Luca Cordero Zapatero di Montezemolo

di P. Pagliani

 

Dopo le uscite dei giorni scorsi del presidente della FIAT, sui giornali di Domenica si potevano leggere titoli come "La Lega attacca Montezemolo. Niente scontri con il sindacato" (La Repubblica), "Cremaschi: ‘Cgil sconfitta, i leghisti ultimi comunisti’ " (La Repubblica), "Calderoli a Montezemolo: no a regolamenti di conti" (il Sole24ore).

Tutti gli articoli mettevano in relazione queste dichiarazioni con l’evidente spostamento verso la Lega di una quota consistente del mondo operaio e di sindacalisti, in specie, ma non unicamente, della CISL. Ma mettevano anche in luce che nessuno da parte dei DS aveva avuto una reazione simile.

Riguardando il mio intervento sul blog di Martedì 15 aprile, ho allora pensato che se lo avessi scritto oggi sarei stato un facile cronista, mentre avendolo scritto 5 giorni fa sono solo stato un facile profeta.

Per ora vorrei far notare due cose. La difesa tempestiva e "inaspettata" della Lega potrebbe anche essere un gioco d’anticipo per assestare i pesi relativi all’interno del governo. Vediamo cosa succederà nei prossimi giorni (più in là sarò curioso di vedere come la Lega reagirà ai progetti di rientro in Iraq e di servilismo filo-USA – o per meglio dire, rientro e servilismo più espliciti di quelli del defunto governo Prodi).

In secondo luogo mi piacerebbe sapere se qualcuno si ricorda che Luca Cordero Zapatero di Montezemolo (così lo avevano soprannominato i conduttori della trasmissione RAI 2 "Caterpillar" prima delle precedenti elezioni), se qualcuno si ricorda, dicevo, che LCZM era stato uno dei principali sostenitori di quel pittoresco schieramento che andava da Mastella a Bertinotti (passando per chi voleva portare la salma di Lenin in Italia).

Si provino poi a leggere le critiche di Tremonti (massimo teorico della Lega, pur essendo forzista) alle ricette anti-crisi che Draghi ha presentato la scorsa settimana al G8 finanziario di Washington, critiche di cui parla GLG in questo blog e nelle quali, voglio sottolineare anch’io, Tremonti, tra altre cose, accusa Draghi di non menzionare mai la necessità di nazionalizzazioni (sì, sentito bene: "nazionalizzazioni") e di aiuti di Stato, allora, mettendo Zapatero Cordero e DS e loro ex alleati in una mano e Lega e Giulio Tremonti nell’altra farò un vecchio giochino ai devoti della divisione destra/sinistra. Farò roteare le mani una sull’altra e chiederò: "Qual’è la destra e qual’è la sinistra?".

Che qualcuno risponda, se ci riesce.

E spero che qualcuno, nel frattempo pensi a cose più serie.

 

Piero Pagliani