Per Berlusconi

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Putin, con la voce rotta dalla commozione, ricorda Silvio Berlusconi. Nei giorni del lutto è giusto mettere in risalto quanto di buono ha detto e fatto questa figura della politica italiana molto controversa eppure molto al di sopra dei suoi avversari politici e anche alleati, di ieri e di oggi.
In una delle sue recenti dichiarazioni B. affermò, attirandosi gli strali di tutti, che lui non avrebbe mai incontrato Zelensky (https://youtu.be/Lyeqta6_N9g) come invece fatto dalla Meloni, donna certamente furba ma di nessuna sostanza. B. Fu l’unico a non coprirsi di ridicolo, assecondando la bellicosità di un buffone sanguinario, tra tanti imbecilli nostrani dei partiti e dei media.
Berlusconi sapeva riconoscere i guitti come il Presidente ucraino anche per il mestiere che aveva svolto, aveva inventato la televisione privata e grazie a essa si era affermato in diversi ambiti economici, sociali e infine politici. Non era uno stinco di santo, come tutti quelli che fanno tanti soldi, tuttavia, è stato perseguitato da una magistratura fortemente schierata politicamente e non più pulita di lui che, da tangentopoli in poi, ha svolto un ruolo nefasto per il Paese sospinto verso la decadenza mondiale attraverso inchieste dubbie e unidirezionali. Si tratta degli stessi giudici che hanno distrutto la classe dirigente della Prima Repubblica aderendo ad un disegno internazionale di indebolimento e cancellazione della nostra sovranità nazionale, già da sempre limitata.
Le macchie sulla carriera di B. sono indelebili, forse la più grave è quella di aver abbandonato Gheddafi sotto le bombe, dopo aver firmato un accordo di amicizia positivo per l’Italia e per la Libia. In questo e altri frangenti non fu abbastanza coraggioso per opporsi ai nemici dell’Italia che coincidono tutti con i suoi falsi amici occidentali.
In termini assoluti B. non passerà alla storia come grande statista. Non appena tutti i suoi lacchè o detrattori saranno spazzati via dal tempo il giudizio sul suo operato decanterà in maniera più equilibrata. In termini relativi però, per noi che siamo stati suoi contemporanei, B. resterà uno dei pochi politici bipedi tra troppi quadrupedi o millepiedi abituati a scalciare o a strisciare.