LA “VERA STORIA” SI SVOLGE COSI’
articolo interessante, che tratta di argomenti più rilevanti di quelli di cui siamo spesso costretti a parlare, data anche la miseria del nostro paese (e della UE in genere). Intanto, si nota che gli stessi Stati Uniti sembrano sempre più propensi a lasciar perdere la “scusa” della lotta al “terrorismo”, da loro stessi ispirato e finanziato (tramite gli Stati ben noti, loro “alleati” succubi) per poi arrivare a porsi come i salvatori dallo stesso; a volte con gesti simbolici – atti alla credulità delle popolazioni del tutto sprovvedute in fatto di politica – quali, ad es., l’assassinio di Bin Laden, organizzato come una ripresa cinematografica. E sembra che ormai pure la Cina abbia superato l’altra “rappresentazione”, quella della supremazia commerciale e del finanziamento del debito pubblico americano (in questo è ormai seconda rispetto al Giappone), soltanto misure di primo approccio che devono lasciare il posto, avanzando il multipolarismo, al vero metodo per la conquista delle sfere di influenza, quello militare con potenziale futuro scontro bellico.
Come scrissi fin nel titolo di un mio libro, tutto torna ma diverso. Gli sciocchi pensano che ormai si vada verso l’esaurimento delle guerre in termini propri e si avrà infine soltanto lo scontro nel settore dell’informazione e della manipolazione dell’opinione, una sorta di lavorio psicologico di massa, accompagnato dalla crescente influenza culturale e ideologica di qualche potenza (e da questo punto di vista resterà a lungo quella Usa). Per cui magari qualcuno è convinto che la “svolta epocale” consista nel can can delle “femmine molestate” o nella lotta per i diritti degli omosessuali. Per fortuna degli Stati Uniti, oltre a Hollywood esiste anche il Pentagono e altri organismi che sanno bene dove si dovrà infine combattere per mantenere (o perdere) la supremazia. La Grecia “conquistò” culturalmente Roma (così si racconta, abbastanza superficialmente), che restò la dominatrice del mondo per secoli. Più di recente, la Francia ebbe grande influenza culturale quando però era ormai ridotta a potenza di secondo rango e perse infine ogni potere nelle sue zone di predominio: dall’Africa del nord all’Indocina, ecc. E non parliamo dell’Inghilterra. Le guerre non si combattono più con le lance e poi con le bombarde, siamo andati ben oltre. Resta però il fatto che la vera preminenza si conquista con le aree di influenza vere e proprie (che oggi non richiedono più pesante occupazione territoriale e amministrativa diretta, affidata invece a gruppi sociali asserviti interni ai paesi facenti parte di una di tali aree).
Verrà presto meno la ben nota fregnaccia del predominio dei soldi, di coloro che li possiedono e li manovrano nelle varie organizzazioni finanziarie mondiali. Vinceranno anche nel “commercio”, nella “ricchezza”, i paesi che sapranno organizzare meglio proprio la conquista delle “sfere d’influenza”, conquista attuata con adeguata preparazione bellica e infine la vittoria nel confronto diretto e aspro in quest’ambito. Certo, le guerre saranno combattute con nuove armi, che magari ricordano i film di fantascienza, ma i risultati non saranno precisamente quelli di tali film, saranno meno manifestamente orrorifici e assai più umilianti per i perdenti. Saranno quelli che subiamo noi europei dalla fine della seconda guerra mondiale ad opera dei predominanti “predatori” d’oltreatlantico. Con una lunga, ma inefficiente e vana, resistenza dell’Urss per circa mezzo secolo; una resistenza presa – ancora una volta per nostra inconsistenza (e proprio principalmente teorica) – per vera opposizione e alternativa alla supremazia statunitense, opposizione non a caso crollata nell’“espace d’un matin”. Ed effettivamente crollata senza bisogno di un vero scontro bellico, ma perché l’essenziale – e non l’avevamo compreso – si era alla fin fine giocato nello scontro del 1939-45. La storia ha di questi “ritardi”, non “paga mai il sabato”.
Come ci si rincoglionisce sulla finanza “dominatrice”, egualmente lo si fa per le “meraviglie” della tecnologia in mirabolante cambiamento ogni “due secondi”. No, le lotte per le “sfere d’influenza” – le vere artefici delle “svolte storiche” – sono più lente, procedono anche nei “fondali sottomarini” (non solo quelli reali, pure in senso figurato), hanno caratteri che non si osservano nelle urla e agitazioni di chi crede che cambiando “costumi e senso morale (etico)” si è stabilmente provocata una “svolta epocale”. Vi accorgerete sulla vostra pelle che cosa alla fine stabilisce senza mezzi termini tali “svolte”. Ed è da queste tragedie che prendono avvio nuove epoche di grandezza; perfino, a volte (non sempre), dello “spirito umano”, delle sue “filosofie”, dei nuovi modi di pensare il mondo e le finalità “ultime” della nostra esistenza (che non saranno mai le “ultime”, ne verranno poi altre).
PS http://www.ilgiornale.it/redirect/mondo/taiwan-adesso-lancia-l-allarme-cina-pronta-ad-attaccarci-1486342.html
Magari, sarebbe veramente ora! Anche perché vorrei vedere la reazione degli Usa, in pieno conflitto interno. E intanto la Corea del nord è passata in secondo piano in poco tempo; ma potrà tornare “in auge” altrettanto velocemente. Tipico, proprio tipico di questi tempi di completa incertezza; nemmeno i “grandi” fanno previsioni certe e sanno prendere decisioni tassative e con lungimiranza.