NULLA SARA’ COME PRIMA: IL “PARASSITISMO” CHE AVANZA di G. Duchini

 

    L’Economista Oscar Giannino, in uno dei suoi ultimi articoli, afferma che nel mondo post-crisi “I Paesi Emergenti rappresentano ormai oltre il 46% del Pil globale. La loro spesa – oggi il 22% del totale mondiale – salirà rapidamente. La loro classe media aumenterà più di due miliardi di individui in 20 anni. Ed è sempre di più su quei mercati , che si deciderà della crescita e del successo anche del nostro paese….”
    Riprendo con ciò un’annotazione di un economista tra i meno sbiaditi,  che, non si sottrae al controcanto economico, avulso (ahimè!) da ogni contesto politico; un limite di analisi, sempre in bilico, tra suggestioni  di ottimismo-pessimismo sul paese Italia, più assimilabile ad una schizofrenia politica: un vuoto gravitazionale contro il quale solo una potente forza politica  può garantire una spinta propulsiva verso una “fuoriuscita”.
    Un’idea di nazione (non nazionalistica), in cui l’economia  possa essere rimessa al posto naturale che le compete, quello di essere soltanto lo strumento essenziale al servizio di una politica autonoma, o meno subordinata, non risulta, tutt’oggi, compresa in alcun orizzonte di   “pensiero” che possa qualificarsi più dignitosamente come tale; le cui riflessioni politiche sono, al contrario,  l’equivalente dei desiderata che scompostamente si alternano al capezzale del governo Berlusconi, alla pari di  sgangherate ovvietà.
   Per ragionare con la “testa in su”, in un mondo rovesciato che ha la testa in giù, per riprendere, in pratica, una riflessioneminimale delle grandi aggregazioni macroeconomiche degli “Economisti Classici”, si deve ripartire dal concetto elementare troppo (ab)usato della competizione tra paesi, in/tra imprese; e su questo aspetto il Blog/Sito dovrebbe farsi carico di una ricerca a tutto campo, per esempio sul la strategia quale composto di  un  processo mut(u)ante, in movimento, di un insieme di variabili, in cui la politica ( altro elemento di ricerca)  gioca un suo ruolo essenziale di prevalenza dei fattori in gioco.
    L’azione giudiziaria in Italia, è divenuta la componente più politica che si inserisce nella sfera economica, cambiando continuamente le regole delle carte in gioco, in una mutazione costante della competizione economica onde salvaguardare la “GF&ID” (Grande Finanza e Industria Decotta): un parassitismo che  sempre più avanza.
   Si è aperto in questi ultimi venti anni in Italia, nella cosiddetta “era berlusconiana”, uno spazio sociale di scontro, un campo aperto alla strategia politica Usa che riguarda, per dirla in modo schmittiano, “la teoria oggettiva dei valori” (cfr, Carl Schmitt “La tirannia dei valori”).
   Per garantire l’oggettività dei valori si occultano i soggetti portatori di valori, che rappresentano i punti di vista critici di un mondo in osservazione. C’è in gioco, in questo scontro, una sorta di “tirannia dei valori”: un valore superiore che sottomette quello inferiore ed in cui “ogni valore.. ha la tendenza ad ergersi a tiranno esclusivo dell’intero ethos umano.. una realizzazione dei valori che distrugge i valori stessi”; si inserisce con ciò una struttura del pensare per valori con una confusione sempre maggiore, in cui ”vale il principio che per il valore supremo il prezzo supremo non è mai troppo alto e va pagato”.
 
Gianni Duchini agosto ‘10