GUERRA NEL CAUCASO: INTERVISTA CON ALEXANDER RAHR
(fonte geostrategie.com, trad. di G.P.)
Alexander Rahr è direttore del programma “Russia/Eurasia„ presso “la società tedesca di politica estera„ (Deutsche Gesellschaft für Auswärtige Politik) a Berlino. È uno specialista di fama internazionale per tutte le questioni euroasiatiche.
Q.: Signor Rahr, a cosa pensava, fondamentalmente, il Presidente Saakachvili spingendo le sue truppe ad entrare in Ossezia meridionale?
AR: La vostra domanda è pertinente. Poiché lunedì, dopo soltanto due giorni di guerra, è capitolato. Tutta l’operazione si è rivelata un disastro perfetto, come era prevedibile. Saakachvili ha perso, su tutta la linea.
Q.: Ovviamente, Saakachvili non ha creduto ad un intervento russo. Era una posizione realistica?
AR: No. O quest’uomo è completamente stupido o è stato consigliato da dilettanti. Ecco i fatti:
Q.: In ciò, ha praticamente attuato con successo il suo colpo…
AR: A stento. Le reazioni aggressive di Bush dimostrano piuttosto la sua confusione. Tutte le ONGS, teleguidate dagli Stati Uniti, che hanno tentato, in questi ultimi anni, di organizzare, con
Q.: Nelle sfere dell’UE, si sognava anche di trasformare il Mar Nero in un nuovo mare interno europeo…
AR: Tutti questi sogni sono svaniti, cosa che rende molta gente furiosa. Per quanto riguarda
Q.: Come, a vostro parere, si concluderà il conflitto?
AR: I georgiani non riusciranno certamente mai più a ricomporre il loro paese. Il conflitto sarà congelato probabilmente. Per Mosca, sarebbe la migliore soluzione. Così, il ruolo della Russia come potenza generatrice d’ordine rimarrà tale, fondamentalmente.
Q.: Saakachvili sopravvivrà a questa disfatta, nella politica interna georgiana?
AR: Si sarà probabilmente posto la domanda egli stesso. Poiché, innanzitutto, non poteva uscire vincitore da questa operazione, che è costata inutilmente la vita ad una grande quantità di soldati georgiani.
Q.: I Russi si sfregano le mani perché hanno avuto occasione di fare una dimostrazione di forza o si sentono feriti nella loro sfera d’interesse?
AR: Le urla di trionfo si fanno sentire ovunque in Russia, è ovvio, poiché si attendeva ciò da molti anni: negli anni 90, i Russi dovevano constatare, senza poter agire, come l’occidente riorganizzava a suo modo i Balcani; ora, possono mostrare nel Caucaso che l’occidente è ormai a sua volta spettatore impotente, mentre