I tempi dei Tempi

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Poveracci senza uno straccio di cervello, abbondanti nei nostri media e tra le forze partitiche nazionali, blaterano ancora di resistenza Ucraina e di aggressione russa, non mostrando alcun rispetto per l’opinione pubblica.
Accadimenti emblematici e irrefutabili hanno squarciato il velo di menzogne su questa guerra in cui gli ucraini sono usciti di scena da un pezzo, ammazzati a migliaia e direttamente sostituiti da militari NATO sotto false insegne.
Sia le retrovie che la prima linea sono in mano a stranieri che operano sulle teste degli ucraini senza che questi possano decidere nulla del loro destino.
Il comando delle operazioni è stato sempre in mano a Washington nonostante i paraventi iniziali. Lo è da quando questa guerra è stata preparata e poi avviata con l’intento di limitare le ambizioni del Cremlino sulla sua tradizionale sfera d’influenza. Fino all’ultimo ucraino e a ogni costo, umano e disumano.
Ma ora che scarseggia la locale carne da cannone diventa più difficile nascondere la propria presenza capillare.
L’escalation del conflitto che si voleva evitare è tutta nelle offese frontali che si moltiplicano tra i reali belligeranti. Ai missili HIMARS lanciati dal personale americano contro le caserme russe rispondono gli attacchi di precisione delle forze aerospaziali di Mosca che colpiscono i siti di dispiegamento delle unità straniere su suolo ucraino.
Il ministro degli Esteri russo, meno ipocrita dei vertici statunitensi ed europei, non si è nascosto dietro a un dito con le sue dichiarazioni:

“Il regime di Kiev è deliberatamente inondato delle armi occidentali più avanzate…nel contempo, gli occidentali dicono che preferiscono rimanere ‘al di sopra della mischia’ perché sarebbe inaccettabile uno scontro diretto tra NATO e Russia, ma è pura ipocrisia. Già ora, i membri della NATO sono di fatto diventati parti in conflitto: compagnie militari private occidentali e istruttori militari stanno combattendo al fianco delle forze ucraine. Gli americani trasmettono dati satellitari e altri dati di ricognizione al comando ucraino quasi in tempo reale e partecipano alla pianificazione e allo svolgimento delle operazioni militari”.

La situazione è grave ma non del tutto compromessa tra le parti che non si sono ancora azzardate a farsi male a livello di alte sfere strategiche. Sono stati sacrificati molti militari ma non l’intelligence apicale che manovra sopra i fronti. Se si dovesse arrivare a tanto allora la situazione potrebbe seriamente precipitare ma per intanto dubitiamo di questa perniciosa intenzione. Anche in guerra ci sono le classi sociali e notoriamente i capi che appartengono allo stesso mondo, anche quando sono in campi avversi, non smettono di parlarsi mentre la soldataglia si fa macellare.

Continuiamo a sostenere che la questione Ucraina sia un fatto minore nella riconfigurazione dei rapporti di forza mondiali. Anche se resta un avvenimento significativo perché sta succedendo in Europa a ridosso di una grande potenza come la Russia. Questo significa che i tempi iniziano a stringere anche se i tempi dei Tempi possono apparire ancora piuttosto lunghi. Ma ormai non più di tanto.