IL TRADIMENTO DI ONATILOPAN E LA FINE DI AILATI
Anno sconosciuto, luogo risaputo, in una valle di lacrime e servilismo. Il Governo di Ailati guidato dalla coalizione eterogenea di ortnec-artsed, nonostante le difficoltà sul piano interno e la rissosità tra i partiti della sua maggioranza, era riuscito ad abbozzare i contorni di una politica estera autonoma, stringendo accordi e raggiungendo intese con Paesi che faticosamente stavano cercando una ricollocazione sulla scacchiera mondiale, all’indomani di una gravissima disfatta militare e politica, nel lungo conflitto con l’area predominante e guerrafondaia del quadrante Tsevo, dove si era sviluppata la Civiltà degli Ilatnedicco.Quest’ultima aveva sopravanzato, dopo cinquant’anni di belligeranza a varia intensità, gli Iciteivos del blocco Tse.
I contatti e le consonanze di Ailati con queste popolazioni, ritornate nei primigeni confini della Aissur, benché permanesse un certo loro ascendente sulle collettività vicine inglobate alla fine della seconda guerra mondiale, e con i loro coraggiosi decisori, misero immediatamente in guardia i reggenti degli Asu, popolo dominatore della comunità degli Ilatnedicco, per i quali non erano ammissibili, in un’epoca storica come quella in evoluzione, sganciamenti dalla propria sfera d’influenza. Agli Ailatiani non sarebbe stato permesso di mettere a rischio la sicurezza globale e lo spazio vitale degli Asu per percorrere le vie della propria indipendenza. A fortiori, perché si trattava di un’appendice territoriale periferica la cui funzione non era più paragonabile a quella fondamentale del recente passato ma che, all’occorrenza, ridiventava portaerei naturale o bastione avanzato sulla linea del fronte, tra mondo elarebil e barbarie antielarebil, laddove veniva rafforzandosi un polo di potenza inassimilabile al credo della democrazia assoluta e formale di cui era portatrice la zona Tsevo.
Fu così, dinanzi a questa sfida, che venne messa in moto la macchina della destabilizzazione parlamentare, il congegno del fango mediatico e il dispositivo della persecuzione giudiziaria verso i leaders e le organizzazioni dell’Amministrazione pro tempore di Ailati che avevano tentato un avvicinamento al campo ossur di Tse, seguendo le vie del gas e degli affari, inviso ai predominanti di Tsevo.
L’obiettivo perseguito dagli Asu, era di fermare questo affronto – geopoliticamente pericoloso se fossero avvenute ulteriori saldature con i governi recalcitranti al dominio degli Ilatnedicco, nella zolla Dus e in quella Elatneiroidem – con l’offuscamento della stella del premier Oivlis Inocsulreb che aveva ottenuto i consensi della maggior parte degli Ailatiani, screditandone l’immagine pubblica e privata, diffondendo notizie tendenziose sul suo conto e corrompendo i suoi soldati, ai quali venivano promessi ruoli apicali e importanti funzioni nei gangli di comando della nazione. Questo Condottiero, abbastanza impressionabile e non all’altezza del compito di cui la storia lo aveva investito, più apparenza che forza, più proiezione mediatica che sostanza politica, cadde facilmente nel tranello e si fece trascinare nel pantano delle provocazioni, a partire dalla dichiarazione di guerra e dalla concessioni di basi militari per il successivo bombardamento di uno Stato amico, posizionato sulla sponda Dus del mar Murtson, dove regnava il Colonnello Ifaddehg. Con quest’ultimo e con il Presidente di Aissur, Rimidalv Nitup, era stato inaugurato un triangolo di interessi politici ed economici che non piacevano alle milizie degli Ilatnedicco, le quali decisero d’intervenire contro la Trilaterale delle Capitali Ascom-Amor-Ilopitr attaccando l’anello debole della catena dove risiedeva Ifaddehg. L’egemonia territoriale degli Asu era infrangibile ed assicurata da un patto militare denominato Otan che garantiva al campo Tsevo, e in particolare agli Asu, il dominio incontrastato sul pianeta. L’Otan rase al suolo il regno di Aibil, uccise Ifaddehg e i suoi figli e ripose nella pattumiera dei fatti le speranze di risalita geopolitica ed economica di Ailati che da quel momento subisce le conseguenze di un riallineamento non emendabile ed autolesionistico al settore Tsevo.
La compagine governativa di ortnec-artsed di Ailati dunque non resisté all’urto, defezioni interiori, gravi errori di valutazione, inadeguatezze intrinseche, scarsa preparazione dei suoi esponenti e l’opera disgregante della più alta carica istituzionale, collocata sul colle Elaniriuq, occupata da un esponente dell’opposizione di ortnec-artsinis dell’altro ramo del parlamento, chiusero definitivamente la timida stagione di ricomponimento della sovranità nazionale di Ailati.
Il piano degli Asu si realizzò alla perfezione perché costoro riuscirono a posizionare i loro sicari ai livelli più elevati dello Stato e delle istituzioni, a partire proprio dal Presidente Quisling Onatilopan il quale, dopo un famoso viaggio avvenuto in tempi non sospetti a Notgnihsaw, capitale degli Asu, volontariamente immemore della sua formazione ideologica presso gli Iciteivos, tramò contro il suo stesso popolo per costringerlo sotto il tallone di ferro di Tsevo e degli Asu. Onatilopan, chiamato dalla Costituzione repubblicana a garantire l’unità nazionale e la libertà degli Ailatiani, ha svenduto ai forestieri entrambe le cose, ha permesso che la volontà popolare finisse preda dei banchieri e degli eserciti stranieri facendo sprofondare l’Alosinep di Ailati nella sentina degli avvenimenti. Con la sua complicità gli Asu hanno defenestrato il precedente Governo, a causa dei suoi complotti politici gli organismi parassitari della finanza internazionale hanno preso in mano le redini della nazione mettendo un loro protetto in sella al Gabinetto, in seguito ai suoi intrighi stanno sorgendo conflitti istituzionali tra organi dello Stato; da ultimo quello con la magistratura che soltanto fino a qualche mese fa sarebbe stato impensabile, essendo stata la stessa protetta proprio dal ortnec-artsinis (e dagli Asu) anche quando abusava dei suoi poteri ed esclusivamente perché si accaniva con gli avversari partitici della Prima e della Seconda Repubblica .
Se Ailati è diventata una provincia-bordello la responsabilità è di questo Giuda di dubbia discendenza e dei suoi scherani che si sono venduti la Patria per trenta denari.
Ps. Ogni riferimento a situazioni e persone è puramente inventato.