MEDITATE GENTE, MEDITATE, di GLG
Questa volta si potrebbe certamente approvare quasi tutto quello che scrive Sallusti. Tuttavia, deve essere chiarito un punto molto importante. Il quotidiano è di fatto l’organo di Forza Italia, ma soprattutto del suo fondatore Berlusconi (che oggi ha contrasti con alcuni dirigenti del partito). Allora deve essere rifatta la storia di questo personaggio. Partiamo da “mani pulite”, operazione non pulita di scardinamento del regime in auge nella prima Repubblica (in specie la maggioranza Dc e il Psi craxiano) condotta su spinta americana e utilizzando il “pentito” Buscetta. L’intenzione, chiara fin dall’inizio, era di consegnare il potere ai post-piciisti (avendo come appendice la “sinistra” democristiana); in particolare a quella parte del Pci ormai maggioritaria, che aveva trattato segretamente il cambio di campo fin dalla fine degli anni ’60 e inizio ’70 e che si smascherò completamente nel momento in cui implosero il “socialismo reale” e l’Urss. La manovra giudiziaria fu condotta con la presenza di un magistrato molto amico dei Servizi Usa, bloccò ogni azione del tutto possibile contro il Pci (la magistrata Tiziana Parenti fu impedita nel suo lavoro), mentre si accanì in particolare contro Craxi e Andreotti. I post-piciisti erano ormai i più servili referenti che gli Usa potessero avere in Italia; e a loro s’intendeva consegnare il governo.
Berlusconi, che aveva avuto ottimi rapporti e aiuto da Craxi, di fatto lo tradì (sua evidente abitudine) e, in un primo tempo, fu favorevole (anche con le sue catene TV) a “mani pulite”. Per motivi non chiari (almeno per me) il “genio” D’Alema (considerato da palesi scervellati come un nuovo Togliatti; da rabbrividire!) ebbe l’idea di attaccare duramente l’imprenditore e disse che lo si sarebbe ridotto all’accattonaggio. Per difesa, l’uomo d’Arcore affermò che avrebbe appoggiato qualsiasi movimento capace di opporsi all’ex Pci e rimasugli diccì (e ai socialisti che seguirono Amato nell’abbandonare Craxi). A gennaio del 1994 si firmò l’accordo Maroni-Segni (Mario) – qui – che Bossi fece saltare in 24 ore. Berlusconi annunciò così la sua diretta entrata in campo. Nel marzo ci furono le elezioni e saltò il disegno di affidare il potere a ex piciisti e sinistri diccì. Berlusconi si prese tutti i voti democristiani e socialisti che la brutta sorte dei due partiti aveva messo in libertà. Da allora inizia quel quarto di secolo di tormentata e scadentissima storia politica d’Italia, non ancora finita. Si alternano al comando post-piciisti e berlusconiani, si verificano continui tradimenti tra le fila di questi ultimi sempre sotto tiro da parte di ambienti esteri (statunitensi di fatto), che non si fidano troppo dell’ormai ex imprenditore. In effetti, questi – per suoi interessi – sviluppa a volte una politica da giudicarsi (da parte nostra) positiva, che apre alla nuova Russia in ripresa; ciò si verifica soprattutto tra il 2003 e il 2009. Egli è però sempre sottoposto a forti pressioni e probabilmente minacce da oltreatlantico; e infine cede su punti essenziali nel 2011 (facendo saltare quel debole ma presente asse Mosca-Roma-Tripoli), fra l’altro tradendo ancora più gravemente Gheddafi rispetto a ciò che aveva fatto con Craxi. E quando cede totalmente agli Usa lo fa proprio con Obama, la cui Amministrazione attua quella diversa strategia (anche verso l’Europa), che sarebbe continuata (anzi accentuata) se avesse vinto la Clinton; mentre adesso potrebbe comunque esserci un qualche mutamento d’essa, che tuttavia non riporterà a galla quella di Bush jr.
Dopo queste schematiche note su quanto accaduto in tutta una pessima fase della nostra storia, rinnovo quanto detto all’inizio sul fatto che si potrebbero approvare molte o quasi tutte le affermazioni di Sallusti. Solo a un patto però: che venga con chiarezza avvertito Berlusconi di smetterla con i suoi doppi giochini (perché si tratta di operazioni miserabili). Il Pd, che sia quello di una volta degli ex piciisti o quello attuale del “bamboccione toscano”, è quanto di peggio esista in questo paese, è stato il principale referente (nel ruolo dello sguattero) degli ambienti obamiani e clintoniani. Adesso tenterà di riprendersi dallo choc “trumpiano” adeguandosi alla nuova situazione, ma è inaffidabile, è il rappresentante di gruppi politici e industriali (più ancora di quelli finanziari) italiani di tipo “badogliano”, antinazionali per eccellenza. Bisognerebbe (ma non accadrà) che i seguaci di Berlusconi gli facessero capire che non lo seguiranno più se non abbandona il suo atteggiamento ambiguo, mettendo in riga (o abbandonando in modo esplicito) quelli che si comportano come i Gianni Letta, i Confalonieri, ecc. E ritiri la sua fiducia ad un Parisi.
E’ appena il caso di ricordare che questi stupidi definiti di “destra” devono dismettere un anticomunismo da ignoranti totali. Certamente è tutta da rivedere la storia del preteso comunismo, che per la verità non c’è mai stato se non come sbornia ideologica. Tuttavia, la Rivoluzione sovietica (e altre similari), così come la Rivoluzione francese del 1789 (anch’essa non realizzatrice di ciò che dichiarava di voler conseguire), sono eventi da valutare criticamente ma afferrandone gli effettivi contorni, per null’affatto tutti negativi; manifestare un viscerale rigetto di quelle esperienze è di una ignoranza e stupidità oltre ogni limite tollerabile. Non accetto simile atteggiamento nemmeno nei confronti del nazifascismo. E’ ora di valutare la storia di date esperienze – da ritenere però finite, smettendola di nutrire insulse nostalgie – con disamine critiche dotate di buona profondità e conoscenza dei loro reali intendimenti, dei risultati conseguiti e di quelli malamente realizzati in una direzione spesso diversa da quella dichiarata (e talvolta anche perseguita in buona fede). Non è un caso che, almeno dagli anni ’70 in poi, il sedicente antifascismo sia stato il peggiore nemico di tutti coloro che vorrebbero affrancarsi dalla servitù agli Stati Uniti.
Questo antifascismo del tradimento – che si serve anche delle altre demenziali accuse di antiprogressismo, di razzismo, ecc. per mettere all’indice tutti quelli che si oppongono al suo spirito di abietta subordinazione – è ormai il principale ostacolo sulla via del nostro affrancamento e di una riconquista della nostra autonomia. Bisognerà combatterlo e sapere che lo si potrà vincere solo con la giusta dose di “energia” (con tutte le conseguenze del caso, non sempre piacevoli). E si cerchi di afferrare cosa significa – dopo aver visto le manifestazioni scomposte di questi “antifascisti” alla vittoria di Trump – il termine “energia”. Altro al momento non dico se non…..“meditate gente, meditate”.