LE BANCHE OMBRA DI di G. Duchini

BANCHIERI

 

Le banche moderne  sono state create a partire dal 1400 dagli orafi, italiani in particolare, che oltre a fabbricare gioielli avevano creato solide casseforti in modo da poter offrire una maggiore sicurezza ai ricchi commercianti. Ad un certo punto gli orafi scoprirono che tale attività poteva essere più redditizia prendendo una parte delle monete che avevano in deposito e prestandolo ad interesse; perciò bastava tenere di riserva solo  una piccola parte delle monete e tutte le altre messe in investimento senza che alcuno dei depositanti  si sarebbero presentato per la riscossione, così nacque l’attività bancaria.

Ma con il passare del tempo, ogni tanto si spargeva la voce (vera o falsa) che gli investimenti si mettevano male per la banca, inducendo i depositanti al ritiro dei soldi, con la “corsa agli sportelli” che mandava  in fallimento le banche, anche se erano voci false. Una storia del sistema finanziario degli Stati Uniti (non dissimile a quello di altri stati europei e non) riflesse questo panico già prima della grande depressione  del 1873, nel 1907 e, successivamente, nel  1929, ciò indusse a creare già nel 1913  una Banca  Centrale denominata “Federal Reserve”, in sostanza un insieme di banche locali che agivano come “stanze di compensazione” locali che avrebbero garantito congiuntamente nella corsa agli sportelli.

Pur avendo centralizzato la gestione delle riserve non era stata eliminata la minaccia della corsa agli sportelli  che si protrasse; con l’emergere di nuove gravi crisi recessive urgeva un’attrezzata ingegneria   “poliforme”   in grado  di gestire  nuove e più impellenti necessità finanziarie come presa fondamentale di una supremazia  Usa nel conflitto strategico.

In questo quadro  prese forma la cosiddetta finanza  di un “drago finanziario” dalle mille facce dietro cui nascondere le vere finalità  poste in essere da una semplice attività commerciale, che necessitava di liquidità, per potere svolgere pienamente i propri pagamenti e le riscossioni.  Furono inventati vari sistemi bancari ombra per rivaleggiare con i sistemi tradizionali (1) pur con la stessa vulnerabilità finanziaria che aveva reso possibile le Grandi Depressioni. L’insicurezza finanziaria si è ripetuta nel 2008, nell’ennesima corsa agli sportelli, causa perdite legate ai mutui subprime che minarono in modo irreversibile la fiducia nelle banche nel loro insieme, non disgiunto dal sistema della Banca-Ombra e con un suo inevitabile ridimensionamento come già era successo al sistema bancario di tipo tradizionale all’inizio degli anni Trenta.

Nel frattempo coloro che avrebbero dovuto preoccuparsi di una fragilità estrema di un sistema finanziario estremamente banditesco sempre in grado  di scaricare le crisi finanziarie prodottesi nel resto del mondo  cantavano le lodi delle “innovazioni finanziarie” del sistema americano facendo nel contempo dichiarare da  Alan Greenspan (Presidente della Fed) nel 2004 che ”il sistema finanziario nel suo complesso è diventato più resiliente”.

Con il tracollo finanziario del 2008 è riemerso dal profondo del capitalismo Usa non solo l’inefficacia di una politica monetaria troppo rigida ed a lungo perseguita dalla Fed per disinnescare l’inflazione e trasformare la devastazione economica in una “nuova alba” americana i cui contorni sono tutti da definire.

La crisi mondiale del 2008 non è per nulla dissimile da quelle precedenti, del lungo ristagno del 1872-94 del 1907, del 1929….con le stesse identiche motivazioni, per una sua uscita dalla crisi, di circa ottanta anni fa all’epoca di Keynes; tre o quattro generazioni  succedutesi in una unica interpretazione rituale e ricorrente: la crisi economica nasce da una scarsità della domanda; un rituale che ha fatto  (ri)discutere le istituzioni economiche centrali creando corto circuiti paradossali tutti centrati  sulla politica monetaria su come tirare fuori l’economia dalla recessione economica prolungata ad oltranza, con la Federal Reserve e le Banche Centrali degli altri paesi su come tagliare i tassi d’interessi in modo da mantenere  la spesa per  un  elevato  livello della domanda. Una volta di più il vero interrogativo che attanaglia la fiducia nel libero mercato è il mantra tra le politiche keynesiane con gli sforzi dei governi volti a stimolare la domanda, ed il libero mercato globalista in un mondo dove la domanda è insufficiente e dove la libertà dei mercati risulta essere un argomento difficile da sostenere. Oggi come negli anni Trenta non ci si può difendere dalla globalizzazione solo con la difesa ad oltranza del libero mercato, mentre i sistemi economici hanno delle risibili riprese economiche (vedi in particolare l’Europa).

Ma secondo La Grassa “La depressione di fine ‘800, durata circa un quarto di secolo, aprì la via alle vere grandi crisi, soprattutto belliche – con ulteriori riflessi critici in date contingenze, tipo quelli del 1907, “trascinatisi” di fatto fino alla prima guerra mondiale, e del 1929, anch’essi superati solo con la seconda – che hanno prodotto la radicale mutazione storico-sociale cui hanno assistito le generazioni del secondo dopoguerra, e del 1929, anch’essi superati solo con la seconda – che hanno prodotto la radicale mutazione storico-sociale cui hanno assistito le generazioni del secondo dopoguerra. L’attuale crisi di relativa stagnazione verrà infine considerata fra un bel po’ di tempo (diciamo mezzo secolo?) come l’apertura di una nuova “ grande trasformazione”.La “grande illusione”  della lotta tra capitalismo e “socialismo”, tipica del mondo bipolare,  ha completamente sviato l’attenzione degli studiosi, con l’incomprensione totale dell’avvenuto passaggio dal capitalismo borghese   a quello dei funzionari del capitale…………Adesso siamo entrati in una nuova epoca di netti, probabilmente violenti, sconvolgimenti con ulteriori modificazioni della formazione sociale, che continuiamo a definire genericamente capitalistica in base all’esistenza degli apparati della sfera economica: il mercato e le imprese, ecc.

Ritengo utile prendere intanto atto di una realtà che credo ci apparirà evidente entro qualche anno: la crisi attuale non è prevalentemente economica e difficilmente riaprirà la porta a prossimi nuovi boom. Essa ci farà galleggiare in una situazione depressiva (in molti sensi, probabilmente pure individuali) e andrà mutando in direzione di più netti  sconvolgimenti di varia forma, ancora per larghi versi imprevedibili….”

 

GIANNI DUCHINI, febbraio ‘18

 

1)Si confronti in particolare la prime di tante altre, le “auction-rate  Securities”, istituite dalla banca Lehman Brothers nel 1984, denominato sistema bancario collaterale,o sistema bancario ombra, rappresenta l’insieme degli scambi che consentono forme di finanziamento alternative a quelle che si realizzano attraverso degli enti creditizi.