IL PD CON GLI USA di A. Berlendis (a cura di Giellegi)

Sottoscrivo pienamente questa meritoria ricerca di Andrea Berlendis che mostra, senza alcun dubbio possibile chi sia più favorevole agli Stati Uniti nel nostro paese. Ricordo che la sinistra detta “radicale” o “alternativa”, tra cui albergano sedicenti comunisti, tra Pd e Pdl sceglie sempre il primo in base alla ormai falsa e perniciosa dicotomia destra/sinistra. Quindi è inutile che questi ipocriti si dicano antiamericani; sono esattamente il contrario, come dimostrava sempre Berlendis l’altro giorno rammentando l’assenso del governo Prodi (dato in segretezza ma che le forze di appoggio al governo non potevano non conoscere) allo scudo missilistico nucleare degli Usa, che recentemente Berlusconi ha definito una provocazione verso la Russia. Ormai, appare chiaro chi sono i veri reazionari e filoimperialisti statunitensi in Italia. 

di Giellegi

 

La Grassa ha scritto che “Si tratta … di capire, nelle diverse congiunture, quali forze sono più favorevoli al policentrismo e quali invece conducono “agitazioni” che, indipendentemente dalla volontà di chi le promuove, portano al rinsaldamento del precedente predominio monocentrico (statunitense ovviamente).”

Conseguentemente le forze le forze più favorevoli al policentrismo sono quelle che si muovono in questo momento ,verso una linea di maggior autonomia (o minor subalternità…) dall’egemonia USA, e quindi cercano di instaurare,ad esempio relazioni con le potenze emergenti.

Segnalo a questo proposito tre coincidenze :

i. ieri sera il comico (in realtà guitto del PD) Crozza su La7, ha attaccato le ultime prese di posizione di Berlusconi, affermando—sempre con battute sarcastiche—che l’alleato dell’Italia per eccellenza sono gli USA, che era irresponsabile criticare il riconoscimento dell’indipendenza del Kosovo, e l’accelerazione dell’ingresso dell’Ucraina e della Georgia nella NATO. Ha usato le seguenti parole “è paradossale che Berlusconi sia filorusso mentre Veltroni sostiene il neopresidente USA”, si è spinto sino a mettere in discussione i vantaggi che il nostro paese avrebbe dagli accordi economici sottoscritti recentemente con la Russia…. Pochi giorni prima—casualmente—sull’organo ufficiale della GF&ID, un editorialista di spicco, in un articolo dal titolo eloquente :"Una mossa imprevista che sbilancia Roma nei rapporti Usa-Russia"[1], stigmatizzava le prese di posizione del presidente del consiglio che riconoscevano le ragioni russe, mentre  aveva fatto notare poi, in un successivo scritto, che vi erano effetti "domestici paradossali, tipo l’ immagine di un Pdl «filorusso» e un Pd «filoUsa»". Coincidenze casuali ?

ii. sempre il Corriere quale organo di disinformazione dei subdominanti italiani (dipendenti dagli agli Usa), ha iniziato una campagna mediatica contro gli atteggiamenti politici che promuovano relazioni positive con la Russia, ed a sostegno di atteggiamenti politici favorevoli alla nuova amministrazione statunitense. Titolo esemplificativo : "Missione Afghanistan Il Pd con Obama.Il governo dice no a più truppe ma i democratici affermano: se gli Usa chiederanno più soldati avranno il nostro sì."  Nell’articolo si evidenzia che "il ministro degli Esteri, Franco Frattini ha ripetuto il «no» del governo all’ ipotesi di più soldati in Afghanistan: no ribadito ieri da quello della Difesa, Ignazio La Russa. Si ritiene che la nostra presenza sia già «più che adeguata»; e che gli Usa debbano chiedere truppe alle nazioni europee che ne hanno mandate meno. E comunque, ogni decisione è condizionata ad un cambio di strategia, che potrebbe includere anche compiti diversi. Il Pd di Walter Veltroni, invece, sembra orientato a dire alle richieste di Obama.". Questa linea intende evidentemente blandire il centrosinistra quale   suo referente politico; ciò si evince dal titolo esplicito : "Metamorfosi. Il Pd impugna il vessillo dell’America di Obama  Sinistra «atlantista» in nome dell’antiputinismo."[2] dove si possono leggere dichiarazioni di esponenti del Pd di questi tipo e tono :  «Sia ben chiaro – dice la Sereni[3] – noi siamo alleati degli Usa. Con la Russia siamo soltanto vicini ». Tonini, membro della Commissione Affari esteri: “In Afghanistan, per esempio: «Obama ha chiesto all’Europa più truppe: dobbiamo essere pronti a fare la nostra parte».  E rispetto alla Russia sempre Tonini : “Non è più tempo di diffidenza. Noi guardiamo agli americani e a Obama, non alla Russia e a Putin con il suo modello inquietante di democrazia guidata e limitata.”[4] Questo perché ora c’è una terza variabile : è il rapporto con i democratici americani, che crea una circolarità virtuosa. … Perché sarà chiaro che la nostra identità si rifà a quella dei democratici statunitensi .” L’articolista del Corriere definisce questo atteggiamento come un ‘mutamento genetico.

