sofferto” (detto per ridere) impegno italiano a favore dell’aggressione franco-inglese a Gheddafi, poi tutta la pantomima giocata con Napolitano in merito alla sua sostituzione (del tutto accettata, anche se fingendo di protestare) con Monti, cui è poi seguita la sostanziale accettazione della rielezione del presdelarep (facendo strame della tanto decantata Costituzione), della nomina di Letta e poi di Renzi quali premier. Infine si è arrivati al patto del Nazareno con quest’ultimo, e poi all’altra commedia del “tradimento” di Verdini per garantire il “garzone toscano” al Senato; e via dicendo. Tutto da noi detto e ripetuto mille volte. E abbiamo irriso altrettante volte Salvini e Meloni, che continuano a trantranare con questo squallido personaggio tutto italiano, dimostrandosi del tutto incapaci di rivelare quello che non possono non sapere circa i suoi sporchi giochi. Sembrano paralizzati di fronte alla necessità impellente di rompere decisamente con costui malgrado la perdita di una certa quota di voti; tanto le elezioni le perderanno egualmente (perfino a Roma dove il Pd ha fatto di tutto per distruggersi). Fuori dai piedi tutta questa genia di freaks”.

Abbiamo visto giusto prima di tanti altri. Si stanno divorando la nazione, tra esecutivo ed opposizione, e non si vede ancora soluzione. Siamo fuori dai principali affari internazionali e alla mercè di crescenti ingerenze straniere che manovrano i nostri (non) rappresentanti. Occorre svegliarsi prima che sia troppo tardi, qui finisce davvero a “schifìo”, dell’Italia questi ladroni e imbroglioni non ci lasceranno nemmeno le ossa.