IL NOSTRO PROGRAMMA di Francesco Cossiga (a cura di G.P.)
Cossiga è un provocatore ma di una intelligenza sopraffina che non lesiniamo a riconoscere.
L’ex Presidente della Repubblica, in una interpellanza al Presidente del Consiglio e ai ministri degli Esteri e Difesa, ha stilato una sorta di programma sintetico (o almeno così mi sono divertito a trasformarlo) per il recupero della sovranità nazionale e la fuoruscita dell’Italia dall’ombrello protettivo statunitense, ma solo con l’intento più subdolo di far emergere il codinismo dei nostri governanti; nonché per ottenere rassicurazioni nel senso che nemmeno uno dei punti da lui elencati saranno accolti da questo governo e da tutta la classe dirigente del paese, nella sua tragica alternanza quinquennale tra servitori subdominanti di destra e di sinistra.
PROGRAMMA PER
(tra parentesi quadre le nostre aggiunte, tutto il resto è venuto fuori dalla penna di Cossiga)
Premessa. In virtù dei “…profondi e sostanziali cambiamenti annunciati dal nuovo presidente degli Stati Uniti d’America soprattutto sul piano della politica estera, militare e della sicurezza, [si rende] necessario e opportuno – anche per rafforzare l’unità nazionale, più volte minacciata sul piano morale, politico e sociale da fatti e misure anche militari legate ai diversi indirizzi delle precedenti amministrazioni americane, ed anche al fine di sostenere la nuova politica pacifista, filo islamica e di colloquio positivo con Stati ed entità antisioniste, antiebree e soprattutto antisraeliane – dichiarare chiusa l’era americano-atlantica della nostra politica nazionale, ed in particolare di quella estera, militare e di sicurezza…."
[Con questa dichiarazione programmatica s’intende inoltre] "denunziare, quale superato, inutile e non ‘paritario’ a danno dell’Italia il trattato bilaterale di cooperazione politico-militare stipulato tra l’Italia e gli Stati Uniti d’America”.
[A tal fine, essendo la condizione di libertà vigilata imposta dagli Stati Uniti all’Italia – in conseguenza di precedenti equilibri geopolitici ormai anacronistici o divenuti tali con la caduta dell’URSS e l’entrata del mondo in una fase di crisi economica, a propria volta effetto della profonda instabilità internazionale per l’affacciarsi sullo scenario mondiale di nuove potenze – non più accettabile, il nostro Paese impone unilateralmente:]
1. “La decadenza dei diritti di uso di basi militari americane sul territorio nazionale e quindi i particolari diritti di esenzione dalla giurisdizione italiana del personale militare e civile ad essi assegnato”;
2. “la chiusura entro tempi brevi e certi delle basi militari terrestre, aeree e navali americane in Italia; assumere una forte iniziativa politico-diplomatica per una, se possibile radicale revisione o altrimenti abrogazione del Trattato del Nord Atlantico, il cui governo e’ di fatto egemonizzato dagli Stati Uniti d’America, e per la sua sostituzione con un patto multilaterale militare e di sicurezza tra i Paesi dell’Unione Europea, in vista di una loro reale integrazione militare, patto che sia aperto alla Federazione Russa”.
3. “l’immediato ritiro delle nostre unità militari dalle zone di intervento d’esclusivo o preminente interesse americano: Bosnia-Erzegovina, Kossovo Albanese e Afghanistan”.
4. “l’incremento delle nostre relazioni politiche e diplomatiche, anche in vista di collaborazioni politiche, economiche e militari, con l’Iran, Siria, Cuba, Ecuador, Peru’, Argentina, Brasile, e altri stati del fronte del ‘socialismo sudamericano”;
5. “lo sviluppo dei contatti con il governo di Gaza e con le forze di Hamas, nonché, anche a tutela delle nostre unità militari in Libano con il movimento degli Hezbollah in Libano;
6. “la formulazione di dichiarazioni unilaterali indirizzate al movimento di Al Qaeda ed ai movimenti jihadisti in generale, compresa la confraternita egiziana dei Fratelli Mussulmani, con le quali si danno ad essi assicurazioni che l’Italia non intraprenderà, non parteciperà nè darà alcuna cooperazione e assistenza ad operazioni militari e di polizia contro di esse, e che ai suoi elementi concederà comunque rifugio e, se richiesto, lo status di rifugiato politico”.
[All’unanimità, il CC di ripensaremarx approva la bozza di programma e dispone affinché siano garantite le condizioni necessarie per la perseguibilità di tutti i punti elaborati].