Le trappole dell’intelligenza
È bello poter tornare sui propri passi e correggere il tiro delle proprie convinzioni. Non ho cambiato idea sugli omeopati e i naturopati. Non esistono metodi alternativi a quelli della scienza e della medicina, almeno per il momento. Ho cambiato idea su (alcuni) scienziati o presunti tali. Su quei presuntuosi che usano la scienza come una pietra filosofale e che si sentono così sicuri della propria autorità intellettuale da sconfinare in ogni campo delle umane discipline per dare lezioni a tutti, soprattutto su ciò che sottovalutano (come la politica) tanto da mettere in mostra solo la loro ignoranza. Ma la politica non si può improvvisare senza finire per dire delle banalità. Pretendono pure la pace questi sciocchini magari sostenendo le armi. Oggi è difficile trovare uno scienziato che su tali questioni non si sia già rivelato un completo cretino. Farei un’eccezione per Rovelli . Anzi, quasi tutti gli uomini di scienza, nell’ultimo periodo di guerra, ci hanno fatto intuire che la loro capacità è molto settoriale. Come quella di quasi tutti, del resto. Ma a noi ci hanno cazziato quando abbiamo provato a resistere ai loro allarmismi credo, da un certo punto in poi, alquanto eccessivi.
Leggo in un saggio intitolato “Le trappole dell’intelligenza” una storia che già conoscevo:
“Mullis ha vinto il Nobel per avere inventato la PCR o reazione a catena della polimerasi, uno strumento che consente agli scienziati di clonare il DNA in grande quantità. L’ispirazione gli venne all’improvviso mentre viaggiava su una strada della contea di Mendocino, in California, e molti dei più grandi risultati degli ultimi decenni, compreso il Progetto genoma umano, non si sarebbero potuti ottenere senza quel lampo di genio. Senza dubbio Mullis, che ha un dottorato di ricerca dell’Università della California, a Berkeley, è un uomo intelligentissimo…Ma è possibile che la stessa genialità che gli ha permesso di compiere quella scoperta sbalorditiva spieghi anche la convinzione dell’esistenza degli alieni e il negazionismo dell’AIDS? Può la sua grande intelligenza averlo reso pure incredibilmente stupido? ”
La domanda è oziosa perché ritengo che intelligenza e stupidità si compenetrino. Nelle giuste dosi una e l’altra danno vita alla grande mente. Quando ciò non avviene abbiamo a che fare o con gente così intelligente che non scoprirà mai nulla di nuovo e sarà completamente appiattita sull’esistente o con persone così stupide che diranno sempre e solo scemenze. Quando invece una cosa spinge l’altra avremo i colpi del genio, anche a costo di pesanti cadute nel ridicolo come quelle di Mullis. È un prezzo che si deve pagare per il bene della specie. E mi dispiace aver infierito in passato su Montagnier il quale ha scoperto il virus del HIV e l’ha individuato con la stessa testa che subito dopo l’ha convinto che l’acqua avesse una memoria.
Tanto per dire, Io per esempio non ho inventato e non ho innovato perché non ho una mente estrema o dicotomica, con tanta fesseria e con tanto cervello distribuiti nel cranio. Il mio contributo all’umanità, oltre che quasi inesistente, è comunque inferiore, sia per ingegno che per imbecillità, a quello del biologo francese. Certamente loro hanno fatto più di me per il mondo, sempre sia in una direzione che nell’altra.
L’autore del libro che si chiama David Robson vorrebbe però spiegarci il “motivo per cui individui intelligenti si comportano da idioti e a volte sono ancora più inclini a sbagliare dell’individuo medio” e come individuare “strategie che tutti noi possiamo utilizzare per evitare di commettere gli stessi errori”.
Trovo la cosa alquanto inutile e perniciosa. Se il risultato di questa correzione ci deve restituire solo individui normali e lineari, dignitosi applicatori delle teorie esistenti o lenti scienziati “incrementali” che aggiungono per decenni piccoli mattoni di conoscenze senza giungere ad alcunché, allora non ne vale proprio la pena. La grandissima intelligenza unita alla massima idiozia ci ha già dato prova di risultati dirompenti in un tempo brevissimo. È il salto di qualità o la rottura del precedente paradigma che arriva quasi all’improvviso o apparentemente in tale maniera quello che di cui abbisogniamo.
È ovvio che non ci deve essere accavallamento nello stesso periodo o istante tra intelligenza e stupidità che altrimenti finirebbero per annullarsi piuttosto che per alimentarsi, in quanto stiamo parlando di una modalità di funzionamento del cervello che solo quando produce in esorbitanza i due opposti attesta di funzionare potenzialmente in maniera originale.
Prendete invece i virologi che sono andati in televisione per più di due anni. Bravi a spiegare, anche se non sempre e con qualche strafalcione, prontissimi ad accusare i dubbiosi di asineria, insomma intelligenti ma non troppo e stolti ma non troppo. Esseri praticamente inutili. Questi luminari non sono andati al di là di qualche libro e di incarichi prestigiosi per se stessi. Nessun Galilei, Newton, Einstein e nemmeno un misero Nobel.
Ben vengano allora i marziani e i fantasmi se portano a rivoluzioni scientifiche piuttosto che i Burioni che portano solo a Fazio e agli insulti.