La retorica sulla resistenza, di glg
E’ ora di finirla con la pura retorica e ci si dia alla reale conoscenza storica. Il 25 aprile è la data segnata come ufficiale per la fine della seconda guerra mondiale in Italia. In realtà, alcuni atti di guerra sono arrivati almeno fino ai primi di maggio. Del fascismo ci si era già liberati il 25 luglio del 1943 quando addirittura fu arrestato Mussolini. Il 9-10 luglio di quell’anno gli “alleati” (angloamericani) erano sbarcati in Sicilia (si dice con l’aiuto della mafia, ma non certo determinante). Il 25 luglio il Re fa arrestare Mussolini (che viene portato in molti posti sul Gran Sasso in particolare). Il regime si sfascia e si riunisce la sera di quel 25 luglio il Gran Consiglio (sotto la direzione di Grandi). Ma di fatto ci fu poi un fuggi fuggi. Viene nominato capo di Governo Badoglio.
Il 3 settembre gli “Alleati” passano sul continente Italia e avanzano. L’8 settembre c’è il casino ben noto, decisione (ma non dichiarata subito con chiarezza) di “armistizio”, ma con anche il tentativo di dichiararsi amici degli “Alleati”. Di fatto, c’è il passaggio di campo dell’Italia che vuole addirittura stare dalla parte dei vincitori. I tedeschi avrebbero dovuto stare fermi e fare avanzare le truppe “alleate” (non più minimamente contrastate) per tutta Italia fino ai confini della Germania? E’ ovvio che scendono in Italia (ecco il motivo dell’occupazione tedesca); non è vera aggressione, semplicemente discesa in Italia per contrastare il nemico che avanza verso il loro paese. Il 12 settembre i nazisti liberano Mussolini dalla prigionia, lo portano in Austria e poi a Monaco e poi gli fanno creare la Repubblica di Salò, puro Stato fantoccio della Germania e il cui governo è sparpagliato dappertutto nel nord Italia.
Ufficialmente l’8 settembre inizia pure la guerra partigiana. Ma è una data fittizia di fatto, la vera guerra (guerriglia) richiede la formazione delle brigate, la dislocazione principale delle stesse non nelle città ma “in montagna” o comunque in zone non intensamente popolate. Alla fine, come era chiaro ormai da tempo, gli Alleati occupano tutta l’Italia e il 25 aprile c’è la resa ufficiale del nemico e la fine della guerra (ripeto che continuano operazioni belliche, ma minori, ancora per qualche giorno).
Quali le conclusioni? In primo luogo, non siamo stati liberati (tanto meno ci siamo liberati noi con la Resistenza, cioè la guerra partigiana) dal fascismo, ormai finito il 25 luglio. D’accordo, ci sono stati i “repubblichini” (di Salò), ma non si trattava più del fascismo reale, del tutto sfasciato dopo il 25 luglio 1943. Inoltre, gli angloamericani non sono stati i “liberatori”, ma i nuovi occupanti d’un paese che ha fatto di tutto per passare da paese vincitore. Ma se qualcuno pensa questo, è un vero imbecille. Siamo stati, come fanno spesso gli italiani, dei “cambia casacca”. Quanto ai partigiani, solo i comunisti (e pochi altri tra i socialisti e altri che in parte hanno anche fatto la galera sotto il fascismo) sono stati i veri e forti combattenti nella guerra partigiana. E il loro fine non era di consegnare l’Italia a USA e Inghilterra (nuovi OCCUPANTI!), ma volevano almeno un qualche cambiamento della società italiana, del suo malsano capitalismo. Niente da fare, questo obiettivo è fallito al 100%. Basta raccontare balle.
Questo è il 25 aprile. Lo si festeggi pure, ma raccontando la verità, non le balle di un antifascismo inesistente. E se debbo lanciare un grido, sia pure invecchiato, io domani griderò: “Viva il comunismo e libertà ai popoli”. Vera libertà, non quella della società nata dopo la fine della seconda guerra mondiale e che si riempie la bocca con la Costituzione, mentre esiste sempre la vecchia (e perfino peggiorata) società capitalistica “all’italiana” (fra le peggiori d’Europa e dell’“Occidente”).