Per la morte di Giulietto Chiesa, di GLG
Sono ancora disorientato dalla notizia così improvvisa della morte di Giulietto Chiesa. Lo stimavo da tanto tempo, ma l’ho conosciuto un paio d’anni fa e solo telefonicamente. Dovevo sempre andare a Roma e la prima cosa che mi ripromettevo di fare è di conoscerlo di persona. Ci siamo comunque sentiti più volte sempre per telefono. Nel frattempo aveva messo in piedi l’importante iniziativa detta “Centro di Gravità”, che mi auguro vada avanti anche per onorare la sua memoria. Certamente però Chiesa era l’anima di questo progetto in fase di avanzamento e giunto già ad un buon punto. Tuttavia, quello che mi addolora è ovviamente proprio la morte di un personaggio di valore. E anche umanamente sono sicuro che era un’amicizia da coltivare; per giudicare una simile persona non era necessario conoscerla di persona. Sono fortemente dispiaciuto che ciò non sia accaduto. Mi ripromettevo di andare a Roma quest’autunno vista l’attuale emergenza per i motivi ben noti. Sono stato preceduto dall’“Ospite” inattesa e sempre sgradita, la più grande assassina di ogni tempo. Non so cosa potrei fare per ricordarlo con forza. Posso solo dire che in fondo è come mi fosse morto un parente; di quelli cari naturalmente. Oggi è proprio una giornata di tristezza e raccoglimento. Non rivolgo però a Giulietto nessun saluto perché sarebbe la solita retorica; nulla lo può più raggiungere. Semplicemente, non dimentichiamolo.