Un museo delle cere, un'esposizione di mummie, una necropoli di scapigliati, un cimitero di debosciati, una foresta di pietrificati, un'agorà di ossificati, un assembramento di invertebrati, un essiccatoio per sindacalizzati. I morti dei secoli passati vengono a sotterrare i vivi, il corteo delle tenebre progressiste ha preso la testa della civiltà e sta per staccargliela per sempre da Piazza San Giovanni. Decollato. Primo maggio di festa funesta, primo maggio di noia manifesta. Storia, Patria, Lavoro, ovvero tutto ciò che non c'è a causa di rapinatori di futuro organizzati e coalizzati, talvolta fintamente divorziati, che si fanno chiamare sindacati. E quest'anno niente retorica su pace, amore e fantasia che la guerra in Libia si è portata tutto via. Ci sarebbe restato male Napolitano e tutto il circondario libertario che speculando sul mondo operaio è diventato miliardario. Come ogni anno si alternano sul palco gli attachés della fatica altrui che gridano viva il proletariato senza aver mai lavorato. Precari di tutto il mondo unitevi ma per bastonare questi chiacchieroni maggiolini. Primo maggio di litania cantata sui diritti anelati dai giovani, dalle donne, dai disoccupati, ma tuttavia negati proprio da quei confederati che li hanno stracciati per garantire il posto ai propri associati inamidati. E, soprattutto, anche in questa 22° edizione nessuna lesina su parole come libertà e democrazia che la televisione e Berlusconi hanno ridotto a porcheria. Resistenti del XXI secolo che salgono sulle montagne di carognate della sinistreria per dare sfogo alla propria isteria. Militonti della vigliaccheria che tra un canto partigiano e una bevuta alla birreria fanno la rivoluzione della scioccheria. E così sia. Infine, gran coro campestre del popolo rupestre: chi non salta Berlusconi è! Vero, chi salta non è né Cavaliere né Fantino. Trattasi semplicemente di cretino. Zombies del primo maggio "concertato" ve lo siete proprio guadagnato quest'orizzonte politicamente necrotizzato. Perchè allora tutto questo danzare e vocalizzare a squarcia gola? Il lutto richiede silenzio. Abbiate almeno rispetto per i cadaveri, cioè per voi stessi.
Un museo delle cere, un'esposizione di mummie, una necropoli di scapigliati, un cimitero di debosciati, una foresta di pietrificati, un'agorà di ossificati, un assembramento di invertebrati, un essiccatoio per sindacalizzati. I morti dei secoli passati vengono a sotterrare i vivi, il corteo delle tenebre progressiste ha preso la testa della civiltà e sta per staccargliela per sempre da Piazza San Giovanni. Decollato. Primo maggio di festa funesta, primo maggio di noia manifesta. Storia, Patria, Lavoro, ovvero tutto ciò che non c'è a causa di rapinatori di futuro organizzati e coalizzati, talvolta fintamente divorziati, che si fanno chiamare sindacati. E quest'anno niente retorica su pace, amore e fantasia che la guerra in Libia si è portata tutto via. Ci sarebbe restato male Napolitano e tutto il circondario libertario che speculando sul mondo operaio è diventato miliardario. Come ogni anno si alternano sul palco gli attachés della fatica altrui che gridano viva il proletariato senza aver mai lavorato. Precari di tutto il mondo unitevi ma per bastonare questi chiacchieroni maggiolini. Primo maggio di litania cantata sui diritti anelati dai giovani, dalle donne, dai disoccupati, ma tuttavia negati proprio da quei confederati che li hanno stracciati per garantire il posto ai propri associati inamidati. E, soprattutto, anche in questa 22° edizione nessuna lesina su parole come libertà e democrazia che la televisione e Berlusconi hanno ridotto a porcheria. Resistenti del XXI secolo che salgono sulle montagne di carognate della sinistreria per dare sfogo alla propria isteria. Militonti della vigliaccheria che tra un canto partigiano e una bevuta alla birreria fanno la rivoluzione della scioccheria. E così sia. Infine, gran coro campestre del popolo rupestre: chi non salta Berlusconi è! Vero, chi salta non è né Cavaliere né Fantino. Trattasi semplicemente di cretino. Zombies del primo maggio "concertato" ve lo siete proprio guadagnato quest'orizzonte politicamente necrotizzato. Perchè allora tutto questo danzare e vocalizzare a squarcia gola? Il lutto richiede silenzio. Abbiate almeno rispetto per i cadaveri, cioè per voi stessi.