MUTAZIONE ANTROPOLOGICA
Chissà come mai la salvezza nazionale in formato “fiducia” parlamentare, questa nobile intenzione di portare l’Italia fuori dal tunnel della crisi per preservare benessere e prosperità, finisca immancabilmente per infilarsi in un altro foro, quello dei soliti tartassati. Monti senza pietà, illustre professore di grandi centri economici, ufficiali od oscuri, proprio come i buchi di cui sopra, sta svolgendo meccanicamente quei compitini a casa reclamati a gran voce dalle dittature finanziarie e dalle satrapie comunitarie, le quali minacciavano d’incenerirci sul posto se non avessimo offerto loro quel caldo posto, e senza troppe lamentele. E’ questo il contesto deberlusconizzato e ri-antropomorformizzato che invocavano da vent’anni intellettuali engagés e sinistra demodé, quest’ultima sì, sempre più disumanizzata e tecnicizzata nei suoi sgargianti abiti umanitaristici e moralistici, nonchè abitata in corpo dal diavolo americano e dai demoni della finanza parassitaria? Dopo due decenni di sogni catodici è questa la normalità tanto anelata da D’Alema e compagni? Dalle superfetazioni estetiche ed antietiche berlusconiane all’iperrealtà povera, desolante e mistificante dei Tecnici di svendita e di sgoverno. Dove sono finite le magnifiche sorti e progressive di siffatta umanità, varia ed in avaria, la quale finalmente liberata dai mostri televisivi e dalle lobotomie mediatiche, avrebbe recuperato coscienza ed intelligenza del presente e del futuro? Berlusconi era descritto come un tarlo spirituale, come un’eminenza ologrammatica che ipnotizzava le menti per ridurle in spettacolare schiavitù, come un ultracorpo uscito dagli schermi per svuotare l’anima e riempirla di pubblicità regresso e miti regressivi consumistici. Berlusconi era Matrix mentre i suoi oppositori erano gli unici ad avere gli occhi aperti ed il controllo dei pensieri e del fisico; e tutto accadeva in un mondo che non si accorgeva dell’inganno e delle piantagioni sociali con le quali le macchine per far soldi ed affari alimentavano la finzione di una vita in provetta che si esauriva in video. Recentemente sono stati fatti i conti, circa duecentosessanta libri su B., più di quarantaduemila pagine per sparare simili cazzate buone per il macero ed il lacero conformismo progressista. Qualcuno ha parlato di “ontologia fenomenologica con al centro l’essere senza dio” che ha dominato quattro lustri della vita nazionale, altri hanno discettato di “metafisica che ha reso possibile la trasformazione della nostra quotidianità in un perverso intreccio di menzogne, barzellette, millanterie e volgarità sullo sfondo di una sistematica, sprezzante opera di demolizione e privatizzazione delle istituzioni”, altri ancora di “Essere e nulla nell’Italia del Cavaliere” dove “l’apparato sociale è divenuto quanto più possibile coestensivo con il principio dell’Osceno…fra l’essere e il nulla si muovono, con sembianze più o meno flaccide, fantasmi e vampiri. Il fantasma, fra essere e nulla è l’essere insistente di un nulla quanto più pericoloso e duraturo che sfugge al corpo. Il corpo del nulla…il vampiro è immagine calzante perché si nutre della vita degli altri, succhia il loro sangue, svuota la loro vita e la schiavizza”. Adesso rendetevi conto, abbiamo tolto il Paese dalle mani di un ciarlatano, il quale era soltanto capace di abbassarsi le braghe (politicamente parlando e sessualmente millantando) e lo abbiamo consegnato ad una manica di topi, la quale, filosofeggiando e sdottoreggiando, ha partorito un Monti. Benvenuti nella realtà dove non c’è più figa per satiri e nemmeno trippa per gatti. Dalle pecorine di ieri ai pecoroni di oggi le cose sono ovviamente peggiorate. Il denudamento da privato è diventato pubblico, uscendo dalla sfera sessuale per entrare in quella sociale. Siamo ridotti in mutande ma non stiamo andando ad una festa a Villa Certosa. Con sobrietà e morigeratezza eccovi serviti e deberlusconizzati. E gli italiani vissero per sempre infelici e seviziati.