Per cambiare bisogna confliggere
Non siamo dispiaciuti circa la possibile nascita di questo governo Lega-5S. Non lo siamo per quello che rappresenta, non per quello che riuscirà a fare. Non ci facciamo pertanto illusioni sulla pars construens ma quella destruens esiste nei fatti ed è in atto. I servi di sinistra e di destra, che in questi ultimi decenni hanno sgovernato l’Italia, sono stati puniti nelle urne e messi da parte. Il vecchio establishment inizia ad avvertire tutti i rischi del caso e proverà i classici colpi di coda come tutte le bestie ferite. Ovviamente, non si è ancora arreso, con i suoi boiardi, i giornali e i giornalisti, le cricche industriali e finanziarie, le clientele, gli appoggi esteri ecc. ecc., tutti ostili al nuovo esecutivo in corso di formazione. Se Lega e 5S tentenneranno, si faranno irretire dai compromessi, ammansire dall’aria dei palazzi, stordire dalla ritualità burocratica dei ministeri, dai cattivi “consigli” delle figure istituzionali, esauriranno presto le loro energie e saranno risucchiati nel vuoto politico precedente che è pienezza di sottomissione agli Usa e all’Ue. Come già detto, sia avverte una variazione di clima ma ciò non è sufficiente a decretare il grande cambiamento necessario, il quale passa proprio da quei temi che Lega e 5S temono ancora di affrontare: il mutamento delle alleanze internazionali (anche come dichiarazione di principio). Fuori dall’Ue ma, soprattutto, fuori dal campo occidentale americanocentrico. Apertura verso la Russia, possibilmente collegandosi a quei gruppi strategici tedeschi che stanno perseguendo questo intento, anche se sottotraccia o puntando solo sui rapporti commerciali. Non alimentare lo spauracchio germanico che non esiste. Chi utilizza queste pregiudiziali antitedesche vuole solo coprire i ben più ferali americani. Sono quest’ultimi che impediscono alla sovranità delle patrie europee di uscire dal fango
Ci vuole fegato per rompere la gabbia d’acciaio della sudditanza. Bisogna essere disposti ad una lotta senza incertezze, mentre in mancanza di tali presupposti si sarà costretti a soccombere o a tradire.
“Il potere politico è proprio la sintesi ufficiale dell’antagonismo nella società civile… alla vigilia di ogni trasformazione generale della società, l’ultima parola della scienza sociale sarà sempre: Il combattimento o la morte: la lotta cruenta o il nulla. Così, spiegato, si pone il problema”. Marx (che cita dopo i due punti G. Sand).
Se non si vuole rischiare lo scontro non si è politici, lo tengano a mente i vari “trasformatori”, reali o sedicenti.