Nobel screditato, di GLG
Dando il Nobel alla “Gretina”, sancirebbero il degrado di questo premio; scenderebbero ancora più in basso di quando diedero quello per la Letteratura a Dario Fo. E allora ci dobbiamo fidare di quelli per la Fisica, Matematica, Biologia e quant’altro? Ci sono oggi veri scienziati, privi di boria e non saccenti, capaci di formulare acute ipotesi per la conoscenza del mondo in cui viviamo? Mi sembra che ci siano solo ottimi “tecnici”, ma che sono un’altra cosa. Mi sembra siano anche in liquefazione le grandi religioni dei tempi passati. E le masse – un po’ sciocche, ma non solo per colpa loro – si danno a credenze e pratiche che sembrano tornare ai primordi del genere umano. Del resto, pur senza negare in toto alcuni gravi guasti che il progresso tecnico può provocare al mondo in cui viviamo (e che vanno corretti per quanto si può), mi sembrano veri “sbandati” e un po’ coglioni i vari “verdi”, quelli dei cibi “biologici” (le più grandi bufale mai propalate) e anche i vegetariani e affini. Io amo gli animali, ma mi rendo conto che i vegetali sono vita esattamente come loro. E in questo mondo la vita non fa altro che mangiare vita per potersi protrarre e sopravvivere. Nessun essere vitale può perpetuarsi nutrendosi di rocce e terra e simili. Noi esseri umani abbiamo scoperto la medicina per curarci e cercare di riparare dati “guasti”. Ma una cura provoca altri guai, che vengono corretti iniziando una bella catena di effetti detti “collaterali”. Diamoci certo da fare per quanto possibile, ma cercando di non far guadagnare i criminali dell’ambientalismo e del cibo “biologico”. E rendiamoci conto che faremo certo di tutto per restare a lungo su questa Terra (o magari spostandoci anche altrove), ma ogni cosa vivente alla fine muore; anzi alla fin fine si “spegnerà” anche l’Universo intero. Cerchiamo di avere il senso delle cose; e soprattutto si torni anche alle vere grandi ipotesi scientifiche; e a chiederci – senza mai successo pieno e definitivo – chi siamo, perché viviamo, che cos’è tutta questa “cosa strana” (le specie vitali di grande complessità), che per il momento sappiamo esistere su un pianeta di uno dei cento miliardi di stelle della nostra galassia; e ci sono miliardi di galassie. Smettetela di credervi chissà chi perché manovrate computer, telefonini e mandate razzi e satelliti artificiali in minuscole parti dell’“universo mondo”. Ricominciate a pensare a quelle cose che in passato hanno dato lo spunto a grandi opere nell’arte, nella letteratura, nella filosofia (oggi in mano a filosofessi). E anche nella scienza, appunto, tornate alle penetranti ipotesi e non sentitevi delle specie di Dei perché state creando artificialmente la vita. I veri grandi avvertivano un tempo la loro piccolezza in questo mondo.