I SOLITI ANTAGONISMI IDEOLOGICAMENTE SOLIDALI NELL´INGANNO

[download id=”100″ format=”4″]
Posso affermare che “idealmente” non mi sento partecipe di nessuna delle due manifestazioni tenute a Roma per la famiglia e per il sedicente “coraggio laico”; anzi, sento antipatia per entrambe in modo pressoché eguale e simmetrico. Alla prima, la più numerosa in modo addirittura schiacciante (un elefante a confronto di una mosca), ha a mio avviso partecipato l´”uomo medio”; per di più quello italiano che lo è all´ennesima potenza. Su tale “medietà” non saprei dire nulla di meglio delle parole che Pasolini – intellettuale assolutamente non elitario né “radical-chic” – mise in bocca a Orson Welles nel cortometraggio “La ricotta” (chi è interessato a tali parole, stroncanti, si interesserà di vedere quel filmato)*. Alla seconda manifestazione, “bonsai”, ha partecipato proprio il suddetto minuscolo popolo degli elitari e dei radical-chic, di quelli che si sentono più avanzati e moderni perché rispolverano l´anticlericalismo e/o l´ateismo militante tipico del positivismo ottocentesco. Non ritengo gli uni migliori degli altri.
Francamente, penso ci siano ben altri problemi che dovrebbero ritenere l´attenzione delle persone dotate di semplice buon senso. Problemi attinenti alla politica interna ed estera e a quella economica. Tuttavia, non sottovaluto il problema dei valori e delle scelte di tipo in qualche modo morale. Ammetto di non avere al momento nessun valore “alto” da proporre; certamente però non credo che stare a difendere la famiglia (cristiana o meno che sia) o invece le unioni di fatto, etero od omosessuali che siano, rappresenti un “Fine Supremo”, di quelli per cui ci si deve battere e scontrare a mo´ di “Crociata” o “antiCrociata”. Cerchiamo qualche altro sistema di valori, smettendola con la “fine delle ideologie” (la più stupida e degradante delle ideologie); abbandoniamo fra l´altro le finzioni, ormai invereconde, del liberismo come base della libertà (individuale) e del comunismo come regno della solidarietà e reale eguaglianza (mai affermatasi in nessuna parte del mondo ed in nessuna epoca storica o preistorica).
Avevo scritto poco tempo fa sui finti antagonismi, cioè su quegli accesi scontri su temi che si situano reciprocamente in “solidarietà antitetico-polare” (tipo destr/sinistr come nelle marce militari) in modo da catalizzare l´attenzione, meglio le passioni, della “gente” su problemi che distolgano dalla ricerca di autentiche vie di uscita possibili in una società come la nostra (l´italiana in quanto paradigma di quella “occidentale”), ormai incartapecorita e paralizzata, in autentica fase di “decadenza”. Mi ero scordato di citare questo altro “bell´antagonismo” tra la medietà “cattolica” – di persone religiose negli atteggiamenti esteriori, caritatevoli quando costa poco, del tutto pronte a seguire i “propri comodi” quando ciò sia più vantaggioso – e quella di “laici” che credono di essere di grande intelligenza perché blaterano sulla separazione tra Stato e Chiesa, lottano contro le ingerenze di quest´ultima, mentre i “geni superiori” si spingono perfino a sostenere una idea “nuovissima”: che la scienza eliminerà l´oscurantismo religioso arrivando ad illuminare ogni angolino della natura (“naturans e naturata”, se così vogliamo dire alla Spinoza).
Personalmente, mando cordialmente al diavolo sia gli uni che gli altri; ma non per
atteggiamento pilatesco alla DS (in specie nella versione Fassino, perché D´Alema crede
adesso di poter fare il furbo recuperando, con molta prudenza, il rapporto con i “laici” più moderati). La stima dovrebbe andare sia ai veri credenti, quelli che sanno rimetterci sul serio pur di restare fedeli ai propri convincimenti, quelli che non sono smaniosi di seguire semplicemente i flussi elettorali, che sono effettivi portatori di “Carità”, ecc.; sia ai non credenti, a quelli che sanno di doversi impegnare qui ed ora senza attesa di premi in “altra sede”, e che tuttavia non assumono idioti atteggiamenti di superiorità rispetto a chi non ce la fa a vivere e soffrire (per le proprie idee) “quaggiù” senza la fede in una ulteriore esistenza “lassù”.
C´è molto da fare per chi voglia affrontare i problemi sempre più drammatici che si presenteranno via via in tempi “non eterni”. Teniamo conto del degradare del dibattito nell´attuale fase, del continuo zigzagare tra le alternative antitetico-polari presentateci dagli ideologi dei dominanti. Cerchiamo però di non farcene catturare più che tanto e, se ci riusciamo, spostiamoci “di terreno”.
14 maggio
* [NDR] “Lei non ha capito niente perché lei è un uomo medio: un uomo medio è un mostro, un pericoloso delinquente, conformista, razzista, schiavista, qualunquista. Lei non esiste… Il capitale non considera esistente la manodopera se non quando serve la produzione… e il produttore del mio film è anche il padrone del suo giornale… Addio.”
Che   cosa   vuole   esprimere   con   questa   sua   nuova   opera?”
“Il   mio   intimo,   profondo,   arcaico   cattolicesimo.”
“Che   cosa   ne   pensa   della   società   italiana?”
“Il popolo   più   analfabeta,   la borghesia più ignorante   d’Europa.”
“Che   cosa   ne   pensa   della   morte?”
“Come marxista è un fatto che non prendo in considerazione”