MAGISTRATI VILIPESI E SILENZIATI
Chi mi ha letto qualche volta sa bene che non ho alcuna particolare stima della magistratura e che ho sempre ritenuto un’operazione squisitamente politica quella impropriamente denominata “mani pulite”, il cui capo “spirituale” è oggi ministro del peggior governo mai avutosi finora in Italia.
Sono però disgustato e indignato (e anche preoccupato per il suo significato profondamente antidemocratico) di fronte al trattamento che stanno subendo i magistrati Forleo e De Magistris. Sono chiaramente sottoposti a intimidazioni, non difesi dall’ANM che ha sempre fatto muro contro ogni (giusta) critica rivolta a suoi componenti, che hanno sconvolto il quadro politico sempre a favore di una ben precisa parte (non c’è nemmeno bisogno di dire quale). Il suddetto ministro, per la verità, ha anche assunto posizioni critiche verso chi sta sottoponendo a inaudite pressioni (non credo solo psicologiche) i due magistrati “maltrattati”, ma in definitiva non va mai fino in fondo, per cui nasce il sospetto che si tratti di atteggiamento di facciata, tanto per dare un contentino a chi ancora lo considera un “uomo tutto d’un pezzo”, un inflessibile paladino della Giustizia.
Dei due magistrati in questione o non si parla più oppure, quando lo si fa, è per farli passare per un narcisista, arrogante e irrispettoso delle regole (De Magistris) o per una labile emotiva, stressata, in preda a crisi di pianto e anche in procinto di andare fuori di testa (Clementina Forleo). Questi atteggiamenti infami sono tenuti in modo decisamente bipartisan, e soprattutto da parte di quelli che inveivano contro l’Urss e altri paesi “comunisti” (sic!), dove alcuni dissidenti venivano trattati da matti (almeno così sostenevano gli anticomunisti viscerali).
Siamo chiaramente in una pericolosa deriva da paese “sudamericano” (parlo di quelli di un volta): per la disgregazione sociale, per la devastazione che stanno operando in campo economico autentici parassiti finanziari e industriali, per una politica d’accattoni, per la censura e le intimidazioni di chiunque parli “fuori del coro”.
Non conto un bel nulla e non sono un “divo TV”; comunque, voglio egualmente dare la mia sentita solidarietà ai due magistrati, in quanto punta di un iceberg di perseguitati e impediti nella loro azione non appena tocchino, anche di un pelo, gli interessi delle ignobili mignatte che ci dissanguano e dei loro schifosi servi politici e intellettuali. Invito i collaboratori del blog, e anche i suoi lettori, e comunque chiunque tenga ancora alla difesa di chi è ignobilmente coartato e infamato non appena “sfiori” i potenti (e i loro sicari), a manifestare identica solidarietà. So che servirà a poco, ma serve comunque a cercare di distinguersi dai vermi e dagli scarafaggi (e mi perdonino questi animaletti, che non hanno colpa alcuna).