ITALIETTA IN MANO AD UNA “BANDA DEL BUCO”

gianfranco

 

 

Che pena vedere a cosa siamo ridotti. Nessuno poteva immaginarselo nemmeno cinque anni fa. Certamente, era chiaro fin dall’inizio (almeno per me) quale sporca operazione di finta giustizia fosse stata “mani pulite”. E quell’Italia, mai divenuta seconda Repubblica, era già visibile nei primissimi anni seguiti alla manovra giudiziaria incentivata da oltreoceano. Tuttavia, oggi siamo al peggio mai visto in tutta la storia del nostro paese. Abbiamo combattuto (dopo averlo incensato) un Duce, almeno dotato di una certa caratura, per arrivare dopo lunga e tormentosa malattia (da virus americano) a un ducetto toscano, un furbastro adatto al “gioco delle tre carte”.

Gentiloni, personaggio di una mediocrità da Guiness dei primati, è sua semplice controfigura. Ha accettato con riserva, ma solo perché sarà Renzi a decidere se l’evolversi della situazione conviene al suo restare a galla. Si cerca di farci credere, anche da parte dei finti giornali d’opposizione, che il presdelarep è in contrasto con l’ex premier perché non accetta l’idea di quest’ultimo di un governo a tempo prima di elezioni in tempi ravvicinati. Molto più correttamente va detto: Renzi fa la bella figura di volersi mettere in gioco al più presto (data l’accusa di avere tenuto il governo senza mai essere stato votato). Nello stesso tempo si è già accordato con il Quirinale, che si atteggia invece a rigido difensore delle procedure più regolari, secondo le quali occorre la presenza di un governo a tempo indeterminato per portare a termine alcuni incarichi, in particolare il varo di una legge elettorale decente. Il Pd, come partito (e sia quelli del SI che quelli del NO), si inchina “con deferenza” alla volontà presidenziale, pur seguendo Renzi nella finta voglia di farsi legittimare da una veloce votazione.

Che cialtroni. La politica è fatta di inganni, lo sappiamo e in certi casi lo approviamo; tuttavia, solo quando si fanno gli interessi di un paese o almeno di suoi vasti strati sociali. Qui abbiamo a che fare con quattro buffoncelli senza arte né parte, che hanno in mano le nostre sorti. Ci sono innanzitutto i loro fan mascalzoni che dicono: in fondo il 40% della popolazione è con Renzi, gli altri sono tutti divisi. Farabutti e null’altro. Alle elezioni il 60% della popolazione che ha detto NO (e con un afflusso elettorale sorprendente per tutti) voterà magari per più partiti; ma in quest’occasione ha votato CONTRO Renzi in massa. Il referendum non li obbligava a specificare quale idea partitica avessero. E non si venga a raccontare che una simile maggioranza ha votato pensando al testo della Costituzione e a come si voleva riformarla. Tra i 18 e i 35 anni non avevano proprio per nulla conoscenza dell’oggetto specifico del referendum; e per quattro quinti hanno votato inviando un bello sputazzone al premier, che sta distruggendo l’Italia ed è quindi responsabile delle loro difficoltà di lavoro e di vita in generale.

Si sta cercando di ridurre il referendum contro la persona di Renzi allo stesso esito della “brexit” (che aveva conosciuto un successo più modesto). Si cerca di non farne nulla, di far restare in sella questo nefasto personaggio che ci condurrà verso gli ultimi posti tra i paesi ben industrializzati. Purtroppo, alla recita di Renzi e della presidenza della Repubblica si aggiunge quella di un uomo vile che recita la parte di rappresentare, in eventuali consultazioni (eterne) per riformare la legge elettorale, i suoi “alleati” Lega e FdI; i quali non ne possono più di lui e tuttavia non sanno trovare la via per scaricarlo, consegnandolo al ludibrio generale assieme a tutti coloro che hanno una parte ben precisa in questa farsa. I partiti che effettivamente si oppongono a questa vergognosa nullificazione del voto referendario sono in fondo tre (almeno fra quelli con un po’ di seguito): i già citati Lega e FdI e i “5 stelle” (il più numeroso). Il minimo che si richiede da loro è di unirsi per quest’occasione e di chiamare la massa del NO a manifestare contro ogni presa in giro da parte delle “Autorità”. Bisogna far capire che siamo all’ultima spiaggia, che negli ultimi cinque anni si è raggiunto il massimo dell’ignominia da parte di personaggi e gruppi politici cui non si deve più concedere alcun credito: si denuncino quali “bande del buco” e nulla più. Se si consente a queste ultime di imperversare ancora, si deve allora smettere di fare politica. Si ritirino Salvini e Meloni e Grillo e tutti gli altri dei tre partiti sunnominati. Altrimenti, avanti verso una mobilitazione generale.

Del tutto pacifica, ma urlando senza più riserve mentali il disgusto per tutti quelli che stanno recitando questa ignobile presa in giro della netta maggioranza della popolazione. O la “democrazia” impone invece che si disattenda il voto del 60% della popolazione perché il 40 starebbe “compatto” con Renzi? Dove, furfanti da quattro soldi che non siete altro? Il Pd è dato a meno del 30%; e in esso molti hanno votato NO. Per il SI hanno scelto i vecchi e per di più anche parte di quelli che alle elezioni votano F.I. e, in misura però nettamente minore, perfino Lega e FdI. Quindi il NO significa chiaramente il rifiuto della parte più giovane della popolazione (di vario orientamento partitico) di stare al gioco di meschini arroganti, che continuano a turlupinarci e a servire i sedicenti poteri forti, i quali sono solo alla disperata ricerca di nuovi padroni dopo la sconfitta di Obama-Clinton nella potenza predominante. Questo NO, chiaro e netto nella sua maggioranza, deve infine trovare i suoi rappresentanti, autentici dirigenti “con le palle” e che mettano la “banda del buco” nell’impossibilità di nuocere ancora.