iii. Il candidato che il Pd sta sostendendo (con un azione ad oltranza…)  per la presidenza della commissione di vigilanza sulla Rai, Leoluca Orlando era così dipinto sempre dal Corriere : "Chi conosce la Georgia meglio di tutti è Leoluca Orlando. Ha insegnato a Tbilisi, è amico del presidente Saakhasvili, porta al collo la croce di Santa Nino (in georgiano è un nome femminile), che nel 300 fece conoscere il cristianesimo in quelle terre: «La Georgia si considera un Paese europeo – dice l’ ex sindaco di Palermo, gemellata con Tbilisi – e noi la dobbiamo riconoscere come tale altrimenti lì sorgerà il nuovo muro di Berlino. E quello sarà il terreno di scontro fra l’ occidente e Mosca che ha deciso di tornare in prima fila sulla scena mondiale». "[5]  Orlando è colui che scriveva che "Il governo georgiano, dopo la riconferma ad inizio 2008 della Presidenza di Michail Sackashivili, che ha contrastato e sconfitto elettoralmente una opposizione filo russa, ha intensificato le iniziative volte all’ingresso nella Nato di questa Repubblica – stretta tra Federazione Russa e Turchia, tra Mar Nero e Mar Caspio.La Georgia si è così predisposta a non essere più terra cuscinetto tra Turchia e Russia e si è predisposta a portare la Nato sino ai confini russi del Caucaso. Il governo georgiano, negli ultimi mesi, ha inoltre intensificato, a fini anche difensivi, i già forti legami con gli Stati Uniti d’America, ha costantemente e invano evocato attenzione e presa di consapevolezza da parte dell’Unione Europea e ha confermato di volere utilizzare oleodotti presenti e gasdotti futuri, provenienti dall’area del Mar Caspio verso l’Europa, in alternativa all’attuale monopolio energetico russo."[6].  Forse per questo nell’interrogazione parlamentare del 30 giugno 2008 ha chiesto al governo italiano cosa intendesse fare di fronte all’aggressività russa verso i territori georgiani ed il ripristino della legalità internazionale …

Si deve inoltre segnalare che il Capogruppo IdV Commissione Esteri Camera dei Deputati è professore onorario Università Solkan/Saba Orbeliani-Tblisi dal 2001.[7]

Da dove origina la sua posizione filogeorgiana ce lo rivela sempre lo stesso Corriere "«Si rifugiò da noi», ha affermato l’ ex ministro dell’ interno georgiano Mikhail Saakishvili. Nel 1987 lo Stato italiano non era in grado di assicurare l’ incolumità di Orlando, proprio nel momento in cui stava decollando quel vasto movimento di opinione che venne definito la «primavera di Palermo». Il ministero dell’ Interno, secondo quanto affermano fonti vicine a Orlando, comunicò all’ esponente politico che la sua vita e quella dei suoi cari era in pericolo e che lo Stato non poteva assicurargli l’ incolumità se fosse rimasto in Italia. Così si mise in moto una catena di amicizie e conoscenze che arrivava fino a Eduard Shevardnadze, allora ministro degli esteri dell’ Unione Sovietica guidata da Gorbaciov. Shevardnadze decise di accogliere Orlando e lo fece arrivare in Georgia. Lì l’ esponente politico e la sua famiglia vennero trasferiti in una dacia di Stato fuori Tbilisi, isolata e guardata a vista dagli uomini del Kgb locale.".[8]

Questi sono tre fatti (ed i fatti si sa hanno leniniamente la testa dura) che vanno tutti e tre nella stessa direzione : contribuiscono a gettare qualche luce su quali forze nello scenario politico italiano, sia che occupino il davanti della scena sia che stiano dietro la scena, tendono a contrastare azioni e linee politiche che abbiano l’effetto (anche inintenzionale) di favorire l’incedere—pur non lineare ed immediato—verso  il policentrismo.

 

[1] Massimo Franco sul Corriere della sera del 13 e del 15 novembre 2008.

[2]Alessandro Trocino ‘Corriere della sera’ 14 novembre 2008

[3] E’ stata la responsabile esteri dei Ds.

 

[5]Il «partito filo-georgiano» rilancia : sbagliato cedere al Cremlino.’ Corriere 03 settembre 2008  

[6] ‘UE-GEORGIA: Per chi suona la campana’ di Leoluca Orlando

[7] Informazioni e dichiarazioni riportate sul sito : http://www.leolucaorlando.it

[8] Corriere della sera del 4 ottobre 2001