LE PERSONE SPECIALI di G.P.

(Purtroppo avevo scritto questo pezzo piuttosto leggero prima di conoscere gli esiti del voto del Consiglio di Sicurezza dell'Onu sulla crisi libica. Lo propongo lo stesso, ma il mio pensiero, come anche quello di tutti gli altri collaboratori del blog, va ad un popolo che sta per subire i bombardamenti delle grandi nazioni civili d'occidente solo per avere difeso la sua sovranità e la sua libertà. E' questa l'ennesima vergogna del nostro triste tempo.)

In Italia, politicamente parlando, i simpatizzanti dei poli partitici si dividono in due grandi categorie. Le persone speciali e quelle normali. Teniamoci questa generalizzazione, certamente ancora sgrezzabile e frazionabile in diverse sottoclassi, per facilitarci il compito descrittivo. Toccherà poi agli esperti scendere nel dettaglio per cogliere la molteplicità, l’ulteriore varietà e la generosa pluralità di quanto andremo a segnalare utilizzando una grana grossa ed anche un po' grossolana. Per essere persone speciali bisogna odiare il Tiranno ma non la tirannia tout court.

Basta uno per tutti, la sineddoche della libertà limitata. È questa la lente di rimpicciolimento usata da chi soggettivizza il male per non confrontarsi con le dinamiche oggettive dell’umana civiltà che riguardano purtroppo ogni soggetto. L’oggettività infatti è come uno specchio dove ci ritroviamo prima o poi tutti riflessi. Ma le persone speciali, perché appunto speciali, quando si trovano davanti alla loro immagine duplicata diventano come i botoli rabbiosi che abbaiano a sé stessi come se si trattasse di un altro cane. Le persone speciali sono tutte progressiste, laiche, solidali, democratiche, amano il dibattito, lo scambio idee, il confronto dialettico ma solo se esiste una iniziale omogeneità di posizioni dalla quale conseguirà una necessaria condivisione delle conclusioni. Alla fine hanno sempre ragione loro e chi li contesta non può che essere un reazionario, ignorante, gretto e grezzo ipocrita di regime, conculcatore di oppressi e stupratore di ragazzine. Le persone speciali sono pacifiste, antinucleariste, ecologiste, ambientaliste, ecocompatibili, sostenibili, rinnovabili, comodamente antimoderniste e ristrettamente comunitarie. Sempre frugali a chiacchiere sono ipersofisticate e goderecce nello stile di vita. A casa loro non manca mai niente, hanno ogni diavoleria ultratecnologica, dispongono di qualsiasi gingillo ultramoderno, dallo schermo al plasma al robot domestico. Ma tutte queste cose loro non le comprano per usarle. Nessuno si azzardi a pensare questo. Essi le studiano per farne a meno e vivere semplicemente, in armonia con la natura. Le persone speciali accettano la diversità, l’omosessualità, la differenza di genere, l’uguaglianza di razza e di classe, odiano la discriminazione basata sulle caratteristiche fisiche, sociali, intellettuali. Cioè chiedono che tutti formalmente abbiano gli stessi diritti purché non venga in mente a nessuno di servirsene e farli valere nella realtà. Le persone speciali venerano i deboli ed i più sfortunati, ma solo finché questi si tengono a debita distanza e non invadono la loro sfera d’azione con sciocche e puerili lamentele. Cacciari dixit. Nei loro salotti accoglienti e ben arredati però non ci mettono i barboni ma i barboncini insieme ai quadri delle avanguardie e ai libri delle retroguardie. Le persone speciali sono razionali, ragionevoli, illuminate, scientifiche, gente che non si fa condizionare da Dio, dalla religione, dal mito. Ogni tanto però diventano superstiziosi, bigotti e moralisti perché non ammettono che gli altri facciano in pubblico ciò che loro bramano in privato. Se uno ricopre incarichi istituzionali non deve scopare, non deve ballare, non deve sbroccare, non può dire le barzellette e non può fare le corna nelle foto ufficiali. Praticamente deve fingere tutto ciò che non è per avere il giusto contegno diplomatico e governativo. Sono ammessi invece gli intrighi di palazzo, quelli di partito, i legami con i poteri forti e le scalate bancarie. Insomma, costoro nell’arte della dissimulazione sono dei veri maestri, difatti riescono a fotterci tutti, a fare le stesse cose dei ladri e dei furfanti dell’altra parte politica, mantenendo un ineguagliabile aplomb funzionale. L’importante è che non si ostenti sulla scena sociale quello che si è o si fa nella penombra della quotidianità. Le persone speciali si indignano contro l’ingiustizia e la prepotenza, scendono in piazza, protestano, contestano, si ribellano e si rivoltano. Agli altri non perdonano quasi nulla mentre si mostrano sempre indulgenti con sé medesimi o coi loro affini. Dicono gli spagnoli che herradura que mucho suena algún clavo le falta. Appunto, come volevasi dimostrare. Le persone speciali hanno argomenti intelligenti mentre chi li avversa è costantemente in preda ai pregiudizi e alla bieca ideologia. Con le persone speciali le persone normali devono essere accondiscendenti perché quest’ultima caratteristica è quella che più di tutte affonda le radici nel disprezzo. E le persone speciali o riesci a disprezzarle oppure sei costretto a batterle con violenza. Non vi è via di mezzo. Per essere normale basta pertanto non condividere quasi nulla di quello che sostengono le persone speciali. Non che ciò costituisca titolo di merito, sarebbe opportuno fare uno sforzo maggiore per migliorare la situazione, ma almeno quando si è normali si fanno normali errori, si dicono normali sciocchezze e si commettono normali stronzate. Vuoi mettere invece quando si è speciali?