Italia occupata

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Chiunque affermi di voler portare agli altri la verità è un bugiardo oltre che un cialtrone. La verità non esiste perché esistono tante verità quante sono gli individui (da soli o in associazione)che la cercano e si illudono di trovarla nelle loro convinzioni. Stesso discorso per la Ragione che tante volte si invoca come un mantra o un totem ma che sussiste soltanto se declinata al plurale, le ragioni, di tanti, in solitudine o raggruppati. Per questo scoppia immancabilmente quella battaglia delle idee e delle interpretazioni che serve a conquistare una preminenza ideologica o culturale, delle une sulle altre, a creare quella egemonia di (alcune) posizioni che permette di screditare il pensiero altrui innalzando il proprio. L’unica verità, se proprio dobbiamo a tutti i costi darne una, è quella della contrapposizione tra punti di vista che non si arresta mai, neanche quando un apparato concettuale si veste da spirito dei tempi tanto da essere ritenuto incontestabile, soprattutto da chi vi aderisce. Pensate al liberalismo dei nostri tempi. Raramente si troverà un antiliberale negli ambienti ufficiali perché già solo il dichiararsi contro la vulgata dominante metterebbe fuori dalla porta gli incauti. E infatti, chi si pone al di là di questo recinto vittorioso viene stigmatizzato con una varietà di epiteti storico-folkloristici (neofascisti, neocomunisti, negazionisti di ogni risma) e condanne filosofico-morali (liberticida, tirannico, mentitore ecc.) che non si placano mai fino alla messa a tacere dei reietti.
Oggi sul Corriere della Sera c’era un pezzo di Panebianco intitolato: LA STORIA USATA COME CLAVA. Emblematico di quello che proviamo a spiegare. Cosa contesta Panebianco? Che ormai dilaga l’ignoranza della Storia, tanto che gli israeliani vengono paragonati dagli incolti ai nazisti. Panebianco finge di ignorare che il passato è sempre rivisto ad uso del presente tanto che lo stesso giornale dove lui scrive ha riportato articoli dove Putin, un nome per tutti, veniva accostato a Hitler o a Stalin. Fate come dico io e non come faccio io…Se fior di giornalisti si prestano a simile propaganda non vedo perché non possano farlo anche i presunti illetterati. A prescindere da questi confronti sempre azzardati bisognerebbe avere però il coraggio di dire, ad esempio, che il governo israeliano sta trucidando innocenti e non, come tante volte è accaduto nel tempo. Non importa se sia peggiore o migliore dei nazisti, sempre di assassini senza scrupoli stiamo parlando. Ma lui questo non lo scrive al contrario di un Orsini o di una Basile che sono sicuramente più sinceri almeno sulla descrizione dei morti e dei crimini.
Passiamo ad altro fatto ormai sepolto da decenni di narrazioni distorte. Facciamoci aiutare dal vocabolario. Collaborazionismo: Reato consistente in un’attività spesso concretamente organizzata, svolta a favore o a sostegno di uno stato straniero invasore. L’Italia è occupata dagli americani dalla fine della II guerra mondiale tanto che questi hanno basi militari sul suo suolo. Gli americani influenzano la vita militare, politica, sociale e culturale degli italiani attraverso varie forme, soprattutto quelle più segrete. Esattamente come i nazisti in tempo di guerra dei quali però eravamo alleati prima di voltare loro le spalle. Oggi quelli come Panebianco non oserebbero mai chiamare le cose col loro nome eppure gli americani sono Potenza straniera di occupazione e tutta la nostra classe dirigente atlantista manica di collaborazionisti. Se l’Italia provasse ad espellere i soldati USA dal suo territorio farebbe la fine dell’Ucraina. Tutto ciò i nostri storici di professione servile si guardano bene dal denunciarlo ma in cambio tengono lezioni su “uso politico della storia e ignoranza della storia [che] genera mostri”. E’ risaputo che il male non riflette la propria immagine per non riconoscersi tale.