Mettere fine all’Onu di GLG
E’ la situazione in Italia (e non solo) ad essere inappropriata. Deve essere messo termine alla funzione di quest’ONU così come già accadde, assai appropriatamente, alla Società per le nazioni. E non si obietti che allora si arrivò allo scontro bellico mondiale perché questo fu dovuto ad altre cause rispetto a quelle che misero in luce l’inutilità, e direi dannosità, di quel consesso mondiale. Oggi lo stesso vale per l’ONU; si è tirato avanti solo perché Urss (oggi Russia) e la Cina hanno diritto di veto su alcune questioni fondamentali. Tuttavia, bisogna por termine all’influenza predominante degli Usa e delle loro forme di governo fortemente oligarchiche (che tentano di esportare dappertutto a suon di bombe e massacri), fatte passare per “potere del popolo” grazie ai sondaggi delle opinioni di semplici “consumatori”, investiti da campagne pubblicitarie (fatte passare per politiche) prive di originalità, condotte da gruppi di scadenti “tecnici di marketing” che, con futili chiacchiere, vendono alla popolazione solo prodotti di bassa qualità.
Accenno anche alle dichiarazioni di quel “genio” di Di Battista che, come già avevo sostenuto fin da subito, si è tirato fuori dalle elezioni, andando anche all’estero, per mantenersi quale possibile nuovo leader del “movimento” nel momento che si presentasse più opportuno. Quest’individuo, demagogo di infima levatura, mira a rendere i “5 stelle” sostituto della “sinistra” renziana (che infatti ulula sempre contro i pentastellati, pericolosi concorrenti); trovando nel Pd una parte ben disposta all’alleanza con loro, tenuto conto che sono in grado di convogliare una buona quantità di voti, soprattutto al sud. Indubbiamente, una più “astiosa” divisione tra “polentoni” e “terroni” sarebbe funzionale all’accentuazione di tensioni favorevoli all’indebolimento dell’Italia e all’intervento dei devastanti “organismi internazionali”, fra i quali la UE ha un posto di “tutto rispetto”. Purtroppo passerà un bel po’ di tempo – in ogni caso troppo – e poi si arriverà alla resa dei conti, che rischia però di essere foriera di “estremismi”, diversi nella forma, ma pur sempre pericolosi come quelli degli anni ’20 e ’30 del ‘900 in Italia e Germania. Questi due paesi, lo ripeto ancora, sono decisivi per imprimere una svolta a questa Europa asservita; tuttavia, occorrerebbe far presto perché più tempo passa e sempre più sarà difficile evitare “scivolate” in qualche “burrone”. E ripeto pure che sarebbe indispensabile un vero spostamento delle alleanze verso est (Russia in definitiva).