Pape Satàn, pape Satàn aleppe di G.P.
La vicenda del lodo cosiddetto “blocca processi” ha riaperto nel Parlamento e nel Paese “il tiro al picciotto” della Brianza, al suo governo di ladri e di mignotte e a tutti i suoi elettori beoti, incoscienti e minorati psichico-politici. B. è apostrofato con tutti gli epiteti presenti nella lingua italiana, stigmatizzato con gli aggettivi più creativi, trattato come il peggior cancro del mondo, vituperato come il verme più schifoso che possa strisciare sul suolo terrestre.Ma quello che ottengono questi paladini della libertà, della giustizia e della democrazia è soltanto di trasformare un goffo Cavaliere del lavoro altrui, come diceva Nanni Loy di tutti i “cumenda” capitalisti, in un messia post-moderno che accetta ogni sofferenza per offrire la salvezza eterna all’italiano medio. Più si accaniscono ad umiliarlo, a sputacchiarlo, a prenderlo a duomi in faccia, più il suo verbo risuona barzellettando nelle stanze del Sacro Palazzo, nei Templi mediatici, nelle strade, nelle cucine delle massaie, nella bocche delle nonne, nella testa del popolino (che è sempre tale quando non vota a sinistra). Un rosario di preghiere al Redentore che si traduce in consenso e voti da qualche lustro. Il ricco e variegato florilegio di ingiurie ovviamente non risparmia nemmeno i suoi apostoli e seguaci che stoicamente tentano di difendere il messia televisivo dai farisei e dagli zeloti progressisti i quali, in accordo con i guardiani della legge, dopo aver ricoperto di fango lui, i suoi epigoni e le sette generazioni a venire sperano sempre di mettere tutti i credenti berlusconiani alla sbarra, chiuderli in prigione e buttare finalmente la chiave. Se avessero avuto i leoni li avrebbero fatti sbranare come all'epoca dei cristiani, ma disponendo soltanto di Grilli, Grillini e intellettuali pecoroni al massimo riescono a frinire o belargli contro. Ed il Figlio dell’Uomo medio non potendo chiedere aiuto alla Avvocata Nostra si affida a legulei un po’ luciferini come Ghedini. Questo Gesù di Arcore, niente affatto un povero cristo, continua però a resistere, a lanciare invocazioni e imprecazioni sui suoi nemici ma non lo fa con cattiveria perché essendo egli l’unto dal divino intende mondare i suoi calunniatori dall’odio apocalittico e ricondurli all’amore sessuale. Ma costoro che sono bigotti e moralisti, porporati indefessi delle sacre scritture costituzionali, non ne vogliano sapere del baccanale pro tempore, preferiscono riunirsi in salotti morigerati, cenacoli sobri e accademie seriose per studiare il fenomeno B. e riempire pagine di testi esorcistici al fine di scacciare il falso profeta dal pianeta. Sono passati diciassette anni eppure i riti apotropaici dei sinistri non hanno avuto alcun effetto sul Salvatore in doppiopetto che alla passeggiata sulle acque preferì la discesa in campo. A questo punto una domanda è lecita. Ma se davvero B. è un guitto, un monarca pazzo, un caimano, una testa d’asfalto, un Al Tappone, un bandanano, un bellachioma, com’è che i suoi detrattori hanno tutta questa difficoltà a sbarazzarsi di lui? Chi può fidarsi di un esercito di urlatori, armato di tutto punto, che viene tenuto in scacco per tutto questo tempo da un saltimbanco. Non sono all’altezza nemmeno di uno pisconano e vorrebbero salire ai vertici delle istituzioni.