NON TOCCATE LA SINISTRA di G.P.
Chi tocca la sinistra muore! No, anzi, peggio. Chi tocca la sinistra viene esposto alla pubblica gogna e all’accusa d’instabilità mentale, tanto da uscirne davvero con i nervi a pezzi. La sinistra non ha perdonato al GIP Clementina Forleo l’impudenza di essersi interessata alle scalate bancarie (quelle della stagione dei “furbetti del quartierino”), che hanno visto il coinvolgimento diretto (intercettazioni telefoniche alla mano) degli ineffabili vertici dei DS – tra cui citiamo il trasognante D’Alema (politico sopravvalutato che per l’ “occasione telefonica” aveva sfoggiato la stessa tempra di un ultrà domenicale) e l’avido Fassino (il quale voleva una banca tutta per sé) – nei falliti tentativi di acquisizione della BNL da parte di Unipol e dell’Antonveneta da parte della BPL .
Adesso, attraverso il CSM, sempre più avanguardia di una giustizia politicizzata, si sta tentando di mettere a tacere definitivamente la signora di Francavilla Fontana.
La stessa sorte è toccata anche ad un altro magistrato, sostituto procuratore di Catanzaro (Luigi De Magistris), pure lui trasferito per aver voluto indagare nella direzione sbagliata. Siamo sempre più in un clima da anni ’30 (quelli americani però) che non accenna a sedarsi e che potrebbe perfino peggiorare dato l’odor d’inciucio tra le forze politiche degli ultimi giorni (ma se le cose marciscono più velocemente forse è meglio per tutti).
In verità,
Quest’oggi vorremmo nuovamente esprimerle la nostra solidarietà di fronte alla decisione della Prima Commissione di Palazzo dei Marescialli, la quale ha avanzato una nuova accusa nei suoi confronti (aggravando la sua situazione), sempre nell’ambito della procedura di trasferimento d’ufficio per incompatibilità ambientale avviata contro di lei qualche mese fa.
L’accusa del CSM è quella di aver “personalizzato le sue funzioni nell’inchiesta sulle scalate bancarie andando oltre il suo ruolo di GIP”. Da come si esprimono al CSM, con un linguaggio che eufemisticamente potrebbe definire pretesco, si percepisce l’animus col quale si sta conducendo il procedimento disciplinare nei suoi confronti. Che cosa sarà mai questa “personalizzazione” se non il fatto che il GIP si è impudentemente arrogato il diritto di impicciarsi di questioni politico-finanziarie?
La cosa più spiacevole è che sono i colleghi, in particolare il PM Orsi, che la stanno affossando. Lo stesso Orsi ha dichiarato, davanti al CSM, che quelle enunciate dalla Forleo, a proposito delle intimidazioni ricevute e del presunto insabbiamento dell’inchiesta sull’Unipol, sono pure illazioni senza riscontro. Addirittura il Pm dice di aver detto in una telefonata, alla stessa GIP, di sentirsi offeso dal pronunciamento di tali congetture.
Saranno pure congetture ma è strano che in Italia, dalla stagione di mani pulite in poi (compresa ovviamente la prima), ci si è sempre guardati bene dall’indagare approfonditamente sui misfatti della sinistra.
Non è questa già una buona ragione per condividere i timori di un GIP lasciato sempre più solo?
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I FONDI SOVRANI di M. Tozzato
Sul Corriere Economia del 04.02.2008 abbiamo potuto leggere un interessante articolo del noto economista, manager e consulente d’impresa Giulio Sapelli che tratta dei cosiddetti “fondi sovrani” ovverosia dei <<fondi d’investimento posseduti non da privati ma da stati sovrani>>. Sapelli scrive che <<se si guardano i numeri il loro ruolo sembra assai ridotto>> ma egli afferma, anche, che su <<tutti i titoli scambiati nel mondo (circa 165 trilioni di dollari USA), il valore di essi è del 2 per cento. Eppure tutti ne parlano come delle “nuove super potenze finanziarie”. E a ragione>>. Al di là delle statistiche vi sono vari motivi che giustificano questa affermazione:<<Il primo è relativo agli andamenti dei prezzi delle cosiddette commodities (1) , tra cui spiccano i minerali non ferrosi e il petrolio e, più recentemente, anche alcuni importanti beni alimentari. Chi li possiede accumula enormi ricchezze e i giacimenti di tali commodities sono oggi sempre più nelle mani degli stati>>. Particolarmente importante è la considerazione che segue subito dopo:<< Vent’anni or sono il 70 per cento degli asset (2) petroliferi, ossia i giacimenti, erano nelle mani delle grandi compagnie. Oggi più dell’85 per cento è posseduto da potenze statali, sparse in tutto il pianeta: dal Golfo Persico all’America Latina e non solo in Bolivia con Morales e in Venezuela con Chavez, ma anche in Brasile dove governa il moderato Lula.>> Il professore aggiunge poi nella lista anche altri paesi come
(1) <<Commodity (commodities al plurale) è un termine inglese entrato oramai nel gergo commerciale ed economico per la mancanza di un equivalente italiano, e deriva dal francese “commodité”, che in italiano si può tradurre, col significato di “ottenibile comodamente”, col termine “pratico”. Indica materie prime o altri beni assolutamente standardizzati, tali da potere essere prodotti ovunque con standard qualitativi equivalenti e commercializzati senza che sia necessario l’apporto di ulteriore valore aggiunto. Una commodity deve essere facilmente stoccabile e conservabile nel tempo, cioè non perdere le caratteristiche originarie>>.
(2) <<attività>>
(3) <<obbligazioni (in questo caso titoli di Stato)
(4) <<All’interno di un’azienda (corporation) si definisce Corporate Governance l’insieme di regole, di ogni livello, (leggi, regolamenti etc..) che disciplinano la gestione dell’azienda stessa.>>
Mauro Tozzato 05.02.2008