IL NEOPRESIDENTE HA CHIAMATO…. a cura di GLG
“Il neo presidente ha chiamato il palestinese Abu Mazen, il premier israeliano Olmert, l’egiziano Mubarak e il sovrano giordano Abdallah II”. (dalle agenzie di stampa)
Cioè ha chiamato il paese che fa il bello e cattivo tempo in Medio Oriente, appena macchiatosi di un bel bagno di sangue palestinese; più tutti i “servitorelli” della zona (manca il re saudita, ma è più lontano). A questo si aggiunga il prossimo invio di 20.000 nuovi soldati in Afghanistan, promessa già fatta ben prima dell’insediamento. E tutti esaltati (la sinistra al diapason!) per la “mano tesa all’Islam”, nel suo discorso di ieri. Non ha pronunciato una sola parola di almeno blanda critica per lo sterminio dei palestinesi (perfino il segretario dell’Onu ha speso due parole per chiedere pur timidamente un’inchiesta sul bombardamento di troppe sedi dell’organismo internazionale, in cui erano rifugiati solo civili).
La sedicente mano tesa è a tutti i Quisling di turno; questa non è volontà di trattare, è molto più semplicemente un chiamare a rapporto i propri scherani per concordare qualche aggiustamento tattico e consolidare le posizioni, affinché a nessuno venga in testa di rimettere in discussione che comunque con Hamas non si tratta, e i palestinesi debbono accettare la corrotta (lo sanno e lo dicono tutti) “Autorità” che controlla la Cisgiordania, la sola ammessa alla “Corte” di Obama. Questa sinistra non fa che aggiungere vergogna a vergogna; è ormai una cloaca a cielo aperto, è necessario coprirla al più presto per evitare epidemie. Ne riparleremo con più calma, ma intanto andava rilevato il primo atto obamiano di una lunga serie che seguirà a breve. Non per l’atto in sé, per nulla sorprendente, ma solo per i peana di una emerita accolita di imbecilli e piccoli malfattori di infima categoria.