LA SINISTRA, NEMICA DELL'ITALIA E PRONA AGLI USA a cura di GLG
In attesa di finire il mio, mi sembra utile riprendere da “coordinamento progetto Eurasia” questo scritto di Pistilli che, a sua volta, riporta posizioni tratte dall’Unità: non più quella fondata da Gramsci, ma il “giornale di Conchita” (che sembra un recente ballo latinoamericano). Riporto questo pezzo perché penso che non tutti i lettori di Ripensaremarx leggano l’altro sito (e viceversa). I commenti sono inutili; anche questo blog ha messo in luce lo sfegatato atteggiamento filoamericano dei rinnegati del “comunismo” (già ridotto a piciismo da decenni), che ha condotto i governi di centrosinistra degli ultimi 15 anni a tentare ripetutamente di indebolire l’Eni, sottraendole (con appoggio della UE, altro organismo semplicemente servo degli Usa, e della nostra Authority per l’energia) la rete di distribuzione; atteggiamento che aveva provocato, una anno fa o giù di lì, una secca lettera del vicepresidente della Gazprom inviata – ed è molto significativo – a Il Giornale.
Spero che i lettori finalmente capiranno perché a volte io debba insultare questi vermi di sinistra e augurarmi la loro “asportazione chirurgica”, che esige però governi diversi da quelli di un semplice Berlusconi e di centrodestra (pur esso uno schieramento politico con ben pochi meriti e personaggi squalificati). Inoltre, leggendo chi è Fischer, si dovrebbe anche capire perché noi antipatizziamo fortemente con gli ambientalisti e i loro “cugini”, i decrescisti. Non ce l’abbiamo tanto con la problematica, in sé e per sé, ma con i loro paladini politici, che sono ormai una malattia inguaribile se non con “ferro e fuoco”. Finché in Europa non sorgeranno forze capaci di campagne di disinfestazione spinta di simili “insetti”, non ci sarà nulla da fare. E’ solo la mia opinione, ma ormai radicatissima; non vedo altre soluzioni più “morbide” né tanto meno “democratiche”, questa nuova moda diffusa tra gli intellettuali delusi dalla Classe o dai “dannati della Terra” (si legga l’ultimo, disgustoso, Le Monde diplomatique, di agosto), che scoprono la “sovranità popolare” tramite il voto (salvo negare quella espressa dal popolo iraniano, perché non sprizza modernità occidentale). Comunque, lasciamo perdere. Sappiamo ormai dov’è la malattia; speriamo nella cura radicale, altrimenti creperemo “allegramente”. Dove si sono imboscati i “chirurghi”?
08.08.2009 – Gli Stati Uniti, il gasdotto South Stream, Berlusconi e la sinistra |