Il Conte de La Pochette
Il Premier italiano è convinto che i prossimi tre anni saranno quelli delle riforme. Non c’è governo o Presidente di questa sedicente Seconda Repubblica che non abbia annunciato qualche grande cambiamento epocale sotto il proprio mandato. Stando alle promesse avremmo dovuto assistere almeno a due o tre rivoluzioni liberali, quattro o cinque civili, sei o sette culturali ecc. ecc. E poi altre molteplici armonizzazioni o razionalizzazioni: dalla giustizia, alla fiscalità, ai servizi, al Welfare…effettivamente le mani ce le hanno messe ma sarebbe stato meglio non lo avessero fatto perché almeno prima qualcosa funzionava mentre ora siamo allo sbando completo. Mille modi di mascherare una decadenza inarrestabile e di chiamarla svolta. E’, piuttosto, questo l’esito di quel che è occorso al Paese negli ultimi lustri. I “grandi uomini” di Stato si sono distinti solo per le spartizioni di potere mentre la nazione perdeva pezzi a vantaggio dei competitori esterni. Pure questa volta la musica non cambia. Il governo lotta contro di noi per accaparrarsi i posti strategici in ballo nei prossimi mesi senza alcuna visione politica o economica. Ne parlava ieri, unico giornale, La Verità, in uno schema grafico che pubblico qui. Questo è il collante che tiene insieme i mercenari del Conte La Pochette che attendono di razziare il territorio e poi ognuno per la sua strada. Il presidente del consiglio ovviamente preferisce blaterare di “nuova frontiera contro il cambiamento climatico, la svolta green… oggi la nuova frontiera è la leadership su questo fronte”. L’augurio è che la fronte sia la sua su un muro di eventi che lo riportino alla realtà.
Purtroppo è molto difficile trovare conforto anche nell’opposizione al paludato sovrano della palude. I Destri non smettono di essere rozzi ed antistorici, vedono comunisti e dittatori ovunque, non analizzano i problemi in profondità e si limitano a contrastare i nemici al massimo ribaltando le loro idee malsane. Ma il contrario di una sciocchezza non è una cosa sensata quanto una stupidaggine invertita nei termini. Così si dà addosso al nero mentre si dovrebbe agire contro chi crea le condizioni dell’invasione e dello scollamento sociale. Si urla al tiranno sanguinario rosso laddove si dovrebbero cercare alleati e tutelare interessi con molto più pelo sullo stomaco ribaltando le vecchie sottomissioni o le scomode alleanze oramai superate dalla geopolitica degli avvenimenti. Quest’ultimi sono sconosciuti anche a Salvini e soci ed i quotidiani a loro vicini esitano titoli come questi: “In un anno il tiranno Maduro ne ammazza più di Pinochet”, “Comunisti e islamici sterminano i cristiani” (Socci su Libero). Ora, per Socci, i comunisti sarebbero i cinesi. Ammesso e non concesso che quanto detto dal giornalista sulle persecuzioni abbia un fondo di verità ma come si fa a definire la Cina uno stato Comunista? Bastano le bandiere rosse e i busti di Marx per creare il comunismo che è un rapporto sociale? Se è così potrei ben dire che con uno scopino infilato tra le chiappe ed un movimento di allungamento del collo divento uno Struzzo. Questa è la logica dei loro intelletti bacati.