LA “SAVIA” DI SION di Gipì

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Lucia Annunziata, giornalista col cuore orientato alla verità, ha lasciato ieri la trasmissione di Santoro, “Anno zero”, polemizzando col presentatore che aveva costruito un programma tutto sbilanciato sulle ragioni dei palestinesi.

Per la “savia” di Sion si è trattato di una inammissibile mistificazione dei fatti nonostante, in queste settimane di guerra, i principali quotidiani nazionali e i telegiornali a reti unificate, abbiano sostenuto acriticamente il teorema israeliano dell’attacco difensivo, quale risposta al lancio di missili Quassam da parte di Hamas. Più di mille morti palestinesi, compresi donne e bambini, contro quattro israeliani…

Ma per l’Annunziata la trasmissione così come impostata da Santoro era affetta da partigianeria e da scarsa etica professionale. Santoro le ha più volte ripetuto di dire le sue idee, senza infondere consigli sullo stile giornalistico della conduzione ma, a quel punto, quest’ultima non ha potuto far altro che alzarsi e uscire dallo studio perché di idee sue non ne aveva molte da rappresentare.

Come si può ben vedere il partito mediatico pro-israeliano è molto vasto in Italia e raccoglie adesioni a “ritta e a manca”. La giornalista salernitana potrà ora tornare ora ad occuparsi di giornalismo “a 360 cradi” e di qualche altro affaruccio collaterale come la compravendita di Agenzia di Stampa o le pièces teatrali per fomentare lo smembramento delle grandi imprese energetiche nazionali. Il tutto, come sempre, con “crande senso di libbbertà e spirido d’indipendenza”.