La verità su rom e migranti di GLG
Stasera ammetto di essere stato d’accordo in modo netto con la Meloni (a “cartabianca”): sia sul tema dell’immigrazione che su quello dei rom. Quelli che sono cittadini italiani fra questi ultimi devono comportarsi ed essere trattati come gli altri cittadini italiani. E non possono stare in “campi nomadi”. Comunque, immagino che chi sa usare internet troverà “quelque part” l’intervento della “sorella d’Italia” (scherzo). Una sua affermazione, in particolare, mi ha trovato del tutto concorde perché corrisponde a quanto penso e dico da tempo. Non ha molto senso soltanto volere un accordo con gli altri paesi europei, in specie Francia e Germania, che finora avevano fatto orecchie da mercante e oggi, dopo le nette prese di posizione del nuovo governo (di un suo ministro in specie), manifestano una qualche solidarietà. In particolare, è benevola la Merkel, che vede prodursi finalmente in quel paese una situazione di possibile benefica crisi tra Cdu e Csu, talmente secca da mettere perfino in gravi difficoltà quel governo già composto da due partiti abbondantemente bastonati alle ultime elezioni (soprattutto il socialista come sta avvenendo in tutta Europa!).
La Meloni ha detto ciò che a mio avviso è assoluto buon senso e rispetto di una banale logica. Bisogna bloccare l’afflusso che viene dall’Africa, non c’entra la redistribuzione europea del fardello di migranti. In Italia, di questi è ormai assodato che solo il 7% fugge da una guerra (e io nemmeno giustifico senza supplemento d’indagine chi si è dato alla fuga, magari come vigliacco o dopo aver commesso atti per i quali deve temere a restare “in casa”). Inoltre, ricorre il cinquantesimo dei fatti del Biafra. Si vogliono per favore riproporre i documentari di quell’epoca, in cui sembrava di rivedere quelli mostrati a fine guerra sui sopravvissuti a Dachau, Auschwitz, ecc.? Vi si muovevano, quasi brancolando, degli autentici scheletri umani. Vogliamo ben osservare quelli che arrivano sui barconi attuali (e dopo aver lasciato per strada un bel mucchietto di annegati)? Tutti in carne, con una pelle lucida e di piena salute, nessun sintomo della sofferenza che la TV propaganda a piena voce. E sappiamo che hanno pagato migliaia di euro o dollari a dei banditi, cui appartiene anche la maggioranza delle ONG. Perché non si dice che delle nove in azione, ben sette sono state create dopo il 2014, quando siamo entrati nel pieno della crisi, d’altronde provocata dagli “occidentali” (con alla testa gli Usa di Obama) nel 2011 con aggressione a Gheddafi (e subito dopo ad Assad, dove per fortuna è intervenuta la Russia).
Di conseguenza, quelli che arrivano sulle nostre coste non sono i morti di fame e ultrapoveri nei loro paesi; si tratta di benestanti, di gente che ha potuto raggranellare cospicue somme e che pensa di trovare qui l’Eden, promesso appunto dai banditi di cui sopra. Sia però chiaro che questi ultimi non sono i peggiori di tutti. E qui arriviamo quindi al fondo del problema. I migranti servono soprattutto agli ignobili dominanti in Europa (quelli maggiormente asserviti agli Stati Uniti dei precedenti vertici politici, rappresentati dai Clinton, dai Bush, da Obama e compagnia cantando) per creare disordine, distrazione dei ceti popolari e dominati che si vedono messi in difficoltà da tale fenomeno, mentre quelli dei “quartieri alti” sperano di risolvere la crisi che da qualche anno li attanaglia. E questi sono soprattutto i sedicenti “di sinistra”, che non lo sono per nulla, sono laidi cotonieri e i loro rappresentanti politici e del culturame, in gran parte uscito dal ’68 e che ha prodotto “figli” ancora più abominevoli. Finché non si arriverà a prendere atto di questo autentico “nodo gordiano” – ed esso, ben lo si sa, esige un taglio brutale, che deve investire gli infami devastatori del nostro paese, ma più in generale dell’Europa – non ne usciremo. Alcune forze andranno avanti con i voti, ma non risolveranno così l’infezione. E’ da non meno di dodici anni che ripeto la necessità di un’incisione radicale di questo insanabile bubbone, contro il quale non esistono medicamenti.