Il caso Regeni, di GLG

eni

Qui

vorrei modestamente ricordare – e non per cinismo – questo fatto che rischia di creare “rigidità” sul “caso Regeni”. Temo che si tratterà di fare una scelta; il che non cambia nulla sulla tragedia del ragazzo italiano, un evento che senza dubbio non può non far provare rabbia e orrore; oltre tutto per la morte provocata in modo infame e dolorosissimo (per giorni, non ore). Tuttavia, ci si renda conto del fatto “complessivo”, legato anche a questa scoperta dell’ENI. E intanto perché non fare qualche pressione in più per avere notizie dagli ambienti inglesi, che ho la netta sensazione siano abbastanza responsabili di quanto accaduto. Nel 1971, da un personaggio piciista, il cui nome vi farebbe sussultare, ebbi l’invito (senza pressioni in verità, ma perché fra me e costui non vi era alcun legame minimamente “impegnativo”) a recarmi, come falso turista, nella Grecia dei Colonnelli con un incarico null’affatto turistico. Fui sorpreso della richiesta perché ero ampiamente conosciuto dalla polizia italiana e dunque….. Tuttavia, con il tempo scopersi che probabilmente, per motivi che dirò semmai in altra occasione (ma non è rilevante), non rischiavo moltissimo. Però, diciamo, che non sarei stato arrestato subito dalla polizia greca né impedito a compiere la missione affidatami; ma dopo, sarei stato ancora protetto? In ogni caso, rifiutai e me ne stetti a casa. Non c’era nulla di quanto invece si è intrecciato nella vicenda Regeni, che senz’altro rende tristi e amareggiati. Le Autorità italiane, tuttavia, potrebbero anche cominciate a chiedere qualche spiegazione ad ambienti inglesi; magari mi sbaglio, ma ho la sensazione che qualcosa tali ambienti sappiano. Magari c’è un personaggio del tipo di quello che chiese a me quel viaggio in Grecia; e forse, nel caso inglese, tra Regeni e tale personaggio vi era un impegno amichevole non esistente nel mio caso. Il ragazzo ha rispettato l’amicizia senza aspettarsi simile ferocia dalla parte che non gradiva certe attenzioni a dati atteggiamenti del potere egiziano. Anche per quanto mi riguardava, era sicuro che il regime dei Colonnelli non poteva gradire quello che avrei dovuto fare io. Tuttavia, mentre il potere ufficiale Usa sosteneva i Colonnelli, vi erano i ben noti “ambienti di riserva” che, rendendosi conto della debolezza di quel regime, trattavano con altri ambiti “clandestini”. E, qui da noi, era già iniziato lo slittamento del PCI verso l’“eurocomunismo” filo-atlantico (sia pure in modo mascherato e ben coperto fino alla totale involuzione del sistema “socialista”). Nel caso in questione, invece, temo che il regime egiziano sia piuttosto solido e non ci siano tanti spazi per giochetti vari. E se vogliamo ottenere lo sfruttamento di quell’immenso giacimento di gas, non credo vi siano grandi spazi per ottenere giustizia. Se poi vogliamo invece attenerci solo al caso umano, allora il discorso cambia. Ma non so se sarebbe un comportamento sensato. Non desidero emettere giudizi. Ho solo cercato di destreggiarmi nel capire come sono combinate le carte in un evento del genere. Poi deciderà chi ha il potere di decidere. Per mia fortuna, io sono del tutto fuori di questo brutto “gioco”; sono uno spettatore, che conosce un po’ questi giochi, ne ha visti in passato, ma senza mai alcuna nemmeno minima possibilità di intervento sulla loro soluzione.