Moro e (im)moralismi di sinistra

Moro

 

Chi emise la condanna a morte per Moro? Troppo spesso vengono accusati Cossiga e Andreotti ma ci si dimentica dell’uomo che più di tutti gli altri persegui’ la linea della fermezza: Enrico Berlinguer. Cossiga si chiedeva come mai il segretario del Pci non subisse le stesse accuse che toccarono a lui e Andreotti, eppure era anche più tetragono di loro nella chiusura di ogni trattativa coi brigatisti. Berlinguer il buono e il moralista era in realtà un essere pericoloso, come rivelò Leone a Squitieri. Furono lui e Benigno Zaccagnini a far fallire la trattativa per la liberazione del politico pugliese. Un comunista e un democristiano di “sinistra”. Basta con questa palla secondo la quale Moro sarebbe stato ucciso perché avrebbe voluto coinvolgere i comunisti nel governo.
Abbiamo scritto nel nostro ultimo libro con La Grassa (In Cammino, verso una nuova epoca) qualcosa su questa faccenda e da lì traggo il passaggio: “Storicamente, è il golpe cileno del ‘73 l’evento rivelatore, quello che fa trasparire quanto si andava elaborando nella segreteria piccìista. In quell’anno Berlinguer, approfittando di un’interpretazione errata dei fatti della Moneda (e di quanto sarebbe potuto avvenire anche in Italia), s’inventò la necessità di un compromesso storico tra le forze responsabili del Paese. Si voleva evitare una possibile svolta autoritaria ma l’occasione fu più che altro propizia per un salto di campo dei comunisti, i cui vertici avevano ormai deciso di entrare a far pienamente parte del cosiddetto “occidente” a guida statunitense.

Nell’ottobre dello stesso anno il segretario comunista esce malconcio da un “incidente” in Bulgaria. I servizi segreti dell’est, non necessariamente il Kgb, vollero dare un preavviso al politico che si stava spingendo troppo oltre le sue possibilità, dettate dal contesto geopolitico. In ogni caso, la strada del dialogo tra Dci e Pci, approntata in quei termini da Berlinguer, non piaceva affatto a Moro, il quale non è mai stato vero interlocutore di quella svolta che si concretizzerà, sebbene in forma ancor più ambigua, solo nel ’76, con il governo della “non sfiducia” di Andreotti.

Piuttosto, all’interno della Dc furono gli elementi della sinistra ad intavolare le vere trattative. Sono gli stessi protagonisti che condivideranno, sempre con il comunista sardo, la linea della fermezza allorché le Br rapiranno Moro.

Su questa triste vicenda risultano interessanti le dichiarazioni rilasciate, qualche anno prima di morire, dal regista Pasquale Squitieri. Secondo quanto afferma il cineasta, il Presidente Leone aveva già firmato la grazia per alcuni brigatisti che non si erano macchiati di reati di sangue. Si sarebbe dovuto effettuare uno scambio con i terroristi per liberare il politico di Maglie ma Benigno Zaccagnini ed Enrico Berlinguer fecero saltare i negoziati. Era stato proprio Leone a rivelarlo, aggiungendo che quest’ultimi erano davvero pericolosi. E’ ovvio, tuttavia, che questi “pericoli pubblici” avevano le spalle molto coperte, essendo a contatto con ambienti Usa che stavano approntando una strategia di distacco del Pci dai sovietici.

L’eurocomunismo era il volto presentabile di questo piano internazionale che destrutturava i partiti comunisti europei per il medesimo obiettivo di allontanamento dalla “casa madre”. Non dimentichiamo che nell’aprile ’78, un mese prima dell’omicidio di Moro, c’era stata pure la gita culturale di Napolitano in America. Una insolita condensazione di eventi che produce significative alterazioni sulla vita politica italiana. Alterazioni che solo un quindicennio dopo, con il collassamento del campo socialista, si mostreranno in tutti i loro decisivi effetti. Basta mettere insieme i pezzi del puzzle per giungere a delle conclusioni: 1) delitto Moro, 2) implosione dell’URSS, 3) cambio di nome del PCI, 4) liquidazione giudiziaria della prima Repubblica. Chi si salva da questa immane tempesta storica che tutto cambia eccetto, appunto, qualcosa? Gli ex comunisti e la sinistra DC. Sono loro l’eccezione, i prescelti per gestire la transizione da un’America (quella del bipolarismo) all’altra (quella del monopolarismo), in tempi non sospetti, quando i sintomi del mutamento mondiale erano ancora emergenti”.

Riflettete su questi avvenimenti, sulle loro dinamiche intrinseche e sui risultati ultimi, avrete così i colpevoli di 40 anni di cancrena italiana.