Il Socing virtuale
“Tik Tok ci spia: l’Europa lo vieta ai suoi. Per fronteggiare le minacce della Rete, la Commissione europea e il Consiglio sospendono il social cinese dai dispositivi. Lo scorso 29 dicembre il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha firmato l’atto che ha bandito TikTok da tutti i cellulari in uso ai dipendenti federali”.
I sinceri democratici, i fautori (o per meglio dire i falsari) della società aperta vietano il social cinese per paura di essere spiati. In realtà, non è una paura ma una certezza perché lorsignori occidentali sanno perfettamente come funzionano questi strumenti. Li hanno inventati e ora vengono superati. Gli “apparati” (questo sono tutto sommato anche se dietro una innocua patina di libera scelta interattiva) virtuali americani svolgono questa funzione da quando sono nati o almeno da allorché si sono comprese le potenzialità spionistiche, classificatorie, propagandistiche, manipolatorie dei vari Twitter, Facebook, YouTube ecc.ecc.
Ovviamente, se sono gli altri ad attrezzarsi non va più bene e si manda la democrazia a farsi benedire, di più si accusano i competitori di fare il gioco sporco non avendo mai fatto loro per primi quello pulito. Il mondo interconnesso ha sempre avuto un centro che non sono le persone e la loro voglia di connettersi ma la necessità dei drappelli strategici di controllare e influenzare le masse, soprattutto di altri stati.
Il problema è serio e va affrontato di petto perché i tempi in cui viviamo sono difficili e diventeranno tragici.
Russi e cinesi e tutti gli altri paesi che non intendano farsi infiltrare dagli USA o che vogliano finalmente rompere le catene di precedenti soggezioni devono dare un taglio netto a questa penetrazione il cui unico obiettivo è esercitare un influsso condizionante e destabilizzante. Il disaccoppiamento deve essere brutale e totale, devono essere vietati e sostituiti tutti i mezzi attraverso i quali gli USA si sono vantati persino di coordinare rivoluzioni colorate in diversi Paesi non allineati. Non c’è più niente di utile da importare dagli americani, i quali hanno trasformato persino la scienza in puro intrattenimento, come scrive il fisico italiano Damiano Anselmi. Staccarsi dagli USA significa uscire dalla decadenza di tutto l’Occidente. È questa l’unica strada per non essere calpestati da una potenza non più dominante ma non ancora in pieno declino.