IMPRONTITUDINE E ARROGANZA


Gira veramente la testa nel sentir parlare questi politici; non è però che le cose migliorino quando apre bocca quello che è ancora presidente degli industriali, di coloro che pretendono di essere la classe dirigente del paese. Improntitudine e arroganza sono così ben fuse che non si capisce dove finisca la boria e si manifesti la più completa “incapacità di intendere e di volere”. Inoltre, quelli che vengono ancora, forse per un naturale istinto del popolo italiano alla comicità, chiamati “giudici” alternano giustizialismo e garantismo a seconda che venga colpita la parte avversa (la destra, ma non tutta, quella berlusconiana) o invece la propria parte (la sinistra, ma non tutta, soprattutto i diessini che sono i nuovi “amicucci della parrocchietta” che, al tempo delle gags di Sordi, erano i democristianucci, ucci, ucci). La Dc rappresentò il cancro dell’Italia fino al 1993; dopo, il suo posto è stato occupato a tutti gli effetti dai rinnegati del piciismo (attuali diessini, prossimi “democratici”, fieri nemici della democrazia), cui i rimasugli della fu Dc fanno da “coro” (non certo “greco”).
Nel frattempo, tutti i sondaggi sulle intenzioni di voto, anche quelli commissionati dall’Unione, segnalano un vertiginoso calo della sinistra, ormai invisa a quasi due terzi degli italiani. Circa un anno fa, uno studio dell’Ires-Cgil aveva posto in luce come gran parte della famosa “classe” operaia (la netta maggioranza al nord) avesse votato per il centrodestra (e soprattutto per FI). In questi giorni, un sondaggio dell’Ipsos misura un ulteriore calo di circa il 20% (in media) del favore operaio per la sinistra e il secco spostamento dall’altra parte. Il consenso scende visibilmente pure nelle regioni dette ancora, sempre per il già ricordato gusto della comicità, “rosse”.
A scanso di pericoli più gravi, io credo che sarebbe meglio andare a votare al più presto. Il passaggio del governo all’altra parte non risolverebbe alcunché; assisteremmo alle solite manfrine, con la stupidità e inettitudine misurate dallo stesso numero assoluto, solo cambiato di segno. Qualcuno potrebbe allora ritenere che tanto vale restare così. E’ sbagliato pensarlo. Così si perpetua l’equivoco della possibilità di un ricambio. Dopo che dal 2001 al 2006 la destra non ha combinato nulla, dopo la prova disastrosa della sinistra in quest’ultimo anno, sarebbe utile una bella ulteriore dimostrazione che il “gioco degli specchi” (la demenziale alternanza per cui sbavano i nostri “grandi politologi” del Corriere, alla Sartori, alla Panebianco, alla Della Loggia, pagati profumatamente e incensati per dire corbellerie con tono saccente e accademicamente forbito) è una lurida presa in giro di politici e di intellettuali esperti del Nulla, foraggiati da dirigenti finanziari e industriali ancora più incompetenti e fasulli di loro.
Chissà, forse allora una quota via via più consistente di “popolo” comincerebbe ad arrotare i coltellacci e a fare la punta ai rebbi dei forconi. Quando il clima estivo è di tipo continentale, con una cappa di calura afosa che rende difficile il respiro, qualche bel temporale, magari un piccolo uragano, pulisce l’atmosfera e dà sollievo per qualche giorno. Potrebbe essere un ciclone? Beh, in una Italietta come la nostra, che mai ha avuto uno scatto tipo il 1789, il 1848, la Comune, ecc. avrebbe un effetto corroborante; un futuro De Gaulle non potrebbe più appellarci “pauvre pays”.
Purtroppo, invece, il “popolo” va al mare, in pizzeria, al bar a giocare a carte, brontolando e sopportando. Intanto, i fetentoni continuano da 15 anni a tentare la creazione del nuovo regime di centro-sinistra, un bel po’ simile a quello Dc-Psi, ma meno “costoso” (ormai se lo sognano, le tangenti hanno superato quelle di allora!) e caratterizzato da una più flessibile totale subordinazione agli USA, adatta alla situazione monocentrica attuale dopo la sparizione del cosiddetto “Impero del Male” (ma adesso ci sono i “paesi canaglia”; non proprio la stessa minestra ma nemmeno troppo diversa). Eppure…. eppure il “cuore” mi dice che non riusciranno ancora una volta nel loro intento, questi fetentoni di finanzieri d’assalto, di industriali che compiono “miracoli” con i soldi pubblici, di politici di scarto, di intellettuali che spargono letame ideologico, di “specialisti” specializzati nel sparare cazzate.
In questo modo, però, la situazione degraderà sempre più, marcirà, avremo qualche difficoltà a
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capire se abitiamo in un paese o se invece ci hanno gettati in un monte rifiuti non raccolti dell’area napoletana. Sempre per il principio che i sogni costano poco, speriamo in nuove elezioni, nella débacle catastrofica del centrosinistra (ma soprattutto dei Ds, Sinistra democratica, Rifondazione, verdi, ecc.); speriamo nella disgregazione della magistratura amica della sinistra, nel disfacimento dei sindacati (quelli che sono apparati di Stato). Insomma, qualcuno ci liberi intanto dalla sinistra, e al gran completo e in tutta fretta. Non preoccupatevi del dopo: se non siete in grado di illuminare a giorno il Nulla di questa destra, allora meritate la fine definitiva, la morte per asfissia. E più presto morite, meglio è per tutti.
Solo dalle ceneri di questa sinistra, dal suo generale sbaragliamento, vi è almeno una potenzialità di crescita del Nuovo, con il “popolo” che tirerà fuori dalle cantine o da sotto i giacigli coltellacci e forconi. E’ sempre un sogno sia chiaro, ma ad occhi aperti!
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