MEGLIO MORTI SUBITO CHE ANCORA MONTI DOPO
Alla Trimurti della Trilaterale, del Bilderberg e della Goldman Sachs, cioè TriMonti, vorrebbero concedere il bis, ovvero a lui il bissamento al Governo e all’Italia l’inabissamento nella cloaca della Storia, passando per il peggiore dei Gabinetti dei poteri sporchi che il nostro Paese abbia mai avuto.
Ma Monti la Trinità, non passerà, non lascerà e non raddoppierà, bensì, essendo nessuno eppure trino, sobria divinità gonfiata come un palloncino di gomma dalla carta stampata globale e da investitori stranieri, interessati ad accaparrarsi gli ultimi pezzi dell’argenteria di famiglia, triplicherà i panni sporchi, i sacrifici, le tasse, le bollette e farà sparire i pezzi grossi dell’industria di Stato, sui quali si sono già scatenati i pescicani internazionali.
Tutto questo decadimento che sta facendo precipitare l’Italia tra le nazioni pezzenti del capitalismo occidentale e tra i Paesi con le più basse prospettive di crescita del continente, i nostri giornaloni lo chiamano necessità epocale; inoltre, a loro modo di non vedere la realtà, l’opinione pubblica continuerebbe a preferire il Trinariciuto dei poteri storti, al ritorno del trenino dei partiti, responsabile prima dello stazionamento sui binari morti della stagnazione e poi del deragliamento nella letale recessione. I pennivendoli di regime scrivono che quest’astrazione chiamata opinione generale, la quale non ha mai avuto un’idea propria in vita sua, essendo una creazione di chi controlla i mezzi d’informazione, voglia tenersi TriMonti per non finire in fondo al mare poiché, dato lo sfasciamento del sistema politico attuale, solo un Dio ci potrà salvare.
Ma ciò che ha i tratti apparenti della discontinuità tra il vecchio ed il nuovo – che per chiamarlo tale ci vuole davvero tanta fantasia essendo i due principali artefici di questa presunta svolta due bisnonni (Napolitano e Monti) – è soltanto un’illusione ottica in quanto questo Esecutivo nominato dal Colle, appoggiato dalla partitocrazia screditata e tenuta per il collo dalle indagini della magistratura, approvato e reclamato dalle cancellerie mondiali, i cui membri sono stati selezionati tra personalità che hanno scalato i gradini della professione leccando i culi coronati del sistema bancario, finanziario e politico di mezzo mondo, è espressione dei soliti apparati invisibili i quali appaiono sulla scena unicamente quando la democrazia formalistica, con le sue opzioni fintamente alternative, passanti per stanche consultazioni elettorali e falsi coinvolgimenti della società civile, s’inceppa e non garantisce più la perpetuazione dei loro meccanismi riproduttivi. A fortiori quando per continuare ad esistere, in quanto conglomerato di poteri smorti al cospetto dei veri dominanti della fase, occorre mettere sul mercato organi strategici che aiutano loro a fare cassa ed il popolo ad entrare nella cassa da morto. Per queste ragioni, quello che fino a ieri era un totem sacro, le elezioni che rendono il popolo esteriormente sovrano, diventano persino una iattura da allontanare al fine di accorciare la filiera decisionale ed accelerare le svendite. Chiamiamoli allora, questi liquidatori di indipendenza nazionale per la prosecuzione della loro misera sopravvivenza, poteri corti, cioè le élite irriformabili di uno Stato mandato all’ammasso con una visione ristrettissima dei processi storici e delle congiunture economiche e con le mani allungate sulle nostre speranze ad arraffare un futuro che non vedrà la luce. Perciò, anziché sottostare a questo lungo stillicidio di sottrazioni del patrimonio pubblico, di smembramento delle proprietà statali e di completa distruzione dell’autonomia della repubblica, c’è da augurarsi un immediato scollamento del tessuto sociale con tutte le conseguenze del caso, nella speranza che dal caos venga fuori qualcosa di meno orribile della tremenda fine in lento avvicinamento. Insomma, meglio Morti subito che ancora Monti dopo, meglio morire ora da uomini semiliberi per rinascere come corpo sovrano che prolungare questa esistenza cadaverica da vili e da servi.