Perché il popolo vota i populisti e non gli altri
Il popolo non vota per gli ignoranti. Il popolo vota contro i sedicenti intelligenti che hanno dimostrato di non essere tali.
Il popolo non vota per i rozzi. Il popolo vota contro gli illuminati che hanno trasformato una cultura (peraltro sempre più banale e scadente) in uno steccato per separarsi dalla gente semplice, senza le necessarie mediazioni di un tempo.
Il popolo non vota i razzisti. Il popolo vota contro i solidali solo a parole che si disinteressano della sicurezza generale e della frustrazione che ne consegue, sempre ben protetti dietro il sempiterno steccato.
Il popolo non vota i fascisti. il popolo vota contro chi urla al pericolo fascista per mancanza di idee e di progetti.
Il popolo non vota chi disprezza la resistenza, vota contro chi ha reso la resistenza una pagliacciata per giustificare la liberazione dei costumi e non quella lotta per il comunismo che è davvero stata.
Il popolo non vota per i maschilisti. Il popolo vota contro chi vuole imporre per legge o per grammatica un femminismo avulso dai meriti.
Il popolo non vota i populisti (che mancanza di originalità, una volta si chiamavano follaioli). Il popolo vota contro chi pretende di decidere dall’alto della sua torre d’avorio ciò che è meglio per tutti senza ascoltare il parere di nessuno.
Il popolo non vota per gli anti europeisti, il popolo vota contro chi sostiene che non vi è alternativa ad un’Europa con la quale non si può nemmeno trattare, come se le sue volontà discendessero direttamente dal cielo.
Il popolo non vota gli antieuro, il popolo vota contro chi dice che senza l’euro saremmo già falliti, senza alcuna controprova, avendo la prova certa, però, che con la lira si stava sicuramente meglio.
Il popolo non vota per gli antidemocratici, il popolo vota contro chi parla di democrazia ma poi si organizza nei Palazzi per impedire il ricorso al voto, affidandosi ai famigerati tecnici.
Il popolo non vota i filo russi, il popolo vota contro chi sostiene che le alleanze internazionali siano immutabili anche se ormai vistosamente controproducenti.
Così stanno le cose ed in una maniera tale che ad un’autocritica seria dovrebbe corrispondere solo l’ autoannientamento della razza balorda in cui si sono metamorfosati.