IMMOBILIARE: LA CADUTA DEI PREZZI BUSSA ALLA PORTA

(fonte Libération, trad. di G.P.)

 

 

Pschitt. La bolla immobiliare inizia a sgonfiarsi. Anche i notai e gli agenti immobiliari che moltiplicavano da un anno il contorsionismo semantico per evitare di usare le parole “ribasso dei prezzi„ riconoscono ormai che il mercato inizia una caduta seria. Occorre dire che "la brutalità degli eventi dell’estate", secondo le parole del presidente dello Fnaim (1) René Pallincourt, costringe a prendere atto di un ribaltamento percettibile dal giugno 2007. Quest’estate "calda" è stata caratterizzata da una caduta del numero di transazioni nel nuovo come nel vecchio, da un arretramento sensibile delle costruzioni e… da un ribasso trimestrale dei prezzi degli alloggi del 2,9%, secondo l’Osservatorio dei vecchi mercati di Fnaim pubblicato ieri .

Recessione. Tutti i settori del mercato sono toccati, gli appartamenti (- 2,3%) come le case (- 3,5%). Questa "tendenza depressiva dovrebbe continuare fino alla fine dell’anno", ha ammesso René Pallincourt. Come sostenere il contrario, mentre il potere d’acquisto delle famiglie è al ribasso, i tassi d’interesse risalgono, la crisi finanziaria minaccia e l’INSEE predice una recessione? Il mercato è radicalmente cambiato. Sono finiti gli anni fausti quando i clienti si spintonavano all’interno delle agenzie, e quando il venditore dettava il suo prezzo.

L’attendismo è ormai abituale, gli acquirenti si fanno rari. Fnaim ammette "un ribasso dell’attività dal 10 al 15%". Recentemente, il Consiglio superiore del notariato ha registrato una caduta del 25% del numero di transazioni nelle metropoli regionali. Ieri, in occasione della presentazione delle statistiche, i responsabili locali dello Fnaim hanno preso la parola per portare le loro constatazioni della situazione. "Oggi gli acquirenti fanno il prezzo", ha indicato Jean Chavot, agente immobiliare a Lione. "I mandati di vendita che abbiamo in portafoglio sono rinegoziati per fissare un prezzo in adeguatezza con il mercato". Le tariffe sono dunque riviste al ribasso, cosa che non è sempre facile da inghiottire. "Dobbiamo dare prova di pedagogia con i venditori", confida a Libération. Il rappresentante della regione Paca, Patrick Siksik, testimonia da parte sua di un mercato "attaccato da tutte le parti". Sulla costa, "gli alloggi non troppo costosi sono ancora troppo costosi" per la clientela locale, "desolvibilizzata da aumenti ripetuti di prezzo nel corso dell’ultimo decennio„. Anche I prodotti di alta gamma, ricercati dagli stranieri, soffrono, la clientela internazionale si fa più rara. "Dalla fine del 2007 i Russi sono quasi scomparsi", confida. Certamente la crisi non  salva nessuno!

Purgazione. Nemmeno nella regione Ile-de-France, considerata come una fortezza nel settore immobiliare, le cose vanno meglio. Qui, le transazioni sono in caduta libera con 42.000 alloggi venduti da maggio a luglio 2008 contro i 49.000 per lo stesso periodo nel 2007 (- 14,4%), secondo cifre rivelate dal dott. Jean-Marie Montazeau, responsabile della congiuntura immobiliare alla Chambre des notaires Paris-Ile-de France. Come agenti immobiliari della Fnaim, questi funzionari hanno registrato un netto ribaltamento del mercato. La purga è lungi dall’essere finita. "Le tendenze constatate in settembre negli uffici (…) sono ovviamente di un rallentamento molto netto dell’attività", ha sottolineato il dott. Humbert, presidente della camera. Per il momento, le statistiche dei notai non rivelano ancora ribassi dei prezzi: le cifre rivelate ieri traducono anche un aumento medio dell’1,2% del settore immobiliare franciliano, nel corso del secondo trimestre e del 6,6% su un anno (+ 10,1% a Parigi). Ma queste cifre non spiegano le realtà attuali del mercato essendo queste statistiche fondate su vendite legate ai compromessi firmati ad inizio 2008. Per Fnaim, che raccoglie cifre più recenti, l’aumento a Parigi è pari al 2,6% su un anno. "I prezzi degli alloggi proposti alla vendita oggi iniziano ad abbassarsi", ha ammesso un notaio. "Gli acquirenti non vogliono più, e non possono più sottoporsi ai prezzi chiesti dai venditori", ha indicato il dott. Jérôme Dray. "Un ribasso dei prezzi dal 10 al 15% non ha nulla di allarmante se si considera che i prezzi sono più che raddoppiati in dieci anni". Bastava dirlo. Dal 1997, il settore immobiliare a Parigi è cresciuto del 184,1%.

 

(1) Fnaim (Fédération nationale de l’immobilier).