LA RIVOLTA DEL PENE di G.P.

amutande

A ciascun popolo la rivolta che si merita. Agli egiziani ed ai tunisini quella del pane (bread all'americana o sfoglia azzima alla “giudia”) agli italiani quella del “pene”. I magistrati hanno autorizzato il rito immediato per il Premier perché i reati contestatigli sarebbero talmente gravi e le prove a suo carico talmente schiaccianti che non era possibile fare diversamente. Panzane sesquipedali.

La realtà è che per B. la condanna deve precedere sempre il processo. Ecco chi sono i veri invertiti che stanno rovinando l'Italia. Questa eiaculatio precox giudiziaria, immancabile quando si tratta di mettere alle corde il Cavaliere, ha il solo obiettivo di abbatterlo in tribunale perché in Parlamento la spallata è fallita. Poiché la sentenza (politica) contro B. è già scritta e la giustizia assente dai provvedimenti che lo riguardano, fa bene il Presidente del Consiglio a tentare in tutti i modi di sottrarsi a questa ennesima inquisizione organizzata da toghe impazzite le quali non sono rosse ma vedono rosso quando si tratta di incornare "El matador" di Arcore. Non è difficile immaginare il disegno che la casta giudiziaria ha elaborato nella sua testa e per conto di chi lo stia mettendo in pratica. Da noi il pane c'è ed anche le galoppate sulle donnine quindi la strada della rivolta per fame non era percorribile. Quella per eccesso di scopate sì. Ed eccoci qui con B. che rischia di essere capovolto non dalla Piazza ma da un disinibito Palazzo tramante alle sue spalle in combutta con potenze straniere e poteri banco-industriali. Ci stanno apparecchiando uno scenario arabo in salsa di pomodoro. Ma a questo punto B. non può più essere difeso perché egli stesso ha dimostrato di non essere all'altezza del suo destino, non ha fatto nulla per evitare la lapidazione. Un grande statista è tale soltanto quando è capace di fare dello Stato la sua fortezza. Lui non è stato in grado nemmeno blindare il suo entourage. Chi pensa che gli ingredienti principali della democrazia siano propaganda e consenso è meglio che non si arrischi in certe imprese dirottando le sue eventuali qualità su condomini e associazioni senza scopo di lucro. Lo Stato non si accarezza ma si penetra, più a fondo di quelle ragazzette che B. impalava per sollucherarsi. Già, perché i grandi silenti in tutta questa vicenda sono proprio i nostri servizi di intelligence che B. non controlla e non consulta. E' inammissibile che un capo di governo subisca tutte queste provocazioni, dalle foto ai filmini che sbattono la sua vita privata in prima pagina, senza essere messo in guardia. Gli unici corpi speciali che lo hanno assecondato e seguito finora sono stati quelli di fanciulle scollacciate e furbe proprio come agenti segreti. In un recente articolo su Il Tempo, l'ottimo Davide Giacalone si chiede: “Mentre volano i pizzi e taluno si lascia condurre con i collant a mo’ di collare, punti sembrano nelle condizioni d’indicare la faccenda più rilevante: dove sono finiti i nostri servizi di sicurezza? quanto tutto questo si lega al dossier energia, quanto agli affari che ci vengono soffiati (e che talora soffiamo) in giro per il mondo? Il cretino obietta: questa è dietrologia. Ma va là, questa sarebbe politica, se esistesse, ovvero l’adattarsi delle idee e degli ideali alla realtà reale, fatta d’interessi in conflitto fra di loro”. Touché! Se in questo paese debilitato dai baccanali la politica ritornasse al suo ruolo primario e si decidesse finalmente a guidare il popolo con i fili della storia e non con le bretelle dei calzoni, non saremmo costretti a confrontarci con la biancheria intima di chicchessia. Ma qualcuno che non parla la nostra lingua ci vuole ridurre con le pezze al culo. Purtroppo ci siamo vicini grazie anche alla complicità di quelli nella classe politica nostrana che usano il moralismo e il perbenismo per coprire la propria  mancanza di credibilità e d'identità politica. B. forse cadrà ma chi ne prenderà il posto si troverà ad amministrare uno Stato svergognato ed in mutande. So bene che a costoro non interessa, per accaparrarsi la nazione venderebbero pure le mogli e le madri. Forse sono nati per questo. E per questo li incoroniamo Re Lenoni.