Kiev snodo del terrorismo islamico
Il sito di attivisti ucraini cyberberkut intercetta alcune email del deputato della Rada di Kiev, Andrei Bogdanovich. Viene alla luce un documento segreto. Il tema sono le forniture di armi ai terroristi islamici in Siria che da Kiev devono essere spostate verso Ryad e dalla Capitale saudita nelle roccaforti dei ribelli in territorio siriano. L’Ucraina si accredita come centro di smistamento di razzi, carri armati e sistemi contraerei per conto degli americani nei teatri di crisi, in funzione antirussa. Nella mail incriminata il deputato dice chiaramente al suo interlocutore che saranno gli stessi statunitensi a sbrogliare le cose con i partner europei, laddove dovessero emergere dei problemi con quest’ultimi. Il commento del parlamentare è di giubilo: “per i russi farà presto caldo!”.
Gli Usa creano e finanziano i jihadisti per combattere Mosca in qualsiasi scenario. Lo fanno inoculando il germe del terrorismo anche in Europa, costruendo Stati fantoccio alle nostre porte e a quelle russe. L’Ucraina non deve entrare a far parte dell’Unione. L’Ucraina deve essere rinormalizzata per il bene dell’Europa. Bruxelles e Mosca, di comune accordo, devono riportare l’ordine il quel paese disastrato prima che accadano cosa più gravi di quelle che già si vedono e si scoprono. Poroshenko e la sua cricca devono essere tenuti a debita distanza . A debita distanza devono essere tenuti i miliziani ucraini e i gruppi parafascisti che vengono addestrati e armati apparentemente per creare problemi a Putin, più prosaicamente per portarci, a breve, il caos in casa. Occorre reagire al più presto, prima che cadano altri aerei, prima che esplodano altre stazioni, prima che si spari di nuovo a casaccio in qualche centro europeo, con decine e decine di morti. Chi non interromperà i rapporti con Kiev si renderà complice del sangue che verrà ancora versato per i piani americani di dominio del mondo. Oggi in Medio Oriente, domani dietro il nostro uscio.