Inutilità di Agamben
Povero Agamben, letteralmente rincoglionito. Paragona il lockdown allo stato d’eccezione imposto da Hitler negli anni ‘30, contro ogni evidenza scientifica definisce normale influenza la malattia da Covid-19 ma, soprattutto, scrive: “Quello che preoccupa è non tanto o non solo il presente, ma il dopo. Così come le guerre hanno lasciato in eredità alla pace una serie di tecnologie nefaste, dai fili spinati alle centrali nucleari, così è molto probabile che si cercherà di continuare anche dopo l’emergenza sanitaria gli esperimenti che i governi non erano riusciti prima a realizzare: i dispositivi digitali si sostituiranno così nelle scuole, nelle università e in ogni luogo pubblico alla presenza fisica, che resterà confinata, con le dovute precauzioni, nella sfera privata e nel chiuso delle pareti domestiche. In questione è, cioè, nulla di meno che la pura e semplice abolizione di ogni spazio pubblico.” (A che punto siamo?
Giorgio Agamben).
Io sono abituato a leggere, chi mi piace e chi no, per formarmi un punto di vista non troppo sbilanciato.L’ultimo degli storici potrebbe spiegare ad Agamben che le tecnologie sviluppate in tempo di guerra sono diventate utilissime in tempo di pace. Anzi, è stata proprio la guerra a far fare molti passi in avanti all’ umanità che, deposte le armi, ha riadattato quel che dava morte in qualcosa che ha salvato vite. Agamben non sa nemmeno questo e parla del nucleare come se fosse una delle piaghe del mondo. E così per l’uso del filo spinato che prima ancora di servire al fronte fu utile per recintare le proprietà private (con le ovvie conseguenze economiche e sociali che sappiamo).
La penicillina, per esempio, senza la seconda guerra mondiale non sarebbe arrivata così in fretta.
Questi finti intellettuali non ci servono, servono ai poteri che hanno bisogno di critici fasulli per i loro giochetti antitetico-polari. È intollerabile che questi pensatori annoiati vogliano insegnare a noi la libertà. I poveri cristi hanno spesso solo la nuda vita e se la tengono stretta. Vivono e lavorano dignitosamente con grandi sacrifici e non hanno tempo per certe masturbazioni mentali. Preferisco questi ultimi ai parolai come Agamben, inutili a tutta l’umanita’.