LE PROVE DEL COLPO DI STATO IN UCRAINA

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Adesso che è venuta a galla la fitta corrispondenza tra il Generale della Nato Anatoliy Petrenko, l’Oligarca Igor Kolomoisky ed il procuratore di Liv’v Vladimir Gural risulterà arduo negare il coinvolgimento degli americani nel colpo di Stato in Ucraina (trovate tutto qui https://www.cyberguerrilla.org/blog/?p=18660).
L’Alleanza Atlantica sta muovendo i fili a Kiev sin dalla prima ora fomentando il caos in tutto il Paese. La prima rivoluzione di Majdan, che ha portato alla cacciata di Yanukovic, non ha dato i frutti sperati, sia per la rissosità dei satrapi e dei nazisti saliti al potere, sia per l’appoggio russo alle popolazioni del Donbass, le quali proprio non ne vogliono sapere di entrare a far parte del III Reich in versione polacco-magiara, con tanto di commemorazioni delle SS sezione Galizia.
Così, constata la debolezza dei nuovi usurpatori della Capitale, gli yankees stanno pensando di dare un giro di vite a tutta la faccenda. Ai quisling dell’attuale Junta viene rimproverato di non aver saputo usare il pungo di ferro quando occorreva e di non aver rispettato fino in fondo gli ordini di Washington che aveva inviato prima il Capo della Cia Brennan e poi il Vicepresidente Biden ad incanalare favorevolmente la fase.
Ora che la situazione sembra precipitare si prova a giocare il tutto per tutto. Ciò viene riscontrato, appunto, nelle mail inviate da Kolomoisky sia a Petrenko che a Gural. Al Procuratore di Liv’v, il padrone di PrivatBank dice che il colpo di Stato militare sembra la soluzione più breve per raggiungere gli obiettivi sperati, affidandosi all’estrema destra di Svoboda che sta svolgendo i compiti sul terreno, coinvolgendo ufficiali e Generali. Nell’altra missiva a Petrenko, Kolomoisky, dopo aver fatto riferimento ad alcune telefonate intercorse tra i due, riferisce che per lui le elezioni sono una perdita di tempo, che Poroshenko, attualmente in testa ai sondaggi per le elezioni presidenziali da tenersi il 25 maggio, è un politico troppo debole ed incompetente per prendere le decisioni adeguate. Quanto agli altri candidati, compresa Yulya Timoshenko, sono stati già comprati dal magnate del cioccolato che ha promesso loro posizioni di rilievo nel prossimo gabinetto.
In base a queste considerazioni gli americani dovrebbero appoggiare le sue iniziative e sostenere in tutto e per tutto il suo operato, preventivamente concordato col Dipartimento di Stato Usa. Di lui, conclude, possono fidarsi perché è in grado di garantire la sicurezza delle operazioni e la concretizzazione delle aspettative.
Dopo queste rivelazioni sarà difficile per l’Occidente continuare ad accusare la Russia di portare disordine in Ucraina. Anche le sanzioni assumeranno i contorni della beffa verso che Mosca che viene ingiustamente etichettata e punita per responsabilità che stanno altrove, nei pressi dell’Ue e degli Usa. Ma valutando il livello di faccia tosta degli alleati Nato e della stampa internazionale che nei giorni scorsi sono riusciti a chiamare incarico umanitario una missione di spionaggio con falsi emissari Osce c’è da aspettarsi di tutto. Basta leggere qualche giornale italiano come Repubblica per convincersi che le menzogne possono diventare infinite ed impunite nelle nostre autodichiarate democrazie.