Il miglior partito? W la fisica!
In assenza di politica non resta che affidarsi alla scienza tout court. Certo, sarebbe meglio poter confidare ancora in individui avvezzi alla “classica materia” politica per gestire gli affari pubblici, agli strateghi che fanno mosse pensate e spostano pedine sullo scacchiere nazionale ed internazionale, con l’intento di vincere la partita (o almeno di non perderla): quella di risollevare dal fango quest’Italia svilita da decenni di incompetenza e di mercimoni.
Tale obiettivo positivo si raggiunge puntando su gruppi dirigenti con una visione del mondo adatta ai tempi. Gli orizzonti ristretti di chi vuole più Europa e più globalizzazione, o quelli stupidamente protezionistici di chi se la prende con la concorrenza cinese et similia, ci hanno condotti nel baratro dove siamo. Siamo entrati in una fase multipolare in cui crescono i conflitti tra giocatori, in diverse aree geografiche, e questi idioti istituzionali farneticano di una cooperazione che ormai esiste solo nelle loro teste vili e servili. E’ ovvio che non ci si può mettere contro tutti ma occorre, sulla base dei propri interessi, ripensare le vecchie alleanze per non finire stritolati dai progetti egemonici altrui. Stando fermi dove siamo non abbiamo scampo, come in Alice nel paese delle meraviglie, bisogna continuare a correre almeno per non perdere l’equilibrio e restare in piedi. Invece, ora abbiamo la merda fino al collo.
La politica è, ovviamente, più adatta di altre discipline a gestire lo Stato e i suoi apparati, in quanto è insieme scienza ed arte, ovvero logica e colpo di genio. Purtroppo, il Parlamento precedente era pieno di stregoni analfabeti e quelli che si sono candidati per il prossimo consesso sono quasi gli stessi incapaci uscenti da cui non possiamo aspettarci nulla di buono. A questo punto, in assenza di migliori alternative, affidiamoci al Partito della fisica che, almeno su determinati temi, pare avere le idee chiare. Sia detto con fermezza, è solo un momentaneo ripiego. Come Benedetto Croce non credo basti la competenza tecnica per fare buona politica e non abbiamo alcuna sicurezza che “chimici, fisici e matematici” con il loro ingegno scientifico riescano dove altri hanno fallito, tuttavia, leggendo il programma degli scienziati apprendo che almeno costoro tenteranno di liberarci dai cialtroni che vorrebbero riportarci in un nuovo medio-evo e degli umanisti a cazzo di cane che ci torturano col politicamente corretto, lasciandoci invadere dagli immigrati. Il suo leader ha detto: “Reato per chi istiga a non vaccinarsi, radiazione dei medici che prescrivono l’omeopatia, sì alla sperimentazione animale e no alle sentenze basate sulle bufale antiscientifiche: i giudici non sono scienziati. E poi fermiamo la fuga di cervelli”. Per l’immigrazione si afferma che “L’integrazione deve avvenire con calma e molta vaselina. Prima prendi uno straniero e lo fai adattare:dovrà di necessità socializzare con la gente del posto se vuole sopravvivere”.
Non è moltissimo ma è già qualcosa nella prospettiva di un rinnovamento del quadro politico che attualmente è soltanto un brodo di “incultura” dove pullulano mentecatti e farabutti.
Comunque, l’impegno di questi scienziati-candidati sembra serio. Noi italiani siamo stati già capaci di fare deputata Cicciolina negli anni ’80. Dal partito della fica a quello della fisica è già un bel miglioramento